Questo 2022 non è partito nel migliore dei modi per Xiaomi, OPPO e vivo, con le aziende cinesi che stanno ridimensionando i piani di vendita per i mesi a venire. Il report di Nikkei Asia afferma che tutti e tre i brand di smartphone avrebbero riferito ai rispettivi fornitori che nel corso dei prossimi trimestri ci sarà un calo degli ordini del 20%. E si sa, quando a provocare un calo del genere sono i produttori stessi significa che c’è un problema che sta affliggendo l’intero settore.
Nonostante in occidente la pandemia sta allentando la morsa sulle nostre vite, in Cina la situazione è tutt’altro che positiva, come dimostrano i vari lockdown che il governo ha applicato per contenere la situazione sanitaria. Chiusure molto pesanti, che hanno costretto a casa decine di milioni di persone (con scene al limite del grottesco) e che hanno ovviamente impattato sull’economia nazionale e sulla produzione globale di elettronica.
Le vendite di smartphone Xiaomi, OPPO e vivo verranno diminuite a causa della crisi
Questa difficile situazione in Cina sta colpendo anche le aziende locali, come nel caso di Xiaomi. La compagnia capitanata da Lei Jun avrebbe abbassato le previsioni di vendita per il 2022, scendendo da 200 milioni di smartphone a circa 160/180 milioni. Per avere un metro di paragone, Xiaomi ha chiuso lo scorso 2021 con un totale di 191 milioni di smartphone spediti in tutto il mondo. Allo stesso tempo, anche OPPO e vivo avrebbero fatto lo stesso, tagliando gli ordini previsti per il 2022 di circa il 20% e lasciando che le scorte attualmente in possesso dei vari rivenditori vengano smaltite.
Di mezzo non ci sono soltanto pandemia e lockdown, ma anche la crisi dei componenti che continua ad affliggere il settore tecnologico. I produttori di semiconduttori e componenti per smartphone lamentano rallentamenti di svariati mesi; a tal proposito, vi invito a leggere questo editoriale sul perché della crisi dei chip. Di conseguenza, aziende come vivo avrebbero avvisato i fornitori che gli smartphone di fascia media non godranno di aggiornamenti delle specifiche per un po’ di tempo.
I numeri ci parlano di un 2021 che ha sorriso a Xiaomi, OPPO e vivo, che hanno tutte chiuso l’anno con una forte crescita nel settore smartphone. Un trend positivo che sta però subendo una battuta d’arresto, a partire da Xiaomi che ha registrato un calo annuale del -18% e i cui profitti stanno sempre più diminuendo. E non va meglio a OPPO e vivo, rispettivamente in calo annuale del -27% e -28%.
In tutto ciò, Honor non avrebbe ancora rivisto le sue previsioni, che rimangono dai 70 milioni di smartphone del 2021 a 80 milioni nel 2022. Da quando si è staccata da Huawei, l’azienda ha rapidamente scalato le classifiche, arrivando persino a conquistare il primo posto in Cina a inizio 2022. Questo, unito all’espansione che sta mettendo in atto in occidente, potrebbe permetterle di affrontare in maniera migliore la crisi, anche se tutto è da vedere. Tuttavia, il chipmaker cinese SMIC afferma che il 2022 vedrà un calo di 200 milioni di smartphone in tutto il mondo, sia a causa della pandemia che dagli effetti della guerra in Ucraina.
La crisi non sembra colpire le aziende “occidentali”
E mentre le aziende cinesi faticano a riprendersi nel 2022, sembra andare meglio a aziende meno coinvolte nel mercato cinese. Per esempio Samsung, che nonostante stia anch’essa affrontando le conseguenza della crisi tecnologica, prevede di spedire più di 270 milioni di smartphone nel 2022, in aumento rispetto al 2021. Anche le previsioni di Google, fresca di Pixel 6a e che si prepara al lancio della serie Pixel 7, parlano di oltre 10 milioni di smartphone, il doppio rispetto all’anno precedente. Senza contare Apple: Foxconn e Pegatron starebbe assumendo persone con salari record per sostenere l’aumento di produzione per la vendutissima serie iPhone 13 e altri prodotti a marchio Apple.
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