Perché ChatGPT sarà l’arma segreta di Samsung

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Samsung non se la sta passando bene: certo, la nuova serie S23 si sta rivelando vincente, ma la compagnia arriva da un anno particolarmente negativo per le sue finanze. Ma se vi dicessi che grazie a Microsoft potrebbe dar vita a una nuova arma segreta con cui risollevare le sorti del suo mercato, e che questa potrebbe chiamarsi ChatGPT?

E se Samsung fosse il cavallo di Troia di Microsoft per l’espansione di ChatGPT nel mondo

Il 2022 è stato un anno terribile per Samsung

Basta guardare il calo del 30% del valore azionario per capire che il 2022 è stato un anno da dimenticare per Samsung, così come per tante Big Tech. Negli ultimi mesi dell’anno gli utili sono crollati del -58%, la somma più bassa mai raggiunta negli ultimi sei anni. Considerato che la vendita di microchip rappresenta il 50% di tutti i profitti, questa divisione è calata del -70% (mai così male in 8 anni); questo anche a causa dei prezzi in calo del -40% per le RAM e del -14% per le memorie, facendole perdere la prima posizione nel mercato semiconduttori. Samsung sarebbe l’unica in grado di fabbricarsi i chip da sola, ma i problemi avuti con Snapdragon 888 e 8 Gen 1 hanno portato alla perdita di un grosso cliente come Qualcomm per la rivale TSMC; senza contare i problemi dei suoi chip proprietari, che hanno portato all’abbandono temporaneo del progetto Exynos in favore dei chip Snapdragon.

Samsung si è trovata costretta a prestarsi da sola 16 miliardi girandoli dalla divisione display, anch’essa a rischio. Dopo anni unicamente di display Samsung ed LG, la cinese BOE dovrebbe fornire ad Apple il 70% di schermi per iPhone 15 e 15 Plus e il 20-30% per i modelli Pro; fra l’altro, già nel 2019 BOE ha superato Samsung ed LG diventando il più grande produttore di pannelli TV al mondo. Non va molto meglio alla divisione smartphone: nel 2022, ha chiuso sì al primo posto ma in un mercato in calo da anni, vendendo 260 milioni di telefoni anziché i 310 previsti, e le previsioni di 270 milioni per il 2023 non sono entusiasmanti. Se si esclude la risalita anomala durante la pandemia, sono anni che le vendite sono in calo costante per tutti. I motivi sono svariati: crisi economica, instabilità della guerra, crisi energetica, tutte le varie crisi di cui abbiamo già parlato. Ma diciamocelo: se non si vendono più smartphone come 10-20 anni fa, è anche perché si è progressivamente perso quell’effetto WOW, portando alla percezione per molti di prodotti ormai tutti uguali. Ed è qui che arriviamo all’argomento di questo video-editoriale.

Samsung

ChatGPT e il piano di Microsoft e Samsung

In occasione del lancio della serie S23, il presidente di Samsung ha accennato a possibili partnership con aziende AI per lo sviluppo di nuove tecnologie per i propri smartphone, affermando che “l’innovazione di ChatGPT aprirà la strada al futuro di Samsung“. Che ChatGPT si stia rivelando la delle novità più di rottura degli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Anche sotto quelli di Microsoft, che ha prontamente investito 10 miliardi per integrare il chatbot all’interno dei suoi prodotti. Ed è qui che mi si è accesa una lampadina: Samsung e Microsoft sono anni che collaborano attivamente condividendo tecnologie reciproche. E dato che l’accordo con OpenAI prevede anche che Microsoft Azure sia l’unica piattaforma cloud a cui ChatGPT si può appoggiare, non vedrei così implausibile che Samsung usi ChatGPT per rivoluzionare i suoi smartphone. Certo, gli assistenti vocali esistono già da molti anni, la stessa Samsung ha il suo Bixby, quindi di che rivoluzione parlo?

Se avete utilizzato almeno una volta ChatGPT, allora saprete benissimo che le sue potenzialità sono molto più avanzate rispetto a quelle dei vari Assistant, Siri e Alexa. E forse non è un caso che, di tutta Amazon, Alexa sia la divisione più in rosso, con oltre 10 miliardi di perdite solo nel 2022. Qualcuno potrebbe obiettare che già adesso ChatGPT si possa utilizzare su qualsiasi smartphone da browser, ma la vera svolta sarà quando passerà da essere un bot testuale a un bot vocale. E per come la vedo io, è improbabile se non impossibile che Google, Apple e Amazon si basino su ChatGPT per il proprio assistente; Big G perché sta sviluppando la sua alternativa, Google Bard, i cui primi risultati dimostrano che c’è ancora molto da lavorare; Amazon perché è in diretta competizione con il cloud di Microsoft ed è implausibile che utilizzi un servizio che si appoggia totalmente al cloud altrui; infine Apple, che oltre a essere storica rivale di Microsoft vedo difficile si appoggi a tecnologie altrui su cui non avrebbe il pieno controllo, anche perché ChatGPT può dare risultati controversi ed Apple è solita andarci con i piedi di piombo su cose del genere.

Rimangono quindi Samsung e tutte le aziende cinesi come Xiaomi, OPPO e così via, ma anche per loro sarebbe difficile, dato che in Cina hanno già un proprio assistente vocale (Xiaomi Mi AI, OPPO Breeno, vivo Jovi, ecc.). E considerato che ChatGPT sta già iniziando a essere bannato in Cina (e Baidu sta lavorando alla sua versione), la Xiaomi di turno si troverebbe a dover avere un assistente cinese e uno Global basato su ChatGPT per l’occidente, una diversificazione poco sensata. Samsung potrebbe quindi ritrovarsi a essere l’unica realmente in grado di usare ChatGPT, e potenzialmente far diventare Bixby (già oggi disponibile in tutto il mondo e in più lingue) il miglior assistente mai visto su smartphone. Senza contare possibili vantaggi dalla partnership con Microsoft, per esempio l’accesso gratuito all’abbonamento ChatGPT Plus a chiunque compri uno smartphone Samsung.

D’altronde, Microsoft avrebbe tutto l’interesse perché ciò accada: avendo fallito nel mercato degli smartphone, Samsung potrebbe diventare il perfetto cavallo di Troia per entrare nelle tasche di milioni di persone, che si ritroverebbero in un ecosistema dove ChatGPT è perfettamente integrato dentro browser, mail, office e così via. Per esempio, avendo io un Samsung, Microsoft mi ha dato una grossa promozione per il cloud di OneDrive, un servizio che altrimenti non avrei utilizzato.

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