Per quanto sia in atto una proroga di 90 giorni che scadrà a novembre, non tira una buona aria fra Huawei ed USA. L’inserimento anche di Huawei Italia all’interno della Entity List non fa che confermare la linea del governo Trump rivolta contro l’azienda. Sotto questo punto di vista, l’annuncio di HarmonyOS ha simboleggiato la volontà di rendersi indipendenti dalle società americane, Google compresa. Tuttavia, ci vorrà ancora tempo prima di poter pensare di sostituirlo ad Android e questo Huawei lo sa bene.
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Huawei non è ancora intenzionata a passare ad HarmonyOS al posto di Android
Lo stesso Vincent Yang, vice presidente di Huawei Enterprise, ha specificato ai microfoni di CNET la strategia aziendale, secondo cui mantenere uno standard ed un ecosistema. È tutta una questione politica: fino a che Huawei potrà utilizzare Android lo farà. Anche perché, per quanto HarmonyOS possa essere ben fatto, una sostituzione del genere comporterebbe sforzi non da poco. Ma è chiaro che, nel momento in cui Huawei sarà impossibilitata a farlo, ecco che il piano B sarà pronto.
Niente da fare, quindi, per la famiglia Huawei Mate 30, la quale debutterà anche in Cina con Android e non con HarmonyOS. Così come tutti gli altri smartphone che vedremo lanciati nel corso del 2019. Si era vociferato di un possibile Mate 30 Lite con sistema operativo proprietario per la Cina, ma a questo punto questa ipotesi sembra ufficialmente smentita. Al contrario, dopo le smart TV, l’OS potrebbe debuttare anche in ambito smartwatch.
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