OnePlus, da brand online che puntava alla totale indipendenza, si avvia lentamente a rendersi un vero e proprio sotto marchio di OPPO. Il progressivo cambio di volto dell’azienda infatti, sta portando sicuramente maggiori smartphone, ma con il risultato di lanciare sul mercato numerosi rebrand non solo della casa madre, ma anche dell’altra realtà del gruppo: Realme.
Come ha fatto OnePlus a passare da azienda di riferimento a sub-brand di OPPO e Realme?
La premessa per tutto questo ragionamento nasce dal fatto che OnePlus non è nuova a utilizzare design già noti degli smartphone OPPO, ma ciò dipendeva dal fatto che il marchio utilizzasse la stessa linea produttiva della casa principale, pur mantenendo però una propria originalità in merito. Questo però fino al 2022, dove OnePlus ha iniziato gradualmente a diventare una sorta di subordinata sia di OPPO, ma questo fa parte del processo di acquisizione, ma anche di Realme.
Infatti, basta guardare gli ultimi modelli arrivati sul mercato da parte del brand: palesi rebrand di tutto quello che le aziende “sorelle” hanno già portato nel loro catalogo. Esempio lampante: OnePlus 10R, altri non è che un Realme GT Neo 3 mestamente modificato nella scocca. Tra parentesi, non è neanche tra i design più apprezzati, ma qui siamo ovviamente nel soggettivo. Ciò si fa sempre più evidente man mano che si scende di prezzo, visto che la serie Nord ormai prende continuamente spunto dagli OPPO Reno e dai Realme della serie Number.
Ma come può essere accaduto tutto questo? Quello che va considerato è il fatto che in soli 3/4 mesi sono stati lanciati un rebrand di OPPO Reno 7 Lite/8 Lite/7 Z, cioè OnePlus Nord N20, un remake del Realme 9 Pro, cioè Nord CE 2 Lite e infine un derivato del Reno 7 India, OnePlus Nord CE 2. Di certo, c’è qualcosa che è stato fatto internamente e diventa sempre più evidente.
La crescita di Realme e il dilemma OnePlus
È molto probabile che OPPO abbia capito come il potenziale di vendita di Realme sia molto più redditizio rispetto a OnePlus, quest’ultimo nato come brand di nicchia ed esclusivo. Un fattore determinante in questo discorso nasce anche dal fatto che Realme è praticamente uno dei due brand più affermati in India e in Europa e anche in Cina sta cominciando a prendere piede con un catalogo molto ben distribuito. Ed è proprio il mercato Global ad aver spinto OPPO, probabilmente, a fare questo passo. Il commercio online, in precedenza, era il pane quotidiano di OnePlus e lo è ancora oggi ma, con l’espansione ed il preferirlo al mercato offline, ha fatto sì che si invertisse la tendenza tra i due sub-brand della Green Factory.
Quindi, Realme diventa l’azienda sperimentale al pari di quanto fa vivo con iQOO o anche Xiaomi con Redmi: abbiamo design originali e novità inedite a fare da diktat. E OnePlus? Chiaramente, con l’acquisizione definitiva, abbiamo un ruolo tutto nuovo per la compagnia. OPPO qui potrebbe aver giocato una carta non da poco, andando a diversificare il catalogo OnePlus; lo ha espanso e lo ha fatto guardare al ribasso. Il top gamma è sempre presente, ma ora il focus del brand di Pete Lau diventa la fascia media, con tanti modelli derivati da ciò che sono proprio OPPO e Realme (e una strizzata d’occhio anche alla fascia entry level).
E anzi, in Cina ha fatto ancor di più: è andata a “donare” ex serie della casa madre, come la serie Ace e presto la serie K, così da ovviare all’assenza della serie Nord in patria. Quindi, non solo più lo stesso software (questo sempre in patria e con la OxygenOS rimasta baluardo del mercato Global, ma solo di nome e non di fatto), ma anche stessi smartphone su cui puntare.
OnePlus e i futuri hype brand
Arrivati al sunto di questo excursus, quale sarà il futuro di OnePlus? Quello che è sempre stato il suo pubblico migliore (i tech enthusiast) potrebbe guardare verso altri lidi ma comunque l’apertura verso la fascia media è un passo importante. Inoltre l’affidabilità software è nota, così come quella relativa ai dispositivi top di gamma. Semplicemente non avremo più quell’aria di esclusività e stravaganza tipica dei “primi periodi”. Speriamo solo che il numero di rebrand non diventi eccessivo e sopratutto che non vada ad invadere anche la fascia top.
Ma chi raccoglierà l’eredità di hype brand persa da OnePlus? La risposta potrebbe essere più vicina di quella che pensiamo. Stiamo parlando di Nothing, brand di Carl Pei (co-fondatore proprio di OnePlus), che sta seguendo passo dopo passo, con strumenti più moderni, il percorso fatto proprio da OP ai suoi albori. In sintesi: hype su prodotti, modelli e software, stuzzicando un’utenza sempre più esigente sia in termini di prestazioni, sia in termini di design, con un occhio all’esclusività ed al minimalismo che tanto piace al web. Sarà davvero Nothing il successore di OnePlus? Lo scopriremo nei prossimi mesi.
⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.