Nell’eterno dibattito fra Android ed Apple, uno dei punti a vantaggio della mela è quello della potenza hardware, specialmente in ambito processore, dove iPhone è spesso una spanna in avanti rispetto alla concorrenza del robottino verde. Il vantaggio dei melafonini è quello di poter fare affidamento su soluzioni proprietarie, quei microchip Apple Silicon cuciti su misura e capaci di sprigionare prestazioni da primo della classe. Al contrario, spesso i produttori Android devono fare affidamento su SoC di terze parti (Qualcomm e MediaTek) che devono adattarsi a migliaia di modelli diversi, non potendo così essere pienamente ottimizzati.
ARM vuole far sì che la potenza dei core Cortex-X5 superi quella di iPhone
Secondo recenti indiscrezioni, però, Arm starebbe preparando la prossima tecnologia Cortex-X con quello che sarebbe “il più grande aumento delle prestazioni IPC anno su anno degli ultimi cinque anni“. Anche se non viene fatta menzione esplicita, presumibilmente parliamo di quelli che conosceremo come i core Cortex-X5 (nome in codice Blackhawk), successori ai core Cortex-X4 che troviamo su System-on-a-Chip quali Snapdragon 8 Gen 3 e Dimensity 9300.
Dato che si parla degli ultimi cinque anni, l’ultimo aumento degno di nota viene rappresentato dall’introduzione dei primissimi core Cortex-X1 lanciati nel 2020. Inoltre, si parla di un notevole aumento anche in termini di intelligenza artificiale, con un processore adeguatamente prestante per poter gestire modelli LLM (Large Language Model) su cui si baseranno tutte le interfacce mobile da qui in avanti e le varie app di AI generativa.
L’obiettivo del chipmaker britannico sarebbe quello di “eliminare il divario prestazionale tra i processori progettati da Arm e le implementazioni Arm personalizzate“, portando a sé sempre più clienti in un contesto in cui un partner storico come Qualcomm si appresta ad abbandonare i core Arm in favore dei core proprietari Oryon su Snapdragon 8 Gen 4. Prevedibilmente, quindi, vedremo il debutto dei core Cortex-X5 su Exynos 2500 e soprattutto Dimensity 9400, che rispetto alla concorrenza dovrebbe essere l’unico ad adottare una configurazione Big Core.
Arm non sta lavorando solamente in ambito smartphone, ma sta spingendo per consolidare la propria posizione di leadership anche in ambiti quali PC e AI, come dimostrano le partnership con Microsoft, Intel, NVIDIA e AMD. Nel mentre, invece, realtà come Qualcomm e Google si stanno muovendo per allontanarsi da Arm, specialmente da quando l’azienda britannica ha avanzato pretese non particolarmente apprezzate.
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