Aggiornamento 03/05: ci sono nuovi dettagli sulla vicenda fra Apple, TSMC e i 3 nanometri, li trovate all’interno dell’articolo.
Sono anni che TSMC fornisce un certo grado di esclusività ad Apple, e non farà differenza la linea produttiva a 3 nm. Il prossimo step nella corsa ai nanometri non riguarderà soltanto il SoC A17 Bionic per iPhone 15 Pro e Pro Max ma anche quello l’Apple M3 per la linea Mac. Questo permetterà al catalogo Apple di risultare ancora una volta estremamente competitivo in termini di prestazioni ed efficienza energetica, grazie alla qualità produttiva degli impianti taiwanesi, ma non senza qualche problema.
Apple vuole essere la prima a superare il traguardo dei 3 nm, ma TSMC sta avendo problemi
Come riportano fonti vicine alla filiera, TSMC si starebbe sforzando di produrre abbastanza chip a 3 nm per Apple, che delegandole interamente la produzione le sta dando in mano il destino di decine di milioni di dispositivi, fra smartphone, tablet, PC e notebook. Tuttavia, il chipmaker di Taiwan starebbe riscontrando problemi in fase produttiva, in particolare per quella che viene chiamato la resa, cioè quanti microchip sono effettivamente utilizzabili fra quelli contenuti in ogni wafer prodotto. Allo stato attuale, i chip a 3 nm di TSMC avrebbero una resa di circa il 55%, in linea con quanto previsto dal settore ma che cozzerebbe con la quantità richiesta da Apple (di cui non si conoscono le cifre). Fra l’altro, tempo addietro si vociferò che la produzione a 3 nm fosse talmente costosa da aver costretto Apple a tagliarne gli ordini.
Il risultato sarebbe che Mac e iPad M3 sarebbero rimandati al 2024, probabilmente per permettere che TSMC dia priorità all’A17 Bionic che alimenterà iPhone 15 Pro e Pro Max. Al contrario di PC e tablet, aggiornare annualmente gli smartphone è una scadenza che Apple non può permettersi di rimandare, dopo 10 anni di melafonini presentati ogni settembre. Non dimentichiamoci, poi, che gli ultimi risultati di mercato dimostrano che il settore dei PC sia pesantemente in crisi, pertanto la necessità di aggiornare la linea Mac non è così pressante.