Durante la sua presentazione, Xiaomi 12S Ultra si è fregiato di aver svelato al mondo il Sony IMX989, praticamente l’unico sensore da 1″ in circolazione. Nella storia della telefonia, pochi smartphone hanno potuto vantare un sensore del genere e praticamente tutti erano di brand di nicchia. Per esempio Sharp Aquos R7, che forse non sapete essere stato il primo in assoluto ad aver adottato il nuovo sensore Sony, anche perché è proprio Xiaomi ad aver collaborato per la sua realizzazione, investendo qualcosa come 15 milioni di dollari. Ciò nonostante, è di Sharp il record di averlo portato per primo sul mercato, per quanto parliamo di uno smartphone disponibile unicamente in Giappone. Ma lo stesso possiamo dire del flagship Xiaomi, esclusiva della Cina: ma a parte questi limiti geografici, chi sfrutta meglio questo sensore?
Ecco il confronto fra la fotocamera di Xiaomi 12S Ultra e Sharp Aquos R7
Se si parla di Xiaomi 12S Ultra e di confronti fotografici, non posso non ricordarvi che l’abbiamo già visto in azione contro Samsung Galaxy S22 Ultra, iPhone 13 Pro Max e Google Pixel 6 Pro. Tuttavia, il confronto con Sharp Aquos R7 è molto interessante perché, anche se lo Sharp non ha il blasone delle succitate compagnie, condivide lo stesso Sony IMX989. Per chi non lo conoscesse, è un sensore da 50,3 MP con dimensioni di 1″ e pixel da 1,6 µm, specifiche tecniche molto avanzate per uno smartphone, ma è qui che casca l’asino per Sharp.
Infatti, Aquos R7 non utilizza tutto il sensore bensì 47,2 MP, effettuando un crop in stile Sony Xperia PRO-I. Ecco perché Xiaomi può quindi proclamare di essere la prima al mondo ad aver utilizzato per intero il Sony IMX989. Un’altra differenza sta nella lente davanti al sensore, di tipo 8P sullo Xiaomi e 7P sullo Sharp, per quanto entrambi provengano dalle manifattura Leica.
Al netto di queste differenze hardware, si sa, a contare molto è anche il software. E per quanto non conosciamo nel dettaglio come le due aziende lo sviluppino, viene difficile da credere che la piccola divisione mobile di Sharp tenga testa a quella di una Xiaomi ben più diffusa su scala globale e che negli anni ha raggiunto importanti traguardi fotografici. E infatti, confrontando la fotocamere dei due esponenti, Xiaomi 12S Ultra e Sharp Aquos R7 si equivalgono laddove a valere sono gli aspetti più tipicamente hardware. Mi riferisco per esempio alla qualità del bokeh, che grazie a un sensore di queste dimensioni si rivela molto profondo, naturale e vicino a quello restituito dalle fotocamere professionali. Tuttavia, la velocità dell’otturatore risulta migliore su Xiaomi, e questo è un vantaggio quando si vogliono catturare soggetti in movimento o scene con poca luce.
Il discorso cambia quando si analizzano quei parametri dove è il software a farla da padrone, come esposizione, contrasto, nitidezza e gestione cromatica. Se si guardano le foto in notturna, quelle scattate con lo Sharp Aquos R7 appaiono come più luminose perché è il software a intervenire, attivando la modalità Notte laddove rileva che ce ne sia bisogno. Al contrario, Xiaomi 12S Ultra si rivela più conservativo: il risultato è che le foto di Sharp sono sì più luminose ma meno realistica, restituendo colori fin troppo vivaci, mentre quelle di Xiaomi tendono a un maggiore realismo, anche in virtù dell’otturatore più veloce che rende necessaria la modalità Notte solo in casi estremi.
In tutto ciò, vi invito a vedere il mio video-editoriale in cui vi spiego la bugia dei sensori da 1″, compreso quello di Xiaomi 12S Ultra e Sharp Aquos R7.
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