Recensione OPPO Reno 7: punta TUTTO sul design

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Lo dico subito: a prima vista questo dispositivo sembra piuttosto diverso da tutti i suoi competitor, pur essendo un “normalissimo” mediogamma. OPPO Reno 7 fa del design la sua killer feature, fin dal primo sguardo colpisce ma, è chiaro, si tratta di una riflessione che nasce su base oggettiva. Sul versante delle specifiche tecniche non gridiamo al miracolo, ma per chi cerca un buon prodotto sui 300€, questo è probabilmente tra gli smartphone più interessanti del momento. In più, strizza l’occhio ai giovani creators, caratteristica tipica della serie Reno. Tranquilli: prima delle conclusioni vi diremo delle valide alternative, così da avere un quadro chiaro di ciò che offre il mercato in questo settore.

Recensione OPPO Reno 7: finalmente qualcosa di diverso!

Design e materiali

Ammetto di essere rimasto positivamente colpito dal design dell’OPPO Reno 7. Il frame è squadrato come vuole la moda del momento e c’è una back cover realizzata con un rivestimento in fibra di pelle e vetroresina che dona al device un look che gli permette di distinguersi da tutto il resto del mercato, soprattutto perché, esteticamente, sembra un telefono premium dal prezzo elevato. Molto sottile, pesa 185 grammi ed è spesso solo 7,54 mm. Le sue dimensioni sono di 156,8 x 72,1 mm. Insomma, avrete capito che il suo design mi è piaciuto Ma questa particolare lavorazione della back cover ha un prezzo: curiosamente, la versione Cosmic Black è meno spessa (solo 7,49 mm).

Il comparto fotografico è leggermente sporgente ma è completamente differente da quelli che abbiamo visto nei competitor. Unica nota negativa? Le scritte per le certificazioni poste sulla back cover. Che peccato. Il frame sinistro ospita il solito vano SIM e il bilanciere del volume e sul profilo destro c’è il pulsante per l’accensione del telefono. Doppio microfono, speaker in basso e jack audio da 3,5 mm completano la dotazione. E non dimentichiamo la USB C per la ricarica del device. Peccato poi l’assenza di una certificazione IP.

Display

Lo schermo di questo gioiellino è di ben 6,43″ e vanta la tecnologia AMOLED. La risoluzione è FullHD+ e la densità di pixel per pollice è pari a 409. Tutto sommato, un pannello eccellente per la visione dei contenuti, anche sotto la luce del sole. Il refresh rate è di 90 Hz ed è un’unità certificata Amazon HDR e YouTube HD. Al di sotto troviamo un fingerprint ottico abbastanza veloce. Forse un pelino poco preciso, ma nulla di grave.

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Il display quindi risulta molto reattivo, soprattutto durante il gaming. In “modalità colore” si può scegliere fra visualizzare un pannello vivace e naturale e la temperatura può essere settata a proprio piacimento. C’è la possibilità di ridurre la luce blu con il software. La velocità della frequenza di aggiornamento si può personalizzare a proprio piacimento: alta (90 Hz) o standard (60 Hz).

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Volendo, possiamo scegliere di celare il notch creando una sorta di “cornice digitale” con alcune app, così come possiamo inserire i tasti virtuali proprio sopra il mento.

Hardware e prestazioni

Inutile dirlo: il SoC è il solito Snapdragon 680 4G che conosciamo a memoria. Rispondere alla domanda “come va?” o “come si comporta?” mi sembra quasi ridondante, più che altro perché conosciamo già la risposta: bene. È un SoC affidabile, rodato, presente su una pletora di midrange. Il sytem on chip viene coadiuvato da banchi RAM da 8 GB (più quella virtuale da 2,3 o 5 GB aggiuntivi) e da 128 GB di memoria interna scrivi il tipo di memorie utilizzate. Durante il gaming non ha mai scaldato: la mia solita partitella a PUBG Mobile si è svolta senza intoppi vari e eventuali. La fludiità nel passaggio fra un’app e l’altra è buona così come lo è l’utilizzo dei social. Citiamo poi che c’è un buon software per l’editing delle immagini. Insomma, squadra che vince, non si cambia e il consumo energetico non è mai eccessivo.

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Sul fronte benchmark, riportiamo che su Geekbench ha ottenuto 379 punti nel single core, 1657 nel multi core.

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AnTuTu mi ha registrato lo score di 284266. Sotto stress poi, siamo partiti dal 72% di batteria con 25,4° C e la batteria è scesa, dopo 45 minuti di uso intensivo, al 59%. La temperatura invece, ha raggiunto i 34° C.

AnTuTu OPPO Reno 7

Ho poi provato PCMark e sul test Work 3.0 ho ottenuto 6538 punti,con 3D Mark invece, ho registrato 451 punti totali in Wild Life e nel test Extreme Wild Life invece, ho ottenuto 127 punti nel Best loop score e 125 nel Lowest loop score e in venti minuti la batteria è passata solo dal 98% al 96%.

Sul fronte della connettività c’è il modulo LTE, l’accelerometro, il giroscopio, il sensore di prossimità, la bussola: insomma, nulla di nuovo da questo versante e, dato il SoC, chiaramente non è un prodotto 5G.

Batteria

Menzioniamo ora la batteria perché il suo consumo è strettamente correlato alle componenti hardware. Come detto, non c’è il 5G (ed è un peccato), ma questo fa sì che la cella energetica presente a bordo (4500 mAh) disponga di un’autonomia eccezionale che vi porterà sempre a cena e anche di più, volendo. La ricarica è nella media: 33W che vi garantiscono tempi molto buoni (poco più di un’oretta per passare dallo 0 al 100%) e il caricatore è incluso nella confezione. Purtroppo non c’è la ricarica wireless.

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Fotocamere

Qui sono perplesso, da un lato in senso positivo, dall’altro in senso negativo (ma non troppo). Anteriormente c’è una selfiecam (Ultra-Sensiting Selfie) da 32 Mpx Sony IMX709 con apertura f/2.4 che regala immagini con sfondi sfocati (bokeh nitido, peccato per lo scontorno in casi difficili) e delle volte tende a bruciare un pelino le fotografie. C’è il binning dei pixel che permette di catturare fino al 60% di luce in più e devo ammettere che la sua presenza è evidente.

Posteriormente, tre sensori con quello principale da 64 Megapixel che va molto bene di giorno, ma un po’ meno di notte o quando la luce cala. La gestione delle luci mi sembra buona, c’è l’OIS e anche la seconda lente è particolarmente frizzante. Tele, ma non troppo. Arriviamo alla terza ottica, una microlens che funge da microscopio 15X e 30X. Divertentissima, peccato però che io sono stato poco bravo nel realizzare scatti creativi con questo obiettivo. Mea culpa, lo ammetto.

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Il software poi è ricco: Ritratto bokeh, selfie HDR (per evitare di avere sfondi “bruciati”), Ultra Clear 108 Mp Image, Flash Snapshot e molto altro ancora. Con questo telefono vi divertirete, fidatevi. Peccato, peccato e peccato per l’assenza di una ultrawide. Poco male, perché la camera principale è comunque molto grandangolare.

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Nelle foto di notte o con scarsa luminosità c’è l’Orbit Light che funge da flash circolare per illuminare meglio le scene e i ritratti. I video di giorno sono molto buoni e si può riprendere in FullHD o 4K, fino al 60 fps. Inoltre la camera è stabilizzata. Non male.

Software

Android 12 con ColorOS 12: ci siamo, finalmente. Sì abbiamo il sw aggiornatissimo e di questo sono molto contento. Questa skin offre una fluidità davvero impressionante, ci sono delle icone 3D carinissime da vedere e c’è una funzionalità chiamata AI System Booster che gestisce al meglio le risorse allocate nel telefono.

Software OPPO Reno 7

Simpatico esercizio di stile le Air Gestures che consentono di effettuare operazioni senza toccare il device con le mani. Ad ogni modo, il software è davvero ricco di opzioni e di personalizzazioni: onestamente la ColorOS mi sta piacendo sempre d più. Brava OPPO.

Software OPPO Reno 7

Le alternative

OPPO Reno 7 a me ha convinto, sebbene ci siano dele piccole note negative (come in ogni cosa d’altronde). Lui è un mediogamma che onestamente acquisterei.

A poco meno (sui 280€) ci portiamo a casa il Galaxy A52s di Samsung, che so che vi piace tanto, o in alternativa, il Galaxy A33 da poco sul mercato (e ha il 5G). Honor 50 5G è un bel rivale di OPPO Reno 7 e non dimentichiamo il Redmi Note 11 Pro o Xiaomi Mi 11 Lite 5G. Dulcis in fundo, c’è anche il POCO X4 Pro 5G. Come avete visto, il mercato offre diverse soluzioni per tutti i gusti e le esigenze, ma la scelta è vostra.

Conclusioni

OPPO Reno 7 è, come detto, un mediogamma che comprerei, sia per via dell’estetica che per le prestazioni affidabili. È un telefono che osa (finalmente) sul design, anche in questa fascia di prezzo, ma che si conferma come un “evergreen” per quanto concerne l’hardware di bordo, con il collaudatissimo Snapdragon 680 4G. Costa 299,99€ e devo dire che il rapporto qualità-prezzo è buono perché perlomeno, è un telefono con una personalità.

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Criticità gravi non ce ne sono; assenze forse sì, ma d’altro canto abbiamo uno dei telefono più belli che ci siano in questa particolare fascia di mercato. Ad ogni modo, noi vi lasciamo il link per poterlo acquistare in un click. Buon divertimento con il vostro nuovo smartphone.

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