La ripresa nel 2021 del mercato dalla crisi degli smartphone del 2020 si sta rivelando un fuoco di paglia, visti i numeri poco incoraggianti per questo 2022. Le scorse settimane si è registrato un record negativo per il settore telefonico, con vendite mai così basse nell’ultimo decennio; un trend che ha colpito persino lo storicamente prolifico mercato della Cina, dove i numeri di vendita si sono abbassati notevolmente. Ma non va tanto diversamente al resto del mondo, compresa l’Europa dove sono i brand cinesi ad aver accusato maggiormente il calo.
La crisi degli smartphone continua a livello globale, Europa compresa
Grazie all’analisi di Counterpoint Research, possiamo avere un quadro del mercato globale degli smartphone per lo scorso Q2 2022, trimestre composto dai mesi di aprile/maggio/giugno. Oltre a un calo annuo del -9%, le vendite di smartphone nel mondo sono molto diminuite rispetto al trimestre precedente, passando da 326,4 milioni a 294,5 milioni di smartphone venduti. Un calo trimestrale di quasi il -10% e che ha colpito praticamente tutti i produttori, chi più chi meno: -5% per Apple, -15% per OPPO, -22% per vivo e -25% per Xiaomi. L’unica a sorridere è Samsung: nonostante le indiscrezioni parlino di milioni di telefoni invenduti, conclude il Q2 con un incoraggiante +9%.
Ciò che si evince da questi dati globali è che sono i brand cinesi quelli maggiormente colpiti dalla crisi degli smartphone. E non soltanto in Cina o nel resto del mondo ma anche in Europa, dove OPPO e Xiaomi registrano un sonoro -47,2% e -38,7%, mentre Apple e Samsung crescono del +6,2% e +8,6%. L’unica che va controcorrente è Realme, la sussidiaria di OPPO che vede una crescita del +21,4% nello scorso trimestre. Come per i mesi passati, a pesare sull’andamento del mercato generale è la situazione di instabilità generata dall’inflazione globale, complici anche e soprattutto la crisi dei semiconduttori e il conflitto fra Russia e Ucraina.
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