Gli ultimi mesi sono stati di vitale importanza per Huawei e Honor e hanno tracciato il percorso che seguiranno le due compagnie, realtà ormai consolidate nel mondo tech. Il colosso cinese ha venduto ufficialmente il suo sub-brand e le conseguenze di quest’azione cominciano a farsi sentire: l’azienda ha confermato lo sblocco per i servizi Google a bordo dei futuri smartphone Honor. Si comincia con l’ultima serie top, fresca di lancio in Cina ma in arrivo anche alle nostre latitudini.
Aggiornamento 13/08: torniamo a parlare di Honor e del ritorno dei servizi Google, questa volta in occasione del lancio della serie Magic 3. Trovate tutti i dettagli e le novità direttamente a fine articolo.
Indice
Senza il “peso” di Huawei i servizi Google potrebbero tornare sugli smartphone Honor
Huawei e il ban USA: facciamo il punto della situazione
Partiamo dal punto di partenza di tutta questione, ossia il ban di Huawei. Inutile dilungarsi visto il numero spropositato di parole buttate giù, ma è bene fare un rapido recap. Qui trovate il nostro editoriale, utile per comprendere le dinamiche iniziali relative ai contrasti tra la casa cinese e il governo USA. Per quanto riguarda invece i fatti più recenti, nonostante l’entrata in scena del Presidente Biden le cose non sono cambiate. Continuano ad esserci limitazioni, problemi per gli investimenti e il nome del colosso cinese continua a figurare nella Black List.
Harmony OS
Visto che il lieto fine sembra improbabile è arrivato il momento di puntare il tutto e per tuttoi: i giganteschi investimenti di Huawei per i propri Mobile Services ed AppGallery hanno portato al rilascio globale di HarmonyOS 2.0, novità che potrebbe rivelarsi come uno dei più grandi stravolgimenti del settore mobile degli ultimi anni. Ormai la casa cinese ha annunciato tablet e smartwatch mossi dal nuovo OS è solo questione di tempo prima di mettere mano ad uno smartphone con il sistema nativo.
Insomma, è chiaro che un ritorno allo status quo è da escludere: Huawei continuerà a puntare sui propri servizi (magari senza disdegnare quelli di Google, in caso di un futuro riavvicinamento) e alla totale indipendenza.
Che cosa significa la vendita di Honor?
Il concetto di indipendenza è fondamentale per comprendere quelle che sono state le motivazioni della vendita di Honor. L’essere indipendente dalle realtà statunitensi costa e ovviamente cedere il sub-brand (ricordiamolo ancora una volta: uno dei più fiorenti del panorama mobile) ha generato di certo un capitale non da poco. La cifra non è nota, ma si vocifera di circa 12 miliardi di euro.
Ma ovviamente oltre all’indipendenza di Huawei (e alla necessità di generare moneta) è probabile che la decisione sia stata presa anche pensando ad Honor. L’ex sub-brand, infatti, ha ricevuto lo stesso trattamento della casa madre: non è mai stata menzionata dalla Entity List del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti, ma ovviamente il suo rapporto con Huawei ha chiuso molte porte. Anche Honor ha dovuto rinunciare ai servizi Google sugli ultimi modelli ma ora le cose potrebbero cambiare grazie alla vendita alla società Shenzen Zhixin New Information Technology (un consorzio di oltre 30 membri).
La situazione di Honor dopo la vendita
Dopo la vendita di Honor non c’è stato alcun impatto sulla produzione e tutti i 7.000 dipendenti sono stati mantenuti: insomma, il brand ha continuato a muoversi come ha sempre fatto. Gli account social non sono cambiati e la Magic UI ha continuato ad andare avanti. Lo stesso vale anche per i servizi post-vendita dei modelli in commercio e di quelli precedenti.
Honor ha continuato a produttore accessori e smartphone ma in tanti si sono chiesti (nel corso dei mesi) della possibilità di un ritorno dei servizi di Google.
Honor 50 arriverà in Italia e avrà i servizi Google
E ora arriviamo al dunque: Honor ha confermato ufficialmente il ritorno dei servizi Google. Di recente la compagnia cinese ha presentato in patria la nuova serie Honor 50, composta da tre modelli (qui trovate tutti i dettagli). Al momento la disponibilità è solo in patria; tuttavia l’azienda ha confermato che nuova serie top arriverà anche in Europa e tra i paesi coinvolti è presente anche l’Italia.
La gamma Honor 50 arriverà quindi anche in Italia, con i servizi di Google (GMS) preinstallati, in conformità con i modelli di licenza della casa statunitense. Per ora mancano dettagli su prezzo e disponibilità ma non appena ci saranno novità provvederemo a pubblicare tutte le informazioni del caso.
Gli smartphone Honor Global avranno i servizi Google? Sì, arriva la conferma | Aggiornamento 13/08
Honor ha finalmente lanciato la sua prima vera serie top dopo la separazione da Huawei, al momento solo in Cina. Tuttavia sappiamo che la famiglia Magic 3 arriverà anche in versione Global: per ora mancano dettagli precisi sui mercati, ma abbiamo già avuto uno scorcio dei prezzi ma soprattutto sappiamo che i dispositivi avranno dalla loro i servizi Google. Una conferma ancora più approfondita ci arriva da George Zhao, il CEO della compagnia: durante un’intervista rilasciata dopo il mega evento del 12 agosto, il dirigente ha affermato che tutti gli smartphone Global di Honor arriveranno con i servizi di Google.
Ora l’azienda si concentrerà sulla ripresa in oltre 50 paesi in tutto il mondo, forte del ritorno dei GMS. Lo stesso CEO ha riconosciuto gli effetti nefasti del ban di Huawei su Honor, con il crollo della quota di mercato al di fuori della Cina. Comunque ora è il momento di essere fiduciosi: tra le serie 50 e Magic 3 Honor ha tirato fuori dal cilindro dei dispositivi di tutto rispetto e grazie anche ai servizi di Google non potranno che fare breccia anche in occidente.
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