La presentazione in Cina della famiglia P40 di Huawei è stata il palcoscenico di ulteriori novità, a partire dalla data di lancio di P40 Pro+. Così come la presentazione di un nuovo smart speaker,di una costosissima smart TV e di un nuovo modo di viaggiare in AR. Ultima ma non ultima, la spiegazione del perché P40 Pro va a 90 Hz e non a 120 Hz. In questo marasma di notizie c’è anche chi si chiede quale sarà il futuro dei pieghevoli, con un Mate X2 che potrebbe debuttare fra qualche mese. Nel frattempo dobbiamo accontentarci di Huawei Mate XS, disponibile anche in Italia ma ad un prezzo fuori dalla portata per molti.
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Le vendite di Huawei Mate XS non stanno per niente comportando guadagni
Tenetevi forte, perché (se non lo sapeste) Huawei Mate XS viene venduto al prezzo di 2599.90€. Anche in Cina non va particolarmente meglio, un paese dove solitamente i costi sono ben inferiori, con un prezzo di 16.999 yuan (circa 2215€). Potrebbe venire da pensare che un prezzo del genere comporti una certa dose di guadagno, ma la verità è un’altra.
Lo afferma il CEO Richard Yu in persona, proprio in occasione del lancio in madre patria di Huawei P40. Qualche giorno fa sempre Richard aveva espresso una certa dose di frustrazione, spiegando come innovare in ambito smartphone sia diventato a dir poco costoso. Specialmente quando si tratta di smartphone pieghevoli, una categoria ancora da esplorare e che, come ogni primizia, comporta costi superiori. Non soltanto per l’utente, ma anche per il produttore, come dimostrano i dati di vendita derivanti proprio da Huawei Mate XS.
Comprare Huawei Mate XS costa, ma anche venderlo non scherza
A dispetto di quanto si potrebbe pensare, in Cina è andato prontamente sold out il primo flash sale. Si potrebbe aprire una parentesi su quante unità fossero effettivamente disponibili, ma è indubbio che l’interesse sia alto. Ciò nonostante, Huawei ha visto qualcosa come 60/70 milioni di dollari di perdite dalle vendite del pieghevole. Il prezzo a cui viene venduto non riesce comunque a compensare gli sforzi ingegneristici impiegati, e sarà così fintanto che i prezzi dei componenti non caleranno. Basti pensare che sostituire il display di Mate XS costa quanto un nuovo top di gamma di ultima generazione.
Ovviamente Huawei non sta andando in perdita e sono sicuramente costi calcolati in precedenza. D’altronde è lo scotto da pagare per essere annoverata nell’olimpo di coloro che si sono tuffati per primi in un settore ancora futuristico per la maggior parte di noi. Sarà soltanto il tempo a sancire il destino dei pieghevoli, anche se siamo abbastanza sicuri che ne continueremo a parlare ancora per qualche anno. Non a caso Strategy Analytics prevede che nel 2025 Huawei riuscirà a piazzare sul mercato un numero altissimo di questi nuovi telefoni.
Nel frattempo, Royole sta preparando il suo nuovo FlexPai 2, TCL mostra il suo prototipo con doppia piega e con Lenovo si parlerà dei primi notebook pieghevoli. Anche OPPO e Xiaomi stanno lavorando alle proprie alternative: da qualche mese se n’è perso traccia, ma chissà che non sia proprio il 2020 l’anno del riscatto.
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