Basta entrare in una qualsiasi catena d’elettronica per accorgersi che quando si vuole acquistare una smart TV OLED ci si affida principalmente a marchi come Sony ed LG, con Samsung che ha preferito puntare sulla tecnologia Quantum Dot. Una decisione che fa quasi strano, se si pensa che invece in ambito smartphone, tablet e PC è proprio Samsung a farla da padrona, presentando innovazioni di ogni tipo. Schermi in grado di rilevare il battito cardiaco, arrotolabili come una pergamena, ibridi fra foldable e rollable e quella che potrebbe essere la prima console pieghevole della storia. Certo, in commercio si trovano TV OLED prodotte da Samsung, ma la compagnia sud coreana non ha la stessa posizione di leadership delle suddette rivali.
Samsung vuole investire sulle smart TV OLED, ma serve l’alleanza con la storica rivale LG
I dati di mercato evidenziano la posizione predominante di LG e Sony, che da sole possiedono circa l’80% del mercato delle TV OLED, mentre Samsung si deve accontentare di una quota pari al 6,1%. Per recuperare lo svantaggio con i competitor, Samsung ha quindi deciso di mandare giù il rospo, ammettere l’inferiorità e chiedere a LG di fornirle gli schermi OLED per le sue prossime TV. È così nata una collaborazione fra le Samsung ed LG, con quest’ultima che le venderà pannelli per il segmento di fascia alta a cui appartengono le TV OLED, ancora oggi costosissime e proibitive per molti; per la precisione, i pannelli forniti da LG sarebbero di tipo WOLED da 77″ e 83″, con l’obiettivo da parte di Samsung di superare Sony e posizionarsi al secondo posto nelle vendite globali.
Per anni, Samsung ha preferito utilizzare i pannelli OLED solamente su smartphone e tablet, anche a causa degli alti costi produttivi che comportano un maggiore rischio. La stessa LG Display, nonostante vanti la prima posizione nel settore, sta soffrendo la crisi economica ed è in rosso da quattro trimestri consecutivi; vien da sé che la partnership con Samsung, assieme a quella già esistente con Sony (e con Apple lato smartphone), potrà aiutarla a risanare le finanze. Un accordo che sarebbe dovuto arrivare già nel 2021, ma che venne accantonato per puntare sulla tecnologia QLED, che secondo Samsung era “priva di problemi di burn-in e più conveniente su schermi grandi“. Fortunatamente per aziende e utenti, oggi la tecnologia OLED è molto meno prona a questi problemi, che per quanto non siano spariti del tutto sono molto meno frequenti del passato.
Ma adesso le cose cambieranno, e nel 2024 riceverà 2 milioni di pannelli OLED da LG, per poi salire a 3 milioni nel 2025 e 5 milioni nel 2026, anche perché la divisione Samsung Display non sarebbe in grado di produrre sufficienti pannelli QD-OLED per soddisfare la richiesta. Con diagonali da 77″ e 83″, l’obiettivo di Samsung sarà quello di espandersi nel mercato premium, lasciando alle sempre più competitive alternative cinesi Xiaomi, TCL, Hisense e Skyworth la fascia medio/bassa e a BOE il mercato LCD. Allo stesso tempo, affidarsi ad LG dovrebbe permetterle di abbassare i prezzi, visto che un Samsung QD-OLED da 77″ può costare fra i 3.600/4.500$ mentre un 77″ WOLED di LG parte da 2.300$.
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