Ufficiale: annullato il ban USA ai danni di Xiaomi

donald trump xiaomi ban

Mancano pochi giorni all’insediamento di Joe Biden alla presidenza statunitense, ma Donald Trump chiude in “bellezza” espandendo il ban USA anche contro Xiaomi. Dopo fonti affidabili come Reuters, la notizia è stata confermata dalle parti in ballo. Si concretizza così l’ingresso della compagnia di Lei Jun (e di altre otto aziende) nella famigerata blacklist delle autorità difensive americane. A questo punto c’è da chiedersi: quali saranno le conseguenze di questa decisione del governo americano? Facciamo il punto della situazione.

Aggiornamento 26/05: dopo che il Tribunale ha dato ragione a Xiaomi contro il ban richiesto dal Dipartimento della Difesa USA, l’azienda può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.

Il ban USA arriva anche per Xiaomi: la presidenza Trump la mette in blacklist

Come riportato da Reuters, l’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump ha deciso per il ban di Xiaomi, per un totale di nove aziende cinesi. Fra i nomi noti della lista compare anche il produttore di aerei Comac; in ogni caso, per gli investitori americani scatterà il divieto di partecipare finanziariamente alle società coinvolte, oltre alla cessione delle attuali partecipazioni azionarie. Il divieto scatterà ufficialmente a partire dal prossimo 11 novembre 2021, quindi bisognerà capire se durante la presidenza Biden cambierà qualcosa o meno.

Una mossa che segue di pochi giorni il precedente ban contro le app di pagamento cinesi, con la volontà di ribadire la posizione che vede contrapposte USA e Cina sotto il piano economico/politico. Se voleste approfondire l’argomento, vi suggerisco di recuperarvi il mio editoriale sul tema.

LEGGI ANCHE:
Xiaomi potrebbe essere al lavoro sulla super ricarica da 160W

huawei donald trump xi jinping

Perché Xiaomi è stata bannata?

La motivazione del ban firmata da Donald Trump configura Xiaomi e le altre aziende come “coinvolte con le società militari cinesi“. Per lo stesso motivo, di recente anche il chipmaker SMIC e il celebre produttore di droni DJI sono stati inseriti nella lista nera. Secondo quanto affermato dal governo USA, l’azienda avrebbe un ruolo nella violazione dei diritti umani in Cina contro l’etnia degli uiguri. Sempre in merito a questo spinoso argomento, non molto tempo fa Huawei è stata accusata di aver sviluppato un sistema di riconoscimento facciale utilizzato illegittimamente dallo stato cinese.

Quali saranno le conseguenze?

È ancora presto per affermare se il ban contro Xiaomi avrà le stesse identiche conseguenze di quelle accadute alla compagnia rivale Huawei. Ma alla luce degli ultimi aggiornamenti, si nota notare come Xiaomi sia nella blacklist del Dipartimento della Difesa americana. Al contrario, Huawei figura anche nella Entity List del Dipartimento del Commercio, nella quale invece Xiaomi non è presente (per ora).

Quella di essere collegata ai servizi militari cinesi è un’accusa pesante, specialmente nel contesto geopolitico in cui ci troviamo attualmente. Ricordiamo, infatti, che Xiaomi ha subito ripercussioni di questo tipo anche in un mercato importante come quello dell’India. Pur risultando ancora un paese dove vende moltissimo, Xiaomi ha affrontato diverse difficoltà, fra controlli qualitativi più stringenti ma soprattutto il ban delle proprie app e atti di vandalismo contro i Mi Store.

Xiaomi potrà continuare ad usare i servizi Google?

Pertanto, salvo cambiamenti futuri, a Xiaomi non sarà il commercio con le società occidentali. Ciò significa che per i dispositivi Xiaomi non dovrebbero porsi gli stessi problemi di quelli prodotti da Huawei. Per il momento, quindi, possiamo rimanere tranquilli in merito ai servizi Google: gli smartphone Xiaomi continueranno a funzionare come sempre e ad aggiornarsi come previsto.

Cosa succederà quando Joe Biden sarà presidente?

Questa è un’interessante domanda a cui abbiamo provato a dare una risposta in questo articolo.

Arriva la risposta di Xiaomi tramite un comunicato ufficiale | Aggiornamento 15/01

Dopo il ban USA, Xiaomi ha pensato bene di rilasciare un comunicato ufficiale per rassicurare tutti i clienti e gli appassionati del brand. Stando a quanto riportato dalla stessa casa cinese, tutto continuerà a svolgersi in modo regolare e a funzionare normalmente. Ciò non vuol dire che le cose non si muoveranno dietro le quinte: Xiaomi ha già confermato che prenderà le misure adeguate per tutelare gli interessi della compagnia e degli azionisti.

Infatti, ricordiamo che il ban interessa gli investitori statunitensi che posseggono azioni di Xiaomi: realtà come Google o Qualcomm continueranno a lavorare con la casa cinese, almeno fino a nuovo ordine. Ovviamente, come al solito in questi casi, bisogna vedere come si evolverà la situazione. Speriamo che il 20 gennaio arrivi quanto prima e che la transizione si svolga nel migliore dei modi.

xiaomi ban usa

Comunicato ufficiale

“Questo annuncio è stato fatto da Xiaomi Group (la “Società / Impresa” e le sue sussidiarie denominate collettivamente “Gruppo”) su richiesta della Borsa di Hong Kong Limited. La società ha osservato che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha emesso un comunicato stampa il 14 gennaio 2021 (ora degli Stati Uniti), affermando che la società è stata inclusa nell’elenco pertinente in conformità con l’articolo 1237 del la legge sull’autorizzazione della difesa nazionale dell’anno fiscale 1999.

L’azienda ha sempre aderito a operazioni legali e conformi e ha rispettato le leggi e i regolamenti vigenti nel luogo di attività. I suoi servizi e prodotti sono utilizzati per scopi civili o commerciali. La società conferma di non essere di proprietà, controllata o correlata all’esercito cinese, né è definita nella US NDAA Chinese Military Company.

Adotteremo misure appropriate per proteggere gli interessi della società e degli azionisti. La società sta esaminando le possibili conseguenze dell’incidente per comprenderne appieno l’impatto sul Gruppo. La società rilascerà ulteriori annunci a tempo debito. Si consiglia ai potenziali azionisti e investitori di prestare attenzione durante la negoziazione di titoli di società.

Dipartimenti di Difesa e Tesoro degli Stati Uniti citati in giudizio da Xiaomi | 30/01

Arriva la prima azione di Xiaomi a seguito del ban imposto dai Dipartimenti della Difesa e del Tesoro USA. L’azienda infatti, ha citato in giudizio gli organi di Stato americano chiedendo espressamente “l’illegalità” dell’inserimento nella blacklist per gli investimenti. Nella causa intentata, presentata alla Corte Distrettuale Federale del District of Columbia, si spiega come se dovesse persistere e se le restrizioni entrassero in vigore, Xiaomi andrebbe incontro a “perdite imminenti, gravi ed irreparabili“. Nella causa sono stati citati anche i Segretari dei due dipartimenti Austin e Yellen. Insomma, la partita pare appena iniziata, ma è comprensibile come le nuove direttive USA saranno determinanti per il futuro.

Svelato il motivo del ban USA contro Xiaomi | Aggiornamento 07/03

Sono passati quasi due mesi dalla notizia del ban USA ai danni di Xiaomi e scopriamo nuovi dettagli su una vicenda che si profila a dir poco assurda. La presidenza Trump ci ha abituati a colpi di coda improvvisi e spesso giustificati in maniera raffazzonata. E sembrerebbe che non faccia differenza la diatriba con Xiaomi. Tutto è nato perché secondo la presidenza statunitense Xiaomi sarebbe un’azienda affiliata con il comparto militare della Cina. Ma qual è la motivazione dietro queste pesanti affermazioni? Ce lo rivela un report del Wall Street Journal, dopo che il motivo è stato riportato al tribunale del Dipartimento della Difesa nella causa contro Xiaomi.

Nel 2019, il CEO Lei Jun ha ricevuto il premio “Eccezionale Costruttore di Socialismo con Caratteristiche Cinesi da parte del Ministero dell’Industria e Informatica. Un premio che è stato dato ad un totale di 100 dirigenti cinesi e che è pubblicizzato sulla pagina del CEO sul sito ufficiale. Il premio deriva dagli sforzi attuati da Xiaomi nella ricerca e sviluppo di ambiti quali 5G e intelligenza artificiale. La domanda che sorge spontanea è: basta veramente un’onorificenza per essere bannati dal governo USA? A quanto pare sì.

Il Tribunale USA dà ragione a Xiaomi | Aggiornamento 13/03

Sembra che la questione tra il Dipartimento della Difesa USA e Xiaomi sia finalmente vicina alla chiusura. Infatti, nella giornata di ieri 12 marzo 2021, secondo quanto riporta Bloomberg, il giudice distrettuale Rudolph Contreras ha ufficialmente interrotto il Ban, definendo la mossa come “capricciosa” e “arbitraria” ed anche che la stessa ha privato la società dei diritti per un giusto processo.

Tra l’altro, lo stesso giudice ha affermato che Xiaomi avrebbe ottenuto comunque una revoca completa durante lo svolgimento del contenzioso e per questo ha emesso un’ingiunzione iniziale per evitare che la società cinese subisse “danni irreparabili”. Infine, Contreras ha motivato ulteriormente la sua scelta dichiarando: “La corte è alquanto scettica sul fatto che importanti interessi di sicurezza nazionale siano effettivamente implicati qui“. Dal canto suo, il brand di Lei Jun ha dichiarato che continuerà a muoversi al fine di dichiarare illegale l’etichettatura del suo collegamento con le forze militari e rimuovere definitivamente la designazione. In merito alla questione, la stessa compagnia, tramite un portavoce ha rilasciato un comunicato ufficiale.

Comunicato ufficiale

“Xiaomi è lieta di constatare che il 12 marzo la Corte ha ordinato un’ingiunzione al Dipartimento della Difesa americano per impedire l’attuazione o esecuzione della designazione di Xiaomi come CCMC. In conformità al provvedimento concesso, la Corte ha annullato completamente e con effetto immediato la restrizione dell’Ordine Esecutivo 13959 che vietava alle società statunitensi di acquistare i titoli di Xiaomi e l’obbligo di cedere le loro partecipazioni azionarie.

Xiaomi ribadisce ancora una volta di essere una società ampiamente controllata, quotata in borsa e gestita in modo indipendente che offre prodotti di elettronica di consumo esclusivamente per uso civile e commerciale. Xiaomi ritiene inoltre che la decisione di designarla come una azienda militare comunista cinese sia arbitraria e irragionevole, e la Corte è dello stesso parere. Ad ogni modo, Xiaomi ha intenzione di proseguire chiedendo l’illegittimità della designazione e la sua revoca permanente.

Xiaomi è un’azienda tecnologica giovane ed estremamente dinamica che nel corso di questi anni ha offerto ai consumatori di tutto il mondo prodotti sorprendenti a prezzi onesti e che continuerà a lavorare incessantemente e con impegno con i propri partner globali per permettere a tutti di godere di una vita migliore attraverso una tecnologia innovativa

Xiaomi e il Dipartimento della Difesa hanno rilasciato una dichiarazione congiunta | 12/05

xiaomi logo

A distanza di mesi dalla natura conclusione della questione relativa al ban di Xiaomi negli USA arriva quello che dovrebbe essere l’atto finale. La casa cinese e il Dipartimento della Difesa hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: entrambe le parti hanno deciso di raggiungere un accordo pacifico. Xiaomi non sarà aggiunta alla lista nera della Difesa e ha smentito i presunti legami con il governo cinese (o il suo esercito).

Si tratta di un passo importante, in quanto metterebbe un freno ad eventuali blocchi futuri e soprattutto sembra concludere la questione nel migliore dei modi per la compagnia di Lei Jun.

xiaomi ban usa

Arriva la fine del ban | Aggiornamento 26/05

Era nell’aria, mancava soltanto l’ufficialità e adesso ci siamo: è stata sancita la parola fine per il ban USA per Xiaomi. Dopo aver aperto il contenzioso in sede legale, la società cinese ha avuto la ragione da parte dell’US District Court of Columbia. Le autorità statunitensi hanno emesso l’ordine finale contro la decisione del Dipartimento della Difesa americano di inserire Xiaomi nella blacklist. Questo significa che tutte le restrizioni non saranno più applicabili, come l’impossibilità dei cittadini statunitensi di acquistare o possedere azioni Xiaomi. Ecco quanto dichiarato da Xiaomi:

La Società è grata per il supporto di tutti i suoi utenti, partner, dipendenti e azionisti globali. La Società ribadisce di essere aperta, trasparente, pubblicamente diffusa, operata e gestita in modo indipendente. La Società continuerà a fornire prodotti e servizi elettronici agli utenti e a costruire incessantemente prodotti straordinari con prezzi onesti per consentire a tutti nel mondo di godere di una vita migliore attraverso una tecnologia innovativa.”

⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.