Il 2010 è probabilmente stato uno degli anni peggiori per la vita di Gray Powell, all’epoca membro del team di ingegneri software di casa Apple. Qualcuno di voi potrebbe ricordarsi questo nome, altri no, mentre sono pressoché certo che lui si ricordi bene il 18 marzo di quell’anno. Quella è la data in cui si recò al Gourmet Haus Staudt in quel Redwood City, in California, il famigerato bar dove verrà smarrito un prototipo di iPhone 4. Non ci volle molto prima che qualcuno se ne accorgesse, lo prendesse con sé e per far partire un passamano che fece finire in maniera illegittima il telefono alla redazione di GizModo.
Quell’episodio ormai storico fu uno dei primi casi mediatici di leak nella storia moderna della telefonia. Oggigiorno, invece, parlare con mesi di anticipo delle prossime uscite è cosa abbastanza comune, specialmente quando si ha a che fare con determinate aziende. Una su tutte Samsung, della quale conosciamo già bene futuri dispositivi come Galaxy S21 FE, Z Fold 3, Z Flip 3 e Watch 4. Senza contare che potrebbe essere già stata svelata una delle più importanti novità di Samsung Galaxy S22 Ultra, smartphone che conosceremo fra ben 6/7 mesi. Da qualche anno a questa parte, Samsung è probabilmente l’azienda più colpita dai leak e andando a memoria non ricordo uno smartphone di punta che non fosse stato spoilerato settimane se non mesi prima.
Dopo Apple e Xiaomi, anche Samsung decide di porre un freno ai leaker
Parliamoci chiaro: il mondo dei leak è strano e controverso. Da un lato alimenta il business di aziende come Samsung stessa, che sostanzialmente ricevono pubblicità gratis, e come la nostra, che riportano leak con cadenza quotidiana. Dall’altro lato, è evidente che possa danneggiare le strategie commerciali dei produttori di telefonia, rovinando l’effetto sorpresa dei keynote e anticipando ai competitor le mosse in arrivo. Certo, anche senza leak probabilmente i competitor avrebbero comunque modi per ottenere queste informazioni. Senza contare che spesso e volentieri sono le stesse aziende, specialmente quelle più piccole, a far circolare questi leak per motivi di pubblicità, appunto.
Ma nel caso di Samsung dubitiamo che sia così, anche perché è un brand con un impatto mediatico così grande che dubito abbia bisogno di leak per far parlare di sé. Ed infatti l’insider Max Jambor, noto proprio quando si parla di Samsung (e OnePlus), ci fa sapere che l’azienda sudcoreana ha avviato azioni legali per combattere i leaker. La compagnia avrebbe inviato vari copyright strikes contro immagini e video trapelati dei suoi prossimi prodotti, probabilmente proprio in vista dell’evento di agosto dove scopriremo tutte le succitate novità (pieghevoli, orologi e quant’altro).