Recensione Redmi Note 11 Pro 5G Global: il (solito) punto di riferimento sotto i 300 euro

Dopo aver presentato la nuova serie Redmi Note 11 in Cina, ormai diversi mesi fa, Xiaomi ha finalmente ufficializzato i suoi nuovi smartphone anche sul mercato globale, ma lo ha fatto con un hardware totalmente diverso. Non chiedetemi il perché, ma la versione global del Redmi Note 11 Pro 5G, ad esempio, il MediaTek Dimensity 920 è stato sostituito da un Qualcomm Snapdragon 695 ma, tranquilli, nonostante alcune persone potrebbero ipotizzare che il Soc utilizzato nel nuovo arrivato della famiglia Note di Redmi possa essere meno performante dello Snap 732G che animava il Note 10 Pro, posso anticiparvi che dai nostri test, abbiamo un aumento delle performance di circa il 15% rispetto alla generazione precedente.

Insomma, Redmi Note 11 Pro 5G nella versione global è un dispositivo che effettivamente in InProva con Giz (il nostro gruppo Telegram in cui pubblichiamo tutti i backstage delle recensioni) ha suscitato molto interesse, soprattutto per il suo rapporto qualità/prezzo, ma ad oggi non abbiamo ancora notizie circa la vendita ufficiale in Italia ed i relativi prezzi.

Nel frattempo, vi segnaliamo che Redmi Note 11 Pro 5G Global è disponibile all’acquisto su AliExpress ad un prezzo anche scontato: in basso all’articolo trovate il link ed il coupon.

Recensione Redmi Note 11 Pro 5G global

Design e materiali

La realtà dei fatti è che Redmi (o meglio, Xiaomi), ormai rischia decisamente poco su questa fascia di mercato: una fetta nella quale la fa effettivamente da padrona ed in cui riesce sempre a muoversi in maniera intelligente. Rispetto al modello del 2021 il design viene cambiato ma non stravolto.

Ora le linee del Redmi Note 11 Pro 5G sono più nette, soprattutto nel frame in plastica che, grazie ad un design più piatto, rende decisamente migliore la presa, che mi è parsa molto più piacevole: siamo pur sempre parlando di policarbonato, è chiaro, però rispetto al Redmi Note 10 Pro il touch and feel che si ha quanto si impugna il nuovo Redmi Note 11 Pro 5G è migliore, anche grazie alla back cover con finitura opaca che gestisce profondamente meglio le impronte digitali.

Il sensore per le impronte digitali è stato posizionato lateralmente, nel tasto d’accensione, ed anteriormente c’è un pannello AMOLED super luminoso da 6.67 pollici. Xiaomi garantisce che la luminosità di picco dovrebbe essere oltre i 1000 nit, e io non ho difficoltà a crederci. Attorno al pannello le cornici continuano ad essere piuttosto spesse ed evidenti, mentre lungo la cornice si possono trovare i due speaker stereofonici (indipendenti, ma posizionati senza criterio come abbiamo visto negli Xiaomi 12), il blaster IR per trasformare lo smartphone in un telecomando ed – udite udite – l’ingresso per il jack delle cuffie da 3.5 mm.

Insomma, come dicevo, in quanto a novità dal punto di vista del design ormai Xiaomi ha poco da dire. Ed impugnando entrambi i modelli (Note 10 Pro e Note 11 Pro), gli unici elementi in grado di trasmettere una sensazione di modernità potrebbero essere la back cover e le cornici laterali più “piatte”.

Display

Ma se c’è una cosa che abbiamo imparato nel tempo, è che quando si tratta di display Xiaomi non è seconda a nessuno, anzi. E non lo è neppure in un dispositivo di fascia medio-bassa, che costa meno di 300 euro. Lo schermo del Redmi Note 11 Pro 5G utilizza uno scintillante pannello AMOLED con risoluzione FullHD+, in grado di garantire una frequenza di aggiornamento massima di 120 Hz e protetto da un Gorilla Glass 5.

Ed è proprio questa attenzione che il brand dedica sempre ai display, che rende quasi noioso doverne parlare ogni volta, perché alla fine ci si trova a ripetere sempre le stesse considerazioni: è uno di quei display che trasmette una sensazione premium già alla prima accensione. Ok, probabilmente la densità di pixel per pollice (che è di circa 400 ppi) non è proprio il massimo, ma le immagini sono ben bilanciate, saturate ottimamente, con neri profondi ed un ottimo contrasto.

Ma, così come l’anno scorso, anche questa volta la gestione della luminosità automatica tende a non far fruttare sempre i 1200 nits dichiarati dall’azienda: nei miei test ho notato poter variare da un minimo di 2,3 nits ad un massimo di circa 725 nits. 

Che fine hanno fatto i 1200 nits di picco tanto pubblicizzati dall’azienda? Semplice, vengono sfruttati solo quando si riproducono contenuti in HDR: con contenuti non HDR quando si alza al massimo la luminosità dello schermo si arriva a 475 nits, mentre quando si attiva la modalità di visualizzazione con luce diretta si superano di poco i 700 nits.

Hardware e prestazioni

Ad animare il nuovo Redmi Note 11 Pro 5G global ci pensa un Qualcomm Snapdragon 695, affiancato da 6 o 8 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4x e 64 o 128 GB di memoria interna di tipo UFS 2.2. C’è anche una versione 4G del dispositivo che utilizza un Helio G96, e tutto sommato sì: dal punto di vista hardware non è che le differenze con l’anno scorso siano evidenti. Ok, come vedremo effettivamente il processore e la GPU aumentano leggermente le prestazioni, ma anche quest’anno le memorie sono piuttosto lente anche se, e questo è importante dirlo, tutto il comparto hardware è più che adeguato alla fascia di prezzo in cui si inserisce lo smartphone.

Per intenderci, i 688 punti in single core ed i 2050 punti in multi-core di Geekbench sono un risultato piuttosto simile a quello che abbiamo visto nel Note 10 Pro (anzi, a dirla tutta in multi-core la generazione precedente era più prestante), ma in test più stressanti come quello di AnTuTu, il divario tra i due processori inizia a farsi più netto: il Redmi Note 11 Pro 5G ha totalizzato 392.774 punti, contro i 286.522 della generazione precedente. Ed in linea di massima le cose sono molto simili anche in 3D Mark ed in PC Mark, test in cui il Redmi Note 11 Pro 5G ha totalizzato rispettivamente 1196 punti e 7483 punti.

Ciò che mi ha lasciato un po’ perplesso però è stato il risultato dello stress test di AnTuTu, nel quale si evince palesemente che anche con questo Snap Xiaomi ha utilizzato una gestione forse troppo conservativa delle performance della CPU, con picchi che arrivano anche al 45%. Anche se, e questo va detto, si tratta di una gestione che a quanto pare non influenza molto l’utilizzo di tutti i giorni, neppure in game: lo stress test di 3D Mark infatti, ha generato un grafico temperature/framerate piuttosto costante, che evidenzia come il thermal throttling non sia assolutamente un problema.

Insomma, questo Snap 695 non è di certo il processore più veloce che Xiaomi avrebbe potuto utilizzare, dai nostri test si è rivelato una soluzione piuttosto stabile e poco sofferente di cali di prestazioni dovuti alle temperature.

Insomma, è un ottimo smartphone di fascia media, che risulta sempre fluido e senza alcun rallentamento, anche se ho notato un notevole lag che capita quando si passa dalla fotocamera principale a quella ultra-grandangolare, ma sono convinto dipenda dall’ottimizzazione del software.

Buone le prestazioni in gioco anche se, bisogna ammettere che al massimo della grafica il Redmi Note 11 Pro inizia ad avere qualche perplessità con i giochi più complessi. Ma è chiaro: in questa fascia di prezzo i compromessi sono imprescindibili.

Così così gli speaker stereofonici, che garantiscono un buon volume di riproduzione ma che sono caratterizzati da un bilanciamento delle frequenze tendente molto alle tonalità medie ed alte, e sono posizionati in modo non simmetrico: in soldoni, indifferentemente dal modo in cui si impugnerà lo smartphone, si rischia sempre di coprire uno degli speaker con la mano.

Fotocamera

In linea di massima, sono soddisfatto del comparto fotografico di questo Redmi Note 11 Pro 5G. Sia chiaro, in sostanza in quanto a fotocamere non cambia praticamente nulla rispetto alla generazione precedente, soprattutto per quanto riguarda la fotocamera principale che è da 108 megapixel ed utilizza il solito sensore Samsung ISOCELL HM2. Le dimensioni da 1/1.52”, ma è comunque in grado di scattare fotografie di buona qualità e con una marcata nitidezza, grazie al pixel binning 9 in 1 (che produce foto a 12 megapixel) e ad una gamma dinamica piuttosto ben gestita dal software di elaborazione di Redmi.

C’è poi una lente ultra-grandangolare da 8 megapixel con un Field of View da 120° che è affiancata, a sua volta, da una macro la macro da 2 megapixel.

Ora, il punto è questo. Considerando il prezzo di vendita del dispositivo e la fascia del mercato in cui si inserisce, c’è poco da obiettare agli scatti realizzati con il Redmi Note 11 Pro 5G, almeno di giorno.

In notturna le cose diventano più complicate ed anche se la fotocamera principale riesce a gestire piuttosto bene anche le zone meno illuminate, purtroppo non è possibile scattare foto con la modalità Notte sfruttando l’ottica ultra-grandangolare.

La fotocamera anteriore invece utilizza un sensore da 16 megapixel che è in grado i scattare selfie decenti, forse troppo “puliti” dall’effetto bellezza tipico del brand, ma tutto sommato godibili, così come i video che.è possibile registrare in FullHD, ma sempre a 30 fps.

Nella registrazione dei video, poi, Redmi Note 11 Pro 5G nella versione global è un po’ più limitato ed è in grado di registrare ad una risoluzione massima FullHD a 30 fps, con una buona (ma non eccezionale) stabilizzazione elettronica e, fortunatamente, con tutte e tre le ottiche. Qualora però si utilizzi la modalità video Super Macro, la risoluzione scenderebbe a 720p.

Software

Se conoscete l’interfaccia grafica di Xiaomi, nel software del Redmi Note 11 Pro 5G non troverete nulla di nuovo. Ad animare il dispositivo ci pensa Android 11, personalizzato dalla MIUI 13, in cui non sono state introdotte funzionalità particolari pensate per il dispositivo di Redmi rispetto a quelle viste negli altri Xiaomi animati da questa versione.

La GUI di Xiaomi va una bellezza sul Redmi Note 11 Pro 5G, continua ad essere presente quel tocco “stravagante” dell’azienda cinese, che personalizza il sistema operativo di Google praticamente in ogni dettaglio e le animazioni continuano ad essere fluide e reattive.

È ormai da tempo che parliamo della MIUI 13 e non mi sembra il caso di dilungarci troppo sull’interfaccia grafica di Xiaomi. Ma vi do una bella notizia: Redmi Note 11 Pro 5G è dotato di ingresso per le cuffie da 3.5mm, che possono anche essere utilizzate come antenna per la Radio FM che è integrata nel dispositivo, e viene gestita da un’applicazione dedicata.

Batteria e ricarica

La batteria del Redmi Note 11 Pro 5G Pro è una grande 5160 mAh, più che sufficiente per un dispositivo del genere e leggermente più capiente rispetto a quella utilizzata nella generazione precedente. Ed ammetto che avevo grandi aspettative circa l’autonomia del nuovo smartphone cinese. Aspettative che sono state più che superate: anche con il display a 120 Hz, ho passato intere giornate utilizzando lo smartphone e raggiungendo addirittura 15 ore dall’ultima carica con il 30% di batteria rimanente. Insomma, senza perderci in troppe parole, sono convinto che per un utente medio, il Redmi Note 11 Pro 5G sia uno di quegli smartphone in grado di garantire oltre il giorno e mezzo di autonomia.

Buona anche la ricarica rapida a 67W che, nei nostri test, è riuscita ad effettuare una ricarica completa in circa 45 minuti. E no, non è presente la ricarica wireless.

Prezzo e considerazioni

Al momento in cui sto scrivendo la recensione, non ho ancora notizie ufficiali circa il prezzo del Redmi Note 11 Pro 5G global in Italia. Quello che posso dirvi è che su AliExpress sarà possibile acquistare le tre versioni in una flash sale che avrà inizio il 16 febbraio. I prezzi saranno scontati: si parte da 299 dollari (circa 262 euro) per la versione 6/64 GB, mentre la versione 6/128 costa 329 dollari (circa 288 euro) e la versione 8/128 costa 349 dollari (circa 306 euro). Inoltre, ai primi 1000 acquirenti lo store regalerà anche una Mi Band.

Ora, se vi state chiedendo se vale la pena effettuare un upgrade da un Note 10 Pro ad un Note 11 Pro sarò subito diretto: no. Non ne vale la pena, perché le novità sono relativamente poche ed anche se il processore è più performante, il mio consiglio è quello di tenervi stretto il vostro smartphone.

Qualora però si stesse utilizzando un dispositivo della stessa fascia di prezzo, ma acquistato magari un paio di anni fa, allora le cose cambierebbero: come ogni anno, anche questo Redmi Note 11 Pro 5G è probabilmente il miglior esponente della sua categoria. Ha un processore estremamente solido, una buona fotocamera principale ed un ottimo display. Certo, è uno smartphone economico e su questo non c’è dubbio, ma è un prodotto realizzato con una perfetta cognizione di causa e, di nuovo, probabilmente è il primo reale best buy di questo inizio 2022.




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