Il 2021 sembra essere l’anno di Xiaomi. La creatura di Lei Jun è riuscita in relativamente pochi anni a conquistare la prima posizione su scala globale, la seconda in Europa e la prima in Italia. Ma in realtà questa è un’annata che sottolinea come siano i produttori cinesi ad aver preso il sopravvento sul mercato, in particolare vivo e OPPO. E se in occidente questi due brand devono ancora affermarsi su larga scala, in madre patria stanno continuando ad avere il dominio delle classifiche. I dati analizzati e pubblicati da Counterpoint Research confermano l’andamento degli scorsi mesi, con vivo al 1° posto in Cina, seguito dalla “sorella” OPPO. E potrebbe sembrare quasi paradossale che, mentre oscilla fra 1° e 2° in tutto il mondo, sia proprio nel proprio paese che Xiaomi non riesce a mantenersi saldamente in cima.
Il mercato degli smartphone in Cina è ancora nelle mani del duo vivo e OPPO
Un mercato che si è praticamente ribaltato da quando Huawei è stata fermata dal ban USA, il cui tracollo l’ha portata da detenere quasi metà del mercato al fondo della top 5. Un crollo verticale che di riflesso ha colpito anche Honor, seppur i primi mesi del 2021 l’abbiano vista superare la sua ex casa madre. Il lancio della serie Play e dei nuovi top di gamma l’hanno aiutata a riconquistare parte delle fette di mercato perse, anche se è ancora presto per capire come andrà. Anche perché, per quanto intrigante, la serie Magic 3 è stata criticata per i prezzi troppo elevati, per un brand che non ha ancora il blasone che ha (aveva) Huawei.
Ed è proprio la gestione dei prezzi che ha permesso ad OPPO e soprattutto a vivo di conquistare la prima posizione in Cina. Il mercato è coperto praticamente in tutte le fasce: la serie Y copre il target sotto i 300$, la serie S quello dei 300/500$ ed infine la serie X quella oltre i 500$. A tal merito, la famiglia vivo X60 ha alzato il blasone del brand, una manovra che di riflesso alza le vendite anche dei modelli più economici. Non a caso, il mercato degli smartphone sotto i 250$ è occupato al 50% proprio della serie vivo Y. Un traguardo raggiunto anche grazie alla realizzazione di modelli low-cost 5G, fattore notevole se si pensa alla penuria di chipset in circolazione. Ed è proprio l’appartenenza alla forte catena produttiva delle azienda di derivazione BBK che ha reso possibile ciò.
Un altro merito di vivo rispetto alle aziende rivali è stato il suo concentrarsi sul mercato offline, ancora essenziale per alcune aree della Cina (soprattutto quelle rurali). Vi basti sapere che il mercato fisico della nazione è gestito al 70% proprio da vivo e OPPO. E nel frattempo, c’è il sub-brand iQOO che macina numeri, rivolgendosi a quel mercato online più tipicamente giovanile e attento al prezzo. Senza contare le manovre di marketing applicate nel 2021 da vivo, come la sponsorizzazione dell’importante torneo eSport Honor of Kings KPL, nonché sponsor ufficiale EURO 2020. Probabilmente sentiremo parlare sempre di più di un marchio come vivo che, dall’operare esclusivamente in Asia, sta diventando uno dei top 5 al mondo.