Huawei vs USA: l’ex CEO di Google rivela il vero motivo del ban

huawei usa eric schmidt google

Ci si interroga tutt’oggi sul perché gli USA abbiano deciso di intraprendere questa ostracizzazione nei confronti di Huawei. Il governo americano ha dato le sue motivazioni, sollevando diversi dubbi in merito. “L’azienda di Ren Zhengfei rappresenta un pericolo alla sicurezza nazionale“, ha affermato l’amministrazione statunitense, per questo i suoi prodotti non devono essere utilizzati. Altrimenti il rischio è che i dati degli utenti vengano raccolti e girati a Pechino, con tutti i rischi che ne conseguirebbero. Affermazioni piuttosto pesanti ma che non hanno avuto un vero e proprio seguito in termini di prove, chieste a gran voce dalla stessa Huawei.

Per quanto le azioni che hanno portato al ban siano avvenuto sotto l’egida di Donald Trump, è da ancor prima che gli USA affermano che Huawei sia un pericolo. Nel 2009/2010 Vodafone Italia trovò delle vulnerabilità, definite “backdoor nascoste“, all’interno dei router Huawei. Con espedienti di questo tipo la società spierebbe ed acquisirebbe dati da girare al governo cinese. Da lì in poi l’Intelligence ha richiesto che Huawei e ZTE venissero bandite dagli USA, cosa effettivamente avvenuta nel 2019.

LEGGI ANCHE:
Il robot di Huawei smonta lo smartphone in soli sei minuti

huawei ban usa trump

L’ex CEO di Google si espone sulle motivazione del ban USA contro Huawei

Da lì in poi la situazione è ulteriormente precipitata: non soltanto Huawei non può commerciare negli USA, ma l’impedimento ad utilizzare i servizi Google e TSMC mette a serio rischio il proprio business globale. Fortunatamente per l’azienda in Cina sta continuando a macinare numeri su numeri, a dispetto della crisi tecnologia, arrivando addirittura a superare Apple e Samsung su scala mondiale.

Ad esprimersi sull’argomento è stato anche Eric Schmidt, ex CEO, presidente esecutivo di Google nonché di Alphabet, mentre adesso è a capo del gruppo di Innovazione per la Difesa del Pentagono. In un’intervista alla BBC, egli ha dichiarato che i router Huawei rappresentano un problema reale per la sicurezza.

Non c’è dubbio che Huawei abbia intrapreso alcune pratiche inaccettabili nella sicurezza nazionale. Siamo sicuri che le informazioni dai router Huawei alla fine siano finite in mani che sembrerebbero appartenere allo stato cinese.“.

A queste dichiarazioni ha risposto Victor Zhang, capo della divisione britannica di Huawei.

Le accuse fatte da Eric Schmidt, che ora lavora per il governo US, non sono vere e, come con asserzioni simili in passato, non sono supportate da prove. Huawei è indipendente da qualsiasi governo, incluso quello cinese. Dove siamo d’accordo, ed è qualcosa che abbiamo sempre detto, è che l’applicazione di standard a livello globale garantisca innovazione, favorisca la concorrenza ed avvantaggi tutti.

Per Eric Schmidt non è solo questione di sicurezza, ma anche di business

Insomma, pare proprio che quanto affermato da Eric Schmidt riprenda la linea del governo per cui lavora, continuando a non fornire le tanto richieste prove. Ma le sue dichiarazioni non si sono fermate, anzi, aggiungendo dettagli che sono quantomeno rilevanti alla conversazione in atto. Egli ha sottolineato come uno dei veri problemi è che Huawei sia una società con prodotti migliori dei suoi concorrenti.

È estremamente importante avere delle scelte. La risposta a Huawei è competere avendo prodotti altrettanto buoni.

Ma non finisce qui. Sempre secondo Schmidt, il perché gli USA starebbero agendo in questo modo è anche legato ai pregiudizi che si porta dietro dal passato.

Sono molto bravi a copiare, così come sono molto bravi ad organizzare cose e a farci partecipare tantissime persone. Ma il pensiero che non siano in grado di fare nulla di nuovo è un pregiudizio che dev’essere eliminato. I cinesi sono altrettanto bravi, se non migliori, in settori chiave nella ricerca ed innovazione. Ci stanno mettendo più soldi e lo stanno facendo in un modo più legato allo stato che è diverso dall’occidente. Dobbiamo metterci sotto e competere con loro.

Secondo Schmidt, USA e Cina dovrebbero cooperare fra loro quando si tratta di tecnologia, in modo che gli Stati Uniti ne traggano vantaggio. Anche perché la Cina ha soldi, risorse e tecnologia per dominare su di loro ed il rischio è che risultino ancora più pericolosi una volta separati.

È nell’interesse dell’Occidente che ogni piattaforma tecnologia contenga valori occidentali.”

⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.