Dopo aver licenziato il 10% della sua forza lavoro in tutto il mondo, tre alti dirigenti si sono dimessi dalle fila di Xiaomi, in primis l’ex presidente Wang Xiang, in pensionamento anticipato e prontamente sostituito da Lu Weibing (ex capo di Redmi). Ma ad andarsene sono stati anche Hong Feng e Wang Chuan, lasciando quindi Lei Jun come l’unico co-fondatore di Xiaomi ancora presente, per quanto anch’egli si sia allontanato dalla parte più “storica” dell’azienda.
I risultati di vendita non convincono: altri tagli al personale in Xiaomi, e Lei Jun scrive ai dipendenti
Ed è proprio Lei Jun ad aver scritto una lettera ai dipendenti, trapelata ai media asiatici, in cui parla di questi cambiamenti come un passaggio avvenuto tranquillamente ma necessario per rendere l’azienda più efficiente, per contrastare la crisi economica che da mesi l’attanaglia. Nella lettera si sottolineano i “tempi difficili” che Xiaomi sta vivendo da diversi mesi a questa parte; nello scorso Q4 2022, la compagnia ha registrato un calo del -67,3% degli utili, segnando così il quarto trimestre consecutivo in calo e con risultati peggiori di quelli previsti.
Per il mercato cinese, il 2022 è stata la peggiore annata dell’ultima decade (-14%) nonché il quinto anno consecutivo in calo, con OPPO (-27%), vivo (-23%) e Xiaomi (-19%) che hanno chiuso l’anno in negativo, anche allargandoci al mercato globale e a quello indiano; e secondo gli analisti, il 2023 rischia di andare ancora peggio, colpendo anche altri settori come quello della MIUI, degli smartwatch, delle smartband e delle cuffie.
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