Di tutte le aziende in circolazione, probabilmente Xiaomi è quella più afflitta dal fenomeno dei leak, cioè le fughe di notizie che vi riportiamo pressoché quotidianamente. Se da un lato è palese che i leak servono anche alle aziende, mantenendo alto l’hype e la presenza mediatica a costo 0, dall’altro può essere controproducente quando danneggia la strategia di comunicazione. Specialmente se a far trapelare le notizie è persino uno dei suoi general manager, come accaduto in questi primi mesi del 2022, con la compagnia che si è trovata costretta a punirlo pubblicamente.
Xiaomi multa un suo noto general manager: tutta colpa della guerra ai leak
Il protagonista di questa brutta vicenda si chiama Wang Teng Thomas, product manager di Xiaomi. Potreste averne già sentito parlare sulle nostre pagine, visto che egli utilizza la sua pagina Weibo per comunicare alla community notizie in anteprima. Per esempio, ha parlato delle problematiche e dei dubbi sulle forniture nell’epoca della crisi dei semiconduttori. Per non parlare di altre affermazioni più incisive, come l’aver svelato il ritorno di Xiaomi nella scena dei tablet, con quello che poi si è rivelato Xiaomi Pad 5. Wang Teng Thomas si è persino prodigato nello spiegare agli utenti come distinguere un leak vero da uno falso, dimostrando un certo interesse sull’argomento.
E fin qua non ci sarebbe niente di strano: Xiaomi è solita usare queste strategie comunicative per anticipare le sue prossime uscite. Tuttavia, a volte può capitare che qualcuno dica più di quello che avrebbe dovuto dire. Ed è proprio quello che è successo con la serie Redmi K50, con Wang Teng Thomas che a ridosso dell’uscita del modello Gaming ha affermato su Weibo che il modello base sarebbe uscito a marzo. Una notizia che evidentemente non sarebbe dovuta essere resa pubblica, come dimostra la sua sparizione dal suo profilo social.
Il risultato? Xiaomi ha redarguito il suo product manager, giudicando il suo post come un “leak di secondo livello” e multandolo di conseguenza. Non soltanto gli è stata annullata la promozione annuale, ma gli anche stato detratto un bonus prestazionale di 5.000 yuan e alcuni punti di valutazione trimestrali. Non sta andando particolarmente bene alle alte sfere di Xiaomi in questi mesi, con vicende legali anche per il vice presidente di Xiaomi Global.