vivo, Xiaomi e SoC proprietari: è di nuovo diatriba fra TSMC e Samsung

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Vi ricordate quando OPPO si è vista costretta a chiudere la divisione chip per correre ai ripari e ridurre i costi per fronteggiare la crisi economica? Ufficialmente, solamente Apple, Google e Samsung sono rimasti gli unici produttori di smartphone a farsi in casa i SoC proprietari, seppur nel caso di Samsung le cose stiano andando tutt’altro che bene. Se invece si guarda al panorama cinese, si vocifera che vivo e Xiaomi stiano proseguendo la strada intrapresa ma poi bloccata da OPPO, cioè quella di ingegnerizzarsi da sole i System-on-a-Chip dei propri terminali.

Ecco chi dovrebbe produrre i System-on-a-Chip proprietari di vivo e Xiaomi

chip 3 nm
Crediti: PC Gamer

Non sarebbe un caso che Xiaomi figuri fra le aziende che avrebbero approfittato della chiusura di OPPO Zeku, andando a pescare fra i talenti in fuga. D’altronde, lo ha detto lo stesso presidente Lu Weibing: “Non si tratta se lo stiamo facendo o no: dobbiamo farlo“, lasciando intendere che il traguardo del SoC proprietario sia necessario per far crescere il business aziendale. Non soltanto un SoC fatto su misura porta benefici in termini di prestazioni e consumi, ma anche di costi produttivi: in uno smartphone come Samsung Galaxy S23 Ultra, l’utilizzo di SoC qualcomm ha un prezzo salato da pagare, e nel 2024 si prospetta una nuova generazione di top di gamma ancora più costosi. A tal proposito, vi consiglio di leggere il mio video-editoriale “Gli smartphone costano troppo: vi spiego perché“.

Non sarebbe la prima volta per Xiaomi: era il 2017 quando uscì Xiaomi Mi 5C, il primo e unico con SoC proprietario. Unico perché il Surge S1 fu un flop tale da portare Xiaomi a ripensarci e limitarsi solamente a realizzare co-processori di minore rilevanza come Surge C1, G1 e P1. Discorso differente per vivo, che finora non ha mai realizzato nessun chip home-made, né che si parli di System-on-a-Chip né di co-processori.

In entrambi i casi, il leaker Revegnus rivela che le due aziende cinesi avrebbero collaborato con Samsung per lo sviluppo dei loro microchip, un po’ come avviene con Google, i cui Tensor vengono fabbricati negli impianti sud-coreani. Tuttavia, le cose non sarebbero andate come previste: l’accordo sarebbe stata cancellato e le compagnie avrebbero deciso di affidarsi a MediaTek. Il perché Samsung sarebbe stata accantonata non viene però specificato: che siano spuntate controversie sotto l’aspetto competitivo (essendo Samsung anche un brand rivale sul mercato mobile)? Oppure ci sarebbero stati problemi di produzione che non avrebbero convinto vivo e Xiaomi?

Non lo sappiamo, fatto sta già tempo addietro lo stesso Revegnus aveva spiegato che vivo si sarebbe affidata a MediaTek, con un progetto che vedrebbe vivo prendere un SoC MediaTek e personalizzarlo con ISP e NPU proprietarie. Se così fosse, non si raggiungerebbe il grado di customizzazione di Apple, che si realizza in casa anche CPU e GPU anziché affidarsi ai design dei chipmaker di terze parti, con tutti i vantaggi prestazionali che ne conseguono. Per Xiaomi, invece, svelò che la collaborazione con Samsung avrebbe riguardato i chip per auto EV, settore in cui l’azienda entrerà ufficialmente nel 2024. Ma se l’accordo è saltato, a chi verrà affidata la produzione: a TSMC o alla cinese SMIC, che a quanto pare avrebbe partecipato alla resurrezione dei SoC Huawei?

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