Come ben sappiamo, il mercato smartphone più vario ed interessante è sicuramente quello cinese. Tra i vari brand presenti, per la prima volta a dominare questo mercato è vivo, che ha scalzato OPPO nella classifica di vendite che chiude il primo trimestre 2021 in Cina.
Aggiornamento 02/07: vivo mantiene il primato in Cina anche a giugno 2021 tenendo dietro i vari colossi. Trovate tutto in fondo all’articolo.
vivo primo brand in Cina: tutti i numeri del successo di vendite
Stando al report di Counterpoint, vivo detiene attualmente la quota di mercato maggiore della Cina occupando il 24% delle vendite, crescendo del 4%, superando quindi proprio OPPO che attualmente è fermo al 21%. Il terzo brand in classifica è ancora Huawei, che per tanto tempo è stato al primo posto e che ora deve “accontentarsi” del 15% totale. Ma quali sono i motivi del successo della “Blue Factory”?
Stando a quello che riporta lo stesso ente di ricerca, a portare numeri importanti a vivo sono stati i modelli come Y30 oppure il nuovo S9, che pare aver convinto tutti e che a breve potrebbe avere una versione Global molto interessante. C’è da dire inoltre che il preciso posizionamento degli smartphone con le serie NEX, X, S ed Y, senza contare un sub-brand molto competitivo come iQOO facilita di molto la scelta degli utenti, a differenza ad esempio dell’universo Xiaomi.
vivo primo in Cina a giugno 2021: iQOO vero motore delle vendite | Aggiornamento 02/07
Se nel mese di aprile 2021 sembrava una vera e propria sorpresa, la notizia della riconferma di vivo come primo brand di smartphone in Cina è ancora più sorprendente. Ovviamente, non si parla della qualità dei prodotti, ma del fatto che riesce a tenere dietro, seppur di poco, colossi sempre più forti come Xiaomi e OPPO.
Secondo i dati di Counterpoint infatti, la “Blue Factory” ha ottenuto il 23% del market share, mentre Xiaomi è ferma al 20% e OPPO al 21%. C’è però un motivo ben preciso perché vivo è riuscita a mantenere il primato: le vendite tengono conto anche di iQOO, che è stato il vero e proprio motore della compagnia con modelli sempre più ambiti, specie nella ressa del 18 giugno 2021, giornata clou della tecnologia cinese. Ovviamente, è un dettaglio relativo, visto che anche Xiaomi tiene conto di Redmi ed è comunque dietro. Quella che corre da sola è OPPO, ma non è riuscita ad imporsi, eppure il primato è davvero dietro l’angolo.
Questi risultati, ci mostrano come il crollo di Huawei, che si è attestata al 10% (segnando un -20% rispetto al 2020), sia linfa vitale per produttori già molto noti in Cina, ma che non riuscivano a stare al passo. E l’opportunità è nata anche per i produttori di chipset come Qualcomm, che proveranno a sfruttare questo stop alimentando proprio gli smartphone dei brand rivali.
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