Recensione XIAOMI 12T Pro: i 200 Megapixel NON sono l’UNICA buona NOTIZIA!

recensione xiaomi 12t pro

Che Xiaomi sia il produttore più prolifero in ambito smartphone credo che ormai sia dato certo: è proprio recentissimo il lancio degli ultimi due nuovi dispositivi della serie 12, nello specifico i nuovi Xiaomi 12T e Xiaomi 12T Pro, due smartphone molto interessanti non solo per le specifiche ma anche per il prezzo, che è sicuramente più basso degli Xiaomi di fascia alta.

Attenzione a non confondervi però: la serie 12T, e nello specifico il 12T Pro di cui vi parlo oggi, costa sì di meno rispetto le altre proposte di fascia alta dell’azienda, ma si inserisce in una particolare fetta di mercato in cui le alternative non cambiano: basti pensare al Pixel 7 Pro (qui la recensione) e al Motorola Edge 30 Ultra.

Insomma, il posizionamento scelto da Xiaomi si è riempito in poco meno di un mese di tante valide alternative, per questo la scelta di un eventuale acquisto va fatta nel modo più oculato possibile.

Recensione XIAOMI 12T Pro

Design e Materiali

Ok, non voglio nascondermi dietro un dito: se dovessi dirvi che lo Xiaomi 12T Pro mi piace esteticamente, vi direi una bugia e no, non ne ho voglia. Sia chiaro, in quanto ad assemblaggio e costruzione lo smartphone come da tradizione è assolutamente perfetto, ma il design lo trovo fin troppo anonimo e senza qualcosa di realmente attraente. Scelta voluta, probabilmente, perché proprio quest’anno Xiaomi ha lanciato delle bombe come il Mix Fold 2 (qui la recensione), ad esempio, veramente assurde.

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Al di là di questo posso dirvi che lo Xiaomi 12T Pro è grande 163,1 x 75,9 x 8,6 mm e pesa circa 205 grammi, si tiene bene in mano e si riesce ad avere un buon grip, nonostante la finitura satinata posteriore che ho trovato un po’ scivolosa: a proposito di back cover, è disponibile in tre colori, nero, argento e blu, ma nessuna di questa spicca più di altre per bellezza, in quanto sono colorazioni “lisce” senza fantasie particolari o riflessi attraenti. E’ realizzata in vetro e possiede, inoltre, i bordi lievemente curvi per facilitarvi il grip; il telaio, inoltre, è realizzato in plastica.

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Ciò che non passa inosservato è sicuramente il camera bump: vista la lente piuttosto importante che è stata installata, la sporgenza posteriore è decisamente notevole ed è distribuita su due livelli, raggiungendo nel punto più spesso circa 3mm di rialzo, non proprio pochini ma assolutamente giustificati dalle performance fotografiche di cui vi parlerò a breve.

Per il resto lo smartphone integra sul lato destro il solito tasto power oltre lo slider del volume, in basso possiede il connettore Type-C , il primo microfono, lo speaker primario ed il carrello per le due schede SIM, in alto infine il solito blaster IR ed il secondo speaker stereo. E’ da menzionare, inoltre, la certificazione IP53 che ci consente sì di bagnarlo, ma non proprio di immergerlo e dormire su sette cuscini.

Display

Prima di parlarvi del display in sé, voglio dirvi con fierezza che Xiaomi ha riportato il sensore di prossimità fisico e non più virtuale anche su questo smartphone, perciò prima che me lo chiediate, vi confermo io stesso che non ci sono problemi di nessun tipo né in chiamata né quando si ascoltano i messaggi vocali: funziona tutto perfettamente, per cui andiamo oltre. Lo schermo è da ben 6.67” pollici, ed è basato su tecnologia AMOLED con una risoluzione 1220 x 2712 pixel, un po’ più alta del solito, e con il supporto a tutti i più recenti standard tecnologici come il Dolby Vision e l’HDR10+.

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L’ottimo lavoro svolto dall’azienda su questo fronte è piuttosto evidente, non solo tecnicamente parlando dove bisogna notare anche la presenza del PWM Dimming a 1920Hz e della frequenza di campionamento del tocco fino a 480Hz, ma anche proprio a livello pratico dove Xiaomi 12T Pro si scontra con i big Android fino a questo momento. Lo schermo in termini puramente qualitativi è eccezionale, ha dei colori veramente belli e non gli si può dire assolutamente nulla, soprattutto perché in caso non vi dovesse soddisfare, la MIUI offre decine di possibilità di ottimizzazione del colore che vi permetterà di trovare la quadra in qualunque situazione.

In termini di velocità di risposta del display, Xiaomi ha certificato lo smartphone fino a 120Hz: non possiede la stessa tecnologia LTPO degli altri device di fascia più alta, ma tuttavia la modalità automatica per la regolazione degli Hz fa un buon lavoro, e soprattutto non ci sono differenze di alcun tipo in termini di autonomia se usiamo lo smartphone a 120Hz piuttosto che 60 (no, non si può impostare a 90Hz).

Hardware e Performance

Anche sul fronte hardware davvero non c’è nulla di cui lamentarsi: rispetto lo Xiaomi 12 presentato qualche mese fa, questo nuovo 12T Pro porta con sè il nuovo chip di Qualcomm, lo Snapdragon 8+ Gen 1, processore che abbiamo già visto nello Xiaomi 12S Ultra (qui la recensione) e che abbiamo consacrato come, finalmente, un miglioramento dello Snapdragon 8 Gen.1, un SoC quasi perfetto ma che non ha mai convinto per via delle scarse prestazioni energetiche.

Con il nuovo processore di Qualcomm la musica cambia, durante il giorno non ci sono problematiche di temperature rilevanti nè strani colli di bottiglia dovuti al thermal throtteling; sarò sincero, però, perché a dirla tutta durante le sessioni di benchmark eseguite consecutivamente, lo smartphone mi ha mostrato comunque un popup di surriscaldamento e, di conseguenza, mi ha interrotto gli stress test per poter dissipare il calore al meglio. Tale problematica l’ho incontrata solo una volta e solo in test di prestazioni, ma mai ad esempio durante l’utilizzo di giochi o altro.

Il resto dell’hardware è composto da 8 o 12GB di memoria RAM LPPDR5 e 128/256GB di storage di tipo UFS 3.1; la GPU rimane la Adreno 730, in quanto Qualcomm con questo nuovo chipset non ha portato sostanziali aumenti di potenza (che comunque segnano un +10% rispetto la generazione precedente) quanto più sul miglioramento dell’efficenza energetica.

In linea di massima le prestazioni migliorano e sono superiori rispetto anche al top di gamma di casa Xiaomi: lo si nota certamente nei benchmark sia in single core che in multi core, ma lo si nota anche nei giochi dove che riescono ad ottenere qualche FPS in più, circa 5-6% di differenza.

Software

Per quanto riguarda il software c’è ben poco da aggiungere, se non che ci troviamo di fronte alla solita MIUI in versione 13.0.9 basata su Android 12 e con patch di sicurezza aggiornate a Settembre 2022. Come mi capita di dire spesso, la MIUI è una tipologia di software che si ama oppure si odia, ma personalmente mi colloco nel mezzo: è apprezzabile l’interfaccia grafica, un po’ meno le sue prestazioni generali rispetto a ROM più leggere come la Pixel Experience oppure anche la RealmeUI.

Tuttavia su questo modello non ho notato rallentamenti di alcun tipo con la MIUI che fa più che bene il suo lavoro in tutte le circostanze; rimangono i soliti PRO come l’elevata possibilità di personalizzazione dell’interfaccia grafica e il secondo spazio, ma rimangono anche i soliti CONTRO come la presenza dei soliti bloatware installati al primo avvio.

Fotocamera

Ma ragazzi andiamo alla parte più succosa di questo smartphone, quella che avrà fatto sicuramente riscaldare gli animi durante la presentazione di lancio (e non solo, secondo me): Xiaomi rientra tra i primi produttori, insieme a Motorola con il suo Edge 30 Ultra, a presentare uno smartphone con la lente fotografica principale da 200MP.

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Si tratta di un sensore Samsung HP1, piuttosto grandicello 1/1,22″, e con una buona apertura focale, pari a f/1.69: a differenza dello scorso anno con la lente da 108MP, viene utilizzato un sensore stabilizzato otticamente e con una lunghezza focale pari a 23mm. In più, se proprio volessimo confrontarlo con il sensore del Motorola, vi potrei dire che si differenziano per alcuni aspetti che portano Xiaomi in vantaggio, uno tra tutti l’apertura focale che su Motorola è pari a f/1.9. Nonostante il sensore sia lo stesso, dunque, i produttori possono personalizzarli a seconda delle necessità; in più vi confermo che c’è la possibilità di scattare le foto in RAW, seppur soltanto in modalità PRO e con tutti i controlli manuali.

Per chiudere il quadro tecnico, vi aggiungo anche due informazioni in merito le altre due lenti: la ultrawide è da 8MP f/2.2 con FOV a 120 gradim mentre la macro è da 2MP f/2.4; continua la scia “deludente” delle camere secondarie, e chissà quando arriveremo ad un punto di svolta su questo fronte.

A grandi linee le prestazioni di questo smartphone sono buone, e c’era da aspettarselo: di giorno lo smartphone cattura buone foto, con un buon livello di dettaglio, e dei colori ben bilanciati con buone condizioni di luce, mentre quando abbiamo il cielo coperto si trova un po’ più in difficoltà, ma tutto tollerabile.

Per quanto riguarda l’aspetto più interessante, ovvero quello degli scatti da 200MP parto dal principio: è necessari oattivare manualmente la modalità ULTRA HD, che in sostanza ci consente di scegliere tra 50 e 200MP, in entrambi i casi le foto hanno un peso sostanziale da circa 25 a 80MB (rispetto i 7-8MB tradizionali). No, non ho notato differenze tra i 50 e i 200MP e rispetto gli scatti tradizionali le differenze più importanti le si possono notare solo con un crop piuttosto spinto, dove ovviamente questi scatti garantiscono una precisione ed un numero di dettagli notevolmente superiore. Scattare quotidianamente con questa modalità non ha senso, in quanto le prestazioni della fotocamera tradizionale sono già buone, e per foto da social network o anche scatti da incorniciare, fidatevi che non vedreste sostanziali differenze ad occhio nudo (ma in compenso potreste riempire molto più velocemente la memoria interna, non espandibile).

Nelle foto con poca luce e di notte il sensore di questo Xiaomi 12T Pro fa un lavoro eccezionale: sarà che ho sempre adorato l’elaborazione software di Xiaomi delle foto in notturna, ma questo smartphone credo sia uno dei più interessanti in questa fascia di prezzo per prestazioni fotografiche notturne. Purtroppo resta il dilemma del sensore ultra-wide da 8 megapixel che reputo sempre non all’altezza di questi prodotti: le sue prestazioni sono discrete in tutti gli scenari ma stonano di fianco ad una lente come quella primaria installata qui su questo smartphone. Peccato.

Il sensore selfie è un Sony IMX596 da 20MP con apertura f/2.2: l’unico accorgimento, come consuetudine, è disattivare qualsiasi effetto possa attivarsi di default in questa fotocamera, e per il resto avrete sempre dei selfie decenti in qualsiasi circostanza. I video vengono registrati fino a 8K 24fps, lo smartphone supporta il codec H.265 (sepur non di default) ed in linea di massima i risultati sono molto buoni, con una stabilizzazione sicuramente sopra la media.

Autonomia

Anche in termini di autonomia lo smartphone di Xiaomi si comporta come un vero top: la batteria di cui è dotato è un’unità da 5000 mAh, al pari con il modello dello scorso anno, che praticamente ottiene però un ottimo miglioramento perchè questa generazione di Xiaomi 12T Pro garantisce un’autonomia che può raggiungere anche poco meno di due giorni interi se utilizziamo lo smartphone in modo non tanto stressante.

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Con un utilizzo più intenso, tuttavia, si raggiunge la serata con circa il 30% di autonomia ancora residua; sono degli ottimi risultati, soprattutto se consideriamo anche la presenza della ricarica fino a 120W con tecnologia HyperCharge proprietaria, che consente allo smartphone di essere pronto all’uso in circa 25 minuti partendo dallo 0%.

Prezzo e Considerazioni

Mentre i prezzi continuano a salire pressochè dappertutto, con la serie 12T di Xiaomi siamo rimasti sotto la soglia dei 1000 euro, un limite che un tempo sembrava per pochi, ma che ormai è stato sfiorato (e superato) da moltissimi. Questo nuovo prodotto di Xiaomi arriva ufficialmente sul mercato italiano a partire da 849,90€ non di certo economico, ma nemmeno fuori mercato: a questa cifra acquistate un dispositivo completo e aggiornato sul fronte hardware, con un display eccezionale e delle fotocamere uniche che non potranno che migliorarsi ulteriormente con il passare del tempo e i futuri aggiornamenti.

C’è da dire, però, che se una volta la serie T di Xiaomi rappresentava l’unica buona scelta in questa fascia di mercato, nell’ultimo periodo Xiaomi è stata circondata da dispositivi come Motorola Edge 30 Ultra e Pixel 7 Pro, smartphone che si inseriscono nella stessa fascia di prezzo e che ci mettono di fronte a delle scelte piuttosto ardue. Se questo Xiaomi 12T Pro fosse costato 100-150 euro in meno la scelta sarebbe stata molto più semplice, ma ora come ora consigliarvelo ad occhi chiusi è un po’ più difficile.

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