Di recente vi ho parlato di come Huawei potrebbe a tutti gli effetti diventare un produttore di smartphone per altre aziende. Gli indizi ci sono tutti, a partire dall’ovvio fatto che il ban USA le sta impedendo di proseguire con la sua carriera precedente. Fino a qualche anno fa, Huawei era la numero 2° nel mondo della telefonia, davanti ad Apple e col fiato sul collo della leader Samsung. Ma è bastato inserirla nella famigerata Entity List americana per buttarla fuori dai giochi. Lo dimostra il crollo verticale avuto sia in occidente che in Cina, persino in madre patria dove storicamente resisteva anche nei momenti peggiori.
Dopo la cessione di Honor, il 2021 è stata un’annata molto poco prolifica per produzione di smartphone Huawei. Nonostante l’apprezzamento ricevuto da Mate X2, gli smartphone di punta sono stati Huawei P50 e Nova 9. Il primo lo stiamo ancora attendendo in Europa e chissà che non arrivi mai, mentre il secondo si scontra direttamente con il “gemello” Honor 50. Anche perché se il flagship Honor può vantare connettività 5G, lo stesso non può fare la controparte Huawei, castrata dai limiti del ban e quindi ancora in 4G.
L’intero catalogo Huawei è stato trasferito al brand TD Tech?
È in questo contesto che si inserisce la notizia, per il momento tutt’altro che ufficiale, secondo cui Huawei potrebbe diventare sostanzialmente un produttore OEM. In poche parole, non potendo più vendere i propri smartphone a causa delle catene del ban, perché non realizzarli per altre aziende e farli vendere a loro?
Per quanto non ci sia ancora nessuna ufficialità, i fatti parlano da soli: in queste settimane, la serie Maimang è stata trasferita all’operatore China Telecom. E come non citare la condivisione della filiera produttiva con TCL per la realizzazione del FFalcon Thunderbird FF1. Ma il caso più eclatante è senz’altro quello legato al marchio TD Tech. Prima con Nova 8 Pro, poi con Mate 40, abbiamo visto come questa sconosciuta azienda si sia affacciata sul mercato telefonico proponendo dei veri e propri rebrand dei ben più celebri smartphone Huawei.
Quello che poteva sembrare un semplice esperimento sta prendendo connotati ancora più marcati. Lo dimostrano le immagini postate sul social cinese Weibo, dove ci viene mostrato come il catalogo TD Tech sia una copia carbone di quello Huawei. Nell’elenco vediamo i succitati smartphone assieme anche a Huawei P40, anzi, a TD Tech P40 e TD Tech Enjoy 20. Ma non finisce qui, perché nella lista di prodotti troviamo anche la linea di smartwatch e smartband, ma persino i tablet MatePad e le smart TV.
Persino il materiale promozionale utilizzato per promuovere gli smartphone TD Tech è pressoché identico a quello di Huawei. Ma non c’è troppo da meravigliarsi, se si considera che TD Tech è una joint ventura nata nel 2005 fra Huawei e Nokia. Pertanto parliamo di una compagnia nata dalle radici del colosso cinese. Resta da capire quale sarà la strategia di mercato di TD Tech, se effettivamente ce n’è una, per l’occidente. Per il momento, pare che tutto sia circoscritto alla sola Cina, ma portando comunque vantaggi evidenti a Huawei. Non producendo prodotti sotto il suo marchio, Huawei può far sì che siano le altre aziende a procurarsi quei componenti che lei non può acquistare, come i SoC Qualcomm e MediaTek con modem 5G.
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