Se si mettono insieme le vendite di Xiaomi, OPPO e vivo si ottiene oltre il 50% del mercato mondiale degli smartphone. Una cifra ragguardevole e che sottolinea per l’ennesima volta quanto il mondo dipenda dalla produzione cinese e che spiega perché il meccanismo si sia inceppato nei tempi di pandemia. La stringente politica Zero Covid del governo Xi Jinping ha messo a dura prova la filiera tecnologica di tutto il globo e sta convincendo sempre più aziende a cercare soluzioni parallele o alternative all’industria cinese.
L’esempio più eclatante è senza ombra di dubbio Apple, americana ma che giova in gran misura dello stretto legame con la Cina, che si parli di produzione o di vendite. Ma dopo decenni passati a produrre quasi esclusivamente nelle fabbriche cinesi, la fabbricazione di iPhone, iPad e accessori come AirPods ed Apple Watch è stata anche spostata altrove: Sud America, Sud-est asiatico ma soprattutto in India, il paese che più si sta rivelando essere l’alternativa principale all’industria cinese. Si potrebbe anche parlare di come Apple inizierà a farsi produrre i chip TSMC anche negli USA, ma quella è un’altra storia.
Non solo Cina: anche l’India diventa un hub produttivo per Xiaomi, OPPO e vivo
Oltre ad Apple, anche big tech quali Google, Microsoft e Samsung stanno spingendo per differenziare maggiormente la produzione in questi paesi, ma finora sembrava che questo trend non riguardasse le compagnie cinesi. Proprio in queste ore, invece, è stato stretto un accordo fra Xiaomi, OPPO e vivo e l’India per aumentare la produzione nella nazione ma soprattutto esportare i prodotti indiani nel resto del mondo.
Sono anni che queste aziende producono in India, anche a causa delle stringenti politiche nazionaliste indiane, ma finora questa produzione si era limitata al mercato interno. Questo cambia non poco le carte in tavole, perché per la prima volta la Cina non è più il solo centro produttivo di aziende che nascono e fondano le proprie radici nella madre patria. Inoltre, la nuova strategia potrebbe allentare le tensioni fra India e Cina che hanno colpito proprio marchi quali Xiaomi, Huawei, vivo e OPPO.
Si fa sempre più evidente il piano dell’India di affiancarsi alla Cina come hub produttivo mondiale, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per il mondo tech, che si parli di semiconduttori, smartband o smartphone 5G a basso costo.
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