Di tutti gli smartphone lanciati di recente, Google Pixel 6a ha fatto gola a molti per il suo rapporto qualità/prezzo, ma anche storcere il naso per la mancanza dei 90 Hz. Per circa 500€, ci si può portare a casa uno smartphone OLED da 6,1″, con lo stesso Google Tensor dei top di gamma Pixel e un comparto fotografico di livello e premiato da DxOMark. Come spiegato nella nostra recensione, l’unico vero neo è proprio lo schermo bloccato a 60 Hz, quando ci sono smartphone più economici che arrivano tranquillamente a 120 Hz. Certo, c’è anche qualche problemino col lettore d’impronte, ma il refresh rate basso appare come l’unica cosa che potrebbe far passare la voglia d’acquistarlo ai più esigenti.
Un modder ha sbloccato lo schermo di Google Pixel 6a e l’ha portato a 90 Hz
Ma come si suol dire in casi come questi, “fatta la legge, trovato l’inganno”, dato che il modder TheLunarixus ha dimostrato che esiste la possibilità di sbloccare i 90 Hz sullo schermo di Google Pixel 6a. Ne ha dato dimostrazione su Twitter, mostrando il display del minore dei Pixel mentre gira a 30 Hz in più rispetto a quelli settati di fabbrica da Google. Tuttavia, un’operazione di modifica del genere non è affatto alla portata di tutti, in quanto richiede la modifica dei driver del display presenti all’interno della ROM. Inoltre, la mancanza di una vera calibrazione del pannello per farlo girare a 90 Hz porta ad anomalie grafiche, glitch e schermate nere.
Problematiche a parte, il modder fa presente che lo schermo OLED di Samsung usato è persino in grado di raggiungere i 120 Hz: ma allora perché Google lo ha fermato alla metà?
Innanzitutto, il fatto che gli schermi di Google Pixel 6, Pixel 6 Pro e Pixel 6a siano della stessa fattura ma diversi nelle specifiche finali è riconducibile a una questione di componentistica. Acquistare una fornitura di soli schermi Samsung a 120 Hz e poi regolarne il refresh rate in base alle proprie esigenze può essere un metodo per ottimizzare i costi: probabilmente richiedere a Samsung un lotto di soli schermi a 60 Hz per Pixel 6a sarebbe costato di più.
La seconda considerazione da fare è relativa alla gestione di autonomia e temperature. Uno schermo che gira a 120 Hz consuma e scalda di più rispetto a uno a 60 Hz, dovendo richiedere alla batteria uno sforzo maggiore per sostenere una frequenza di aggiornamento maggiore se non doppia. Anche perché parliamo di uno smartphone da 6,1″, non ultra-compatto ma comunque più piccolo di altri smartphone a 120 Hz con scocche più grandi e quindi più spazio per batterie e sistemi di raffreddamento.
Ultima ma non ultima, la strategia di diversificazione: essendoci già Google Pixel 6 a 90 Hz, avere un Pixel 6a anch’esso a 90 Hz ma più economico avrebbe rischiato di cannibalizzare le vendite del modello base. E non è la prima volta che scopriamo una cosa del genere: vi ricordiamo che è possibile sbloccare i 90 Hz su smartphone Xiaomi, Realme, OnePlus o addirittura i 165 Hz su ROG Phone 3.
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