Giusto ieri vi raccontavo di come Huawei (e SMIC) abbia ricevuto licenze del valore di miliardi da parte di quegli USA che l’hanno punita con un ban a dir poco penalizzante. Tale è stato il crollo negli incassi della divisione consumer da far dichiarare alla dirigenza che l’azienda sta “cercando di sopravvivere“. Il piano di controllo dei danni ha portato Huawei a prendere una decisione enorme, ovvero la cessione di Honor per evitare che anch’essa rischiasse il tracollo. E a quanto pare questa potrebbe non essere l’unica cessione che la compagnia si troverebbe costretta a effettuare nel prossimo futuro.
Aggiornamento 11/11: arriva dalla Cina l’ufficialità della cessione da parte di Huawei della divisione server. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.
Huawei starebbe valutando la cessione della divisione server
Secondo un report di Bloomberg, Huawei Technologies starebbe valutando la cessione della divisione server X86. Una valutazione che in realtà sarebbe già in corso d’opera, visto che la fonte afferma come la compagnia cinese sarebbe già in fase di trattativa avanzata. Per l’esattezza, dall’altra parte della trattativa ci sarebbe un consorzio cinese composto da aziende del settore pubblico e di quello privato. Fra i protagonisti dell’accordo ci sarebbero Henan Information Industry Investment e Huaqin Technology.
Tutto è partito il 15 maggio 2019, quando Huawei venne inserita nella Entity List del Dipartimento del Commercio per via del ban USA firmato dall’allora presidenza Trump. Da quel momento, l’ordine esecutivo in atto impedisce a qualsiasi azienda di commerciare con Huawei qualsiasi prodotto che abbia al suo interno tecnologie americane. Un ban che ha riguardato in particolare Google e TSMC, comportando l’impossibilità di installare i servizi Google e di costruire chip tramite la divisione HiSilicon.
Inizialmente il ban includeva anche Microsoft e Intel, di fatto mettendo KO anche la divisione PC e notebook di Huawei. Successivamente, le licenze di Microsoft sono state ripristinate, mentre è rimasto il ban verso il chipmaker statunitense. E una delle conseguenze è proprio l’impossibilità di utilizzare i chip, non potendo più proseguire con lo sviluppo della divisione server da parte di Huawei. Con l’aiuto di HiSilicon, la società aveva anche provato a farsi i chip da sola come nel caso del Kunpeng 920, ma non potendo affidarsi a TSMC significa non essere più in grado di farlo.
Adesso è ufficiale | Aggiornamento 11/11
Sembrava solo questione di giorni affinché Huawei ufficializzasse la cessione della divisione server X86 e così è stato. Il nuovo proprietario si chiama Henan Information Industry Investment Co. Ltd. ed è una sussidiaria del dipartimento di finanza del governo della provincia centrale di Henan. Con base nella città capitale di Zhengzhou, questo consorzio era già precedentemente partner della divisione server di Huawei. L’acquisizione è stata ufficializzata lo scorso 5 novembre, anche se non si conosce l’entità della cifra spesa.