Xiaomi combatte la crisi e resta sul podio in Europa

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Ormai è una notizia assodata: salvo colpi di coda improvvisti, il 2022 sarà ricordato come l’anno della crisi degli smartphone, anche per Xiaomi. I dati parlano chiaro, con vendite perlopiù negative per praticamente tutti i produttori presenti sul mercato, specialmente in Cina dove non si vedeva un mercato così poco florido da 10 anni. Una crisi che non è individuale ma collettivo, colpendo anche colossi globali come Apple e Samsung, così come brand di stampo più tipicamente cinese come Huawei, OPPO, OnePlus, vivo e Realme. E se si guarda all’Europa, proprio quest’ultime aziende rischiano di veder ridotto in maniera non trascurabile la propria presenza sul mercato occidentale a causa del ban in Germania.

Fra tutte le aziende coinvolte, anche Xiaomi sta soffrendo la non facile situazione che da mesi attanaglia l’economia tecnologica (e non) globale. Gli analisti hanno evidenziato un calo dei guadagni per lo scorso Q2 2022, con conseguenti tagli dell’organico per sopperire alle difficoltà economiche riscontrate. Durante primi mesi dell’anno, l’azienda di Lei Jun era stata quella più colpita dalla crisi in Europa, con uno share di mercato sceso dal 19% nel Q1 2021 al 14% nel Q1 2022, perdendo quote in favore delle rivali Apple e Samsung. Fortunatamente per Xiaomi, la situazione è migliorata nel Q2 2022, salendo al 18,6% ma rimanendo in forte calo rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il mercato degli smartphone in Europa torna a sorridere a Xiaomi

A farci una panoramica più dettagliata ci pensa la stessa Xiaomi, che ha appena pubblicati i risultati finanziari relativi proprio al Q2 2022. Il trimestre si è concluso con l’azienda stabile come terzo produttore al mondo, con uno share di mercato pari al 13,8% (dietro a Samsung e Apple) e spedizioni per 39,1 milioni di smartphone. Se si guarda al nostro continente, Xiaomi afferma di sedere al 2° posto in Europa con una quota del 21,7%; la situazione cambia se si considera solo l’Europa occidentale, dove Xiaomi scende al 3° posto.

Una differenza che deriva dalla presenza in Europa di aree geografiche differenti fra loro dal punto di vista commerciale, con l’Est Europa che tende a preferire i brand cinesi. Nell’Ovest Europa il mercato è più competitivo e Xiaomi tende a oscillare sulle parti basse del podio, eccezion fatta per la Spagna dove da anni è al 1° posto. Europa a parte, Xiaomi vanta la presenza nella top 3 in 55 paesi nel mondo e nella top 5 in 67 paesi.

Dei 10,2 miliardi di dollari di fatturato registrati nel Q2 2022, di cui 306 milioni di utile, 4,7 miliardi sono stati incassati all’estero, cioè il 48,4% delle entrate mondiali per Xiaomi. E di questi 10,2, 6 miliardi derivano dalla vendita di smartphone, mentre per i tablet si parla di 1,5 milioni di unità spedite durante tutta la prima metà del 2022; a proposito, avete visto il nostro confronto fra Xiaomi Pad 5 e iPad Air?

xiaomi vendite europa q2 2022

Proseguendo nella disamina finanziaria, Xiaomi riporta un aumento degli utenti MIUI da 454 milioni nel giugno 2021 a 547 milioni nello stesso mese del 2022; inoltre, i servizi software e internet della MIUI hanno fatto fatturare 1 miliardo a Xiaomi, in aumento anche fuori dalla Cina con una crescita annuale del +52,1 e entrate pari a 247 milioni. I risultati sono stati in crescita anche per il mondo dell’Internet of Things: i dispositivi AIoT Xiaomi nel mondo sono quasi 527 milioni, con una crescita annuale del +40,7% e un fatturato di 2,8 miliardi; Xiaomi fa notare che più di 10 milioni di utenti nel mondo possiedono almeno 5 prodotti AIoT del suo catalogo. A tal proposito, la compagnia rimarca i traguardi nel mondo televisivo, con 2,6 milioni di smart TV spedite fuori dalla Cina, con un piazzamento in top 5 nel mercato Global e al 1° in Cina. In salita anche gli elettrodomestici, dove Xiaomi ha registrato un +25% su scala annuale, in particolare per i condizionatori, che in estate hanno avuto un’impennata del +35%.

Oltre a parlare di incassi e vendite, Xiaomi si è concentrata sul rimarcare il suo impegno dell’innovazione, con 553 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo nello scorso trimestre. Soldi che sono serviti per portare avanti il progetto Xiaomi Auto; e se si parla di traguardi tecnologici, non si possono non citare novità come il chip proprietario Surge G1 e il robot umanoide CyberOne.

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