OnePlus accusata di castrare le prestazioni: la risposta dell’azienda

oneplus 9 pro benchmark

In un mondo in cui gli smartphone hanno una potenza mediamente adeguata per tutti, parlare di benchmark ha sempre meno senso. A parte i dispositivi più economici, oggigiorno è difficile imbattersi in un telefono che sia invalidante nell’utilizzo quotidiano. Certo è che queste piattaforme sono l’unico metodo per avere una tecnica standardizzata che aiuti a capire se il comparto hardware di un dispositivo si comporta meglio di un altro. Se è vero che un benchmark non riflette l’esperienza dell’utente medio, è anche vero che crea un database unico che aiuta l’utenza ad avere un metro di paragone.

Fatta questa doverosa premessa, negli anni ci siamo accorti che le aziende cinesi hanno una certa tendenza a riempirsi la bocca di numeroni. Una pratica esecrabile e che purtroppo ha a che fare anche con i benchmark, spesso utilizzati in maniera poco onesta. Di recente ci sono state polemiche per Xiaomi, così come in passato per Huawei, Honor ed OPPO. Alcune piattaforme di benchmarking sono arrivate addirittura a bannare tutti gli smartphone con SoC MediaTek. Ma un’azienda che difficilmente ci saremmo aspettati di trattare in un argomento del genere è OnePlus.

Aggiornamento 12/07: OnePlus ha rilasciato una nuova comunicazione ufficiale riguardo la questione. Trovate tutti i dettagli direttamente a fine articolo.

Ci sono problemi con le prestazioni offerte da OnePlus 9 Pro

L’inchiesta è stata avviata dal team di Anandtech, una delle principali app nel mondo del benchmarking, ed ha come protagonista OnePlus 9 Pro. Uno smartphone tutt’altro che modesto nelle specifiche, un vero top di gamma che fa vanto del suo Snapdragon 888. Sin dai suoi esordi, il brand di Pete Lau ha sempre puntato moltissimo sulle prestazioni, da sempre cavallo di battaglia dei suoi smartphone. Ma quello che è stato verificato con l’ultimo flagship OnePlus è qualcosa di abbastanza anomalo, definito “al confine tra ottimizzazione della batteria, imbroglio delle prestazioni e falsa dichiarazione delle specifiche“.

Ciò di cui parla il team Anandtech è la presenza di una presunta lista nera con molte app fra le più diffuse. Il perché dell’esistenza di questa blacklist è presto detto: impedire che sfruttino la potenza massima della CPU. Una tecnica molto discutibile, in quanto permetterebbe sì di avere una maggiore autonomia, ma castrando ciò che lo smartphone sarebbe in grado di fare. Ed infatti nelle tabelle di confronto possiamo vedere come OnePlus 9 Pro si comporti peggio di tutti i top di gamma attuali con la navigazione su Google Chrome, per fare un esempio. Questo perché l’app gira utilizzando solamente i 4 core Cortex-A55 ad 1,8 GHz, anziché i ben più prestanti 3 core Cortex-A78 a 2,4 GHz o addirittura il core Cortex-X1 a 2,84 GHz. In alcune circostanze le app riescono ad accedere ai 4 core A78, ma anche in questo caso ci sono limitazioni, girando a 2 GHz anziché 2,4. Il risultato è che, pur avendo un impianto tecnico da top di gamma 2021, le prestazioni sono paragonabili a quelle di uno smartphone di 10 anni fa.

Se ciò non bastasse, quello che ha fatto storcere il naso ad Anandtech è che nella blacklist non figurano le app di benchmark, oltre ad alcune app poco diffuse. Storcere il naso perché, in questo modo, svolgendo benchmark si ottiene un risultato che non trova riscontro con il ben più rilevante utilizzo quotidiano. Inoltre, quelle poche app che riescono a sfuggire alla blacklist (si fa l’esempio di Vivaldi Browser) finiscono comunque per essere castrate. Se al primo utilizzo riescono a girare a massima potenza, già al secondo avvio non si spingono oltre ai core A78. L’unico modo per farle tornare a pieno regime è disinstallarle, ma il problema si ripresenta nuovamente.

A questo punto, Anandtech ha provato ad ingannare questo meccanismo insito in OnePlus 9 Pro, prendendo app come Chrome e Twitter e rendendole anonime. Così facendo, ecco che le app riescono a girare un po’ meglio della loro controparte non camuffata, anche se rimangono delle limitazioni nelle prestazioni concesse loro.

oneplus 9 pro benchmark

Quali app ci sono nella blacklist di OnePlus?

Non c’è voluto molto prima che i ragazzi di Anandtech provassero a scavare più a fondo nella OxygenOS per trovare riferimenti a questa presunta lista nera. Non sono riusciti a trovare un elenco specifico e quindi hanno semplicemente testato un po’ tutte le app Android. E purtroppo il risultato non è stato particolarmente entusiasmante: tutte le app Google, così come quelle di Facebook e Microsoft, ma anche molte altre. Adobe Reader, Airbnb, Amazon, Discord, Dropbox, Firefox, Linkedin, Netflix, Reddit, Snapchat, Strava, TikTok, Twitch, Twitter, Uber, VLC e Zoom, per citare alcune fra le più importanti. Per non parlare di giochi come Pokémon GO e Candy Crush, mentre altri come Geshin Impact no. Ma la cosa forse ancora più problematica è che dentro a questa lista ci sarebbero anche le app di sistema OnePlus: launcher, meteo, file manager, note, galleria e fotocamera, per esempio.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: ma come, ci sono tutte queste limitazioni e nessuno se n’è accorto? Persino noi, che l’abbiamo recensito, l’abbiamo definito “un razzo” nell’utilizzo generale. Come fa presente Anandtech, il motivo per cui questo divario prestazionale non si è palesato agli occhi di molti è perché a colmare la situazione ci sono altri escamotage. Per esempio i booster del framework del sistema operativo e del touch screen, per citarne due. Ma le differenze si palesano se messo a fianco di altri competitor come Xiaomi Mi 11 e Samsung Galaxy S21 Ultra.

Perché OnePlus avrebbe fatto ciò?

Tutto ciò è abbastanza strano: come fatto presente ad inizio articolo, solitamente le aziende sono solite fare il contrario, ovvero pompare le prestazioni più del dovuto. In realtà il senso è lo stesso, cambia soltanto il metodo. Il motivo lo possono sapere solo gli sviluppatori OnePlus, ma quasi sicuramente è ricollegabile alla volontà di ottimizzare i consumi energetici. Se paragonato ad altri top di gamma, OnePlus 9 Pro non si è dimostrato uno dei migliori sotto il profilo dell’autonomia, al netto di uno schermo LTPO meno energivoro. Vedremo se arriverà una dichiarazione ufficiale da parte di OnePlus: nel caso, non tarderemo ad integrarla in questo articolo.

La risposta di OnePlus: ecco il comunicato ufficiale | Aggiornamento 08/07

Tramite XDA veniamo a conoscenza della dichiarazione ufficiale di OnePlus in merito all’accusa di limitare le prestazioni dei propri smartphone, una pratica che ha addirittura portato al ban della serie 9 dalla piattaforma di benchmark Geekbench. Di seguito trovate il comunicato della compagnia cinese.

“La nostra massima priorità è offrire sempre un’ottima esperienza utente con i nostri prodotti, basata in parte sull’agire rapidamente su importanti feedback degli utenti. Dopo il lancio di OnePlus 9 e 9 Pro a marzo, vari utenti ci hanno parlato di alcuni punti in cui avremmo potuto migliorare la durata della batteria dei dispositivi e la gestione del calore. A seguito di questo feedback, il nostro team di ricerca e sviluppo ha lavorato negli ultimi mesi per ottimizzare le prestazioni dei dispositivi durante l’utilizzo di molte delle app più popolari, tra cui Chrome, abbinando i requisiti del processore dell’app alla potenza più appropriata. Ciò ha contribuito a fornire un’esperienza fluida riducendo il consumo energetico. Sebbene ciò possa influire sulle prestazioni dei dispositivi in ​​alcune app di benchmark, il nostro obiettivo come sempre è fare il possibile per migliorare le prestazioni del dispositivo per i nostri utenti”.

In base a quanto si legge sembra che le modifiche siano state effettuate tramite un aggiornamento successivo al lancio della serie. Comunque ciò che traspare dalla dichiarazione è che si sia trattato di un metodo finalizzato a migliorare l’autonomia, senza secondi fini (come avevamo ipotizzato poco sopra). Ovviamente sarebbe stato più opportuno dagli agli utenti la possibilità di scegliere tra una modalità ultra-risparmio energetico ed una per le massime prestazioni: chi paga per un determinato hardware di certo merita di sfruttarlo a pieno regime o almeno dovrebbe trattarsi di una decisione del consumatore.

Non è chiaro se OnePlus sia intenzionata a cambiare le cose in seguito alle critiche e anche da questo punto di vista restiamo in attesa di ulteriori novità. Non appena disponibili provvederemo ad aggiornare questo articolo.

Nuovo comunicato | Aggiornamento 12/07

La polemica non si è placata dopo le prime dichiarazioni ufficiali da parte di OnePlus. Forse anche per questo l’azienda ha scelto di tornare sull’argomento, cercando di spiegare meglio il punto della situazione. Con un post sul forum ufficiale, hanno sottolineato come la potenza dei SoC moderni sia spesso superflua per la maggior parte delle operazioni quotidiani. Quando utilizziamo app come social, browser e giochi leggeri, raramente si necessita che la CPU giri al massimo della potenza. Proprio per questo, OnePlus ha svolto un lavoro di ottimizzazione volto a ridurre questi sprechi prestazionali, con un occhio a autonomia e temperature.

OnePlus ha confermato la presenza della succitata “lista nera”, facendo sì che le app in questione non utilizzino costantemente la potenza concessa dallo Snapdragon 888. Il tutto è stato compilato per impedire che gli utenti non se ne accorgano ed infatti così è stato, visto che la lamentela non si riferisce ad effettivi cali di performance. I problemi restano due, in primis che OnePlus 9 e 9 Pro non abbiano completo accesso alle prestazioni dello Snapdragon 888 come gli altri flagship. Ma soprattutto che, all’atto pratico, i top di gamma OnePlus soffrono sia di un’autonomia nella media se non peggiore di altri flagship, sia di problemi di temperatura. Ed infatti non sono tardati ad arrivare commenti negativi al nuovo comunicato.

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