Xiaomi svela le vendite di Mi 10, ma Samsung ed Apple sono ancora lontane

xiaomi mi 10

L’evento degli scorsi giorni è stato molto importante per Xiaomi e non solo per la presentazione di Mi MIX 4, Mi Pad 5, così come CyberDog, Mi TV 6 OLED, e lo speaker Sound. E data l’importanza di quel palcoscenico, il capo fondatore Lei Jun ha colto la palla al balzo per fare il suo solito discorso iniziale in cui snocciolare numeri e statistiche. Non solo: per l’occasione, Lei Jun si è anche tolto qualche sassolino dalla scarpa, parlando della rivalità con Apple e annunciando un grosso rimborso per i primi clienti storici.

Xiaomi deve ancora imporsi nella fascia alta del mercato: ecco quanto ha venduto Mi 10

Uno degli argomenti che il CEO di Xiaomi ha trattato sul palco del keynote è stato l’ingresso in borsa della sua compagnia. Un’operazione che si è rivelata più difficile del previsto, come ammesso da Lei Jun. Sin dai primi giorni, gli investitori fecero pressioni affinché il profitto venisse rapidamente raddoppiato dopo la prima IPO di Xiaomi. La serata che seguì il debutto in borsa fu difficile da sopportare a livello mentale, con Lei Jun che racconta di essersi praticamente ubriacato con i suoi colleghi per lo stress.

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Fatto sta che i primi mesi in borsa non sorrisero affatto Xiaomi, che nell’arco di meno di un anno passò dalla quotazione iniziale di 24 yuan ad un picco minimo di 8 yuan. Un calo del -30% che spaventò dirigenza ed investitori, i quali non mancarono di prendersela proprio con Lei Jun, che fra l’altro non si era dimostrato molto d’accordo con l’IPO, anzi. Ed è paradossale pensare che, vista la situazione negativa, Lei Jun decise di mettere mani al portafogli e comprare azioni per un valore complessivo di 473 milioni di euro.

Fu nel 2020 che le azioni Xiaomi iniziarono a riassestarsi verso valori più positivi, passando da 8 yuan a 17 yuan, cifra non ancora in linea con quanto pronosticata ma già più rinfrancante. Il vero salto in avanti arriverà fra 2020 e 2021, anche grazie al lancio della serie Mi 11, permettendo al titolo Xiaomi di toccare quota 34 yuan. Un traguardo che ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo a Lei Jun, che ha affermato di aver così cancellato tutti i software di monitoraggio azionario che utilizzava fino a quel periodo.

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Un preambolo necessario per capire che l’andamento azionario di Xiaomi è stato ovviamente influenzato dalle sue scelte di mercato. Parliamo di una compagnia che, fin dai primi anni di vita, ha puntato tutto su prodotti sì pregiati ma che cercassero di avere il miglior rapporto qualità/prezzo. Ma è con la serie Xiaomi Mi 10 che la compagnia ha dimostrato di voler puntare sempre di più sulla fascia premium e sullo sviluppo di tecnologie sempre più high-end. A quell’epoca, l’azienda valutò anche una possibile collaborazione con un brand automobilistico di pregio, ma l’idea venne abbandonata.

Anche per questo sono nati sub-brand come Redmi e POCO, in modo che siano questi a dedicarsi ai mercati più low-cost. Una strategia che ha funzionato a livello azionario e in parte anche nelle vendite, per quanto la strada da fare sia ancora molta. Come affermato da Lei Jun, ad oggi la serie Xiaomi Mi 10 ha venduto 5,77 milioni di unità nel mondo. E se si considera che i vari Mi 10 sono usciti in un periodo economico poco felice dovuto alla pandemia, sono numeri considerevoli. Ma se si guarda la “bigger picture”, ci si accorge come i grandi del settore siano ancora avanti quando si parla di fascia alta.

Prendiamo ad esempio Samsung e la sua ultima serie Galaxy S21, che non sta vendendo quanto sperato, con numeri peggiori rispetto alle scorse generazioni. Nonostante ciò, la serie S21 ha venduto finora più di 13,5 milioni di unità, con quella S20 che ne ha vendute 17 milioni e quella S10 circa 25,5 milioni. Per non parlare di Apple, la cui serie iPhone 12 si sta rivelando una delle più vendute delle ultime generazioni, avendo sfondato le 100 milioni di unità. Insomma, Xiaomi sta sì diventando il primo produttore al mondo ma lo sta facendo quasi esclusivamente a suon di mid-range ed entry-level. A questo punto, rimane la curiosità di scoprire se nel futuro Xiaomi riuscirà ad imporsi anche nel mercato premium.

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