Se la tecnologia dei display OLED si è iniziata a far strada nel mercato mainstream degli smartphone è anche grazie alla Cina. O meglio, è merito dei suoi produttori, sia che si parli di produzione di smartphone che dei pannelli stessi. Per anni questa tecnologia è stata quasi esclusivamente ad appannaggio dei telefoni Samsung, grazie alla propria divisione incaricata di produrli. Da sempre, in Sud Corea c’è una certa propensione a guidare il mercato degli schermi, data la presenza di due colossi come Samsung ma anche la diretta rivale LG. Ma da qualche anno a questa parte la tendenza sta cambiando e molte aziende si stanno rivolgendo ad una Cina che sempre più si conferma come prossima leader del settore.
BOE guida l’avanzare della Cina verso il primo posto nel mondo dei display
Era proprio il 2017 quando iniziammo a sentir nominare BOE, quella all’epoca sconosciuta azienda cinese che iniziava a far parlare di sé proprio in ambito OLED. Fu proprio grazie a BOE se brand minori come Elephone potevano fare sfoggio di schermi più evoluti, discostandosi da quella tecnologia LCD che oggi sembra quasi un ricordo. A dire il vero, BOE Technology esiste dal 1993, ma è soltanto nel 2001 che si immette nel mercato dei display. Una mossa che seguì un’importante acquisizione, cioè la divisione TFT-LCD ceduta proprio dalla sud coreana Hyundai Display. Da allora, la compagnia si è progressivamente evoluta, arrivando a diventare addirittura il più grande produttore di schermi TV.
Un traguardo ottenuto proprio ai danni di Samsung ed LG, che nel giro di poco tempo si sono ritrovate a fronteggiare una rivale piuttosto agguerrita. Inutile dire che il governo cinese ha visto in BOE una gallina dalle uova d’oro, arrivando a stanziare nel 2010 qualcosa come 1,7 miliardi di dollari in finanziamenti statali. Ovviamente i produttori di smartphone non sono stati a guardare, specialmente quei brand cinesi che storicamente cercano di favorire le aziende del proprio territorio. Una su tutte Huawei, che scelse BOE come partner di riferimento per gli schermi OLED da integrare sui propri top di gamma.
Da semplice outsider, BOE è rapidamente salita agli onori di cronaca come produttore di schermi di alto livello. Lo dimostrano i risultati raggiunti nell’ambito degli schermi flessibili, creando lo schermo pieghevole che abbiamo visto su Huawei Mate X2 e quello del futuro Huawei Magic Fold. Ed anche lo schermo arrotolabile visto su OPPO X ha una manifattura targata BOE. Ma potrei citare anche gli avanzamenti tecnologici nel campo dei sensori ID sotto al display, anche in partnership con Qualcomm. Senza contare che suoi sono i primi schermi LCD dotati di lettore d’impronte posizionato sotto.
E se inizialmente sono state aziende cinesi come Huawei e OPPO a stringere importanti accordi con BOE, persino l’americana Apple non ha tardato ad aggiungersi. Fino a qualche tempo fa, BOE si occupava unicamente di rifornirle gli schermi per gli smartphone ricondizionati, oltre ai pannelli per iPad e MacBook. Ma con l’avvento prima della serie iPhone 12 e più recentemente quella iPhone 13, BOE ha conquistato altre fette di mercato. Secondo gli ultimi report, l’azienda cinese avrebbe spedito ad Apple i pannelli OLED da 6,1″ da utilizzare a bordo di iPhone 13. Se tutto andrà come previsto, le quote di Samsung potrebbero calare in favore della rivale cinese.
Già nel 2017 BOE è riuscita a posizionarsi come azienda leader nella produzione di schermi LCD e sembra che la storia possa ripetersi anche nel territorio OLED. È ancora presto per dirlo con certezza, ma i presupposti affinché BOE rubi il podio a Samsung ed LG ci sono tutti. Secondo analisti di settore, Samsung Display ed LG Display mostrano una crescita annua del 12% e del 19%, mentre produttori cinesi come BOE e CSOT del 25% e del 52%.
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