Huawei sfida gli USA: “Fate vedere le prove del nostro spionaggio”

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Nel mentre si continua a discutere sull’ingresso di Huawei nel 5G delle nazioni europee, gli USA non accennano a mollare la presa mediatica sul colosso del tech cinese. Specialmente dopo l’ultimo report portato al pubblicato dal Wall Street Journal, nel quale l’accusa è piuttosto netta: Huawei può spiare le reti di tutto il mondo. Voci che arriverebbero direttamente dal personale dei governi di alcuni paesi partner degli Stati Uniti, con informazioni tenute top secret fino alla fine dello scorso anno.

Aggiornamento 15/02: Huawei non molla la presa e fa pressioni sul governo USA per vedere le prove. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.

Aggiornamento 13/02: arriva il comunicato di smentita da parte di Huawei.

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Le accuse di spionaggio contro Huawei si rinnovano con l’ultimo report dagli USA

Le tempistiche non sembrano per niente casuali, con gli USA che potrebbero parlarne proprio adesso, in vista della discussione in corso in Germania e Regno Unito. Due importanti alleati che, secondo il governo americano, rischierebbero di compromettere le comunicazioni più riservate. Fra stati alleati, infatti, è usanza condividere informazioni sensibili a livello militare e non, e quindi gli USA non vedrebbero per niente di buon occhio questa scelta.

Solitamente nei paesi come gli USA è richiesto che nelle infrastrutture di rete sia presente una backdoor, da poter essere utilizzate all’evenienza da parte delle forze dell’ordine. Tuttavia, questa backdoor non può essere utilizzata da parte delle aziende che hanno costruito la rete. Ciò non accadrebbe nel caso di Huawei, anzi: secondo le accuse, l’azienda potrebbe accedervi anche all’insaputa degli operatori tlc. Le informazioni portate sul banco dagli USA non sono completamente dettagliate, però, non specificando se Huawei le abbia mai utilizzate, come funzionino e a quali dati possano accedere.

Aggiornamento 13/02

Huawei non ha tardato a smentire con forza tali affermazioni con un comunicato ufficiale.

Il Wall Street Journal è chiaramente consapevole che il governo degli USA non può fornire alcune prova a sostegno delle loro accuse. Tuttavia, ha comunque scelto di ripetere le bugie diffuse da questi funzionari statunitensi. Ciò riflette il pregiudizio del Wall Street Journal contro Huawei, minandone la credibilità.

Le accuse statunitensi di Huawei che utilizzano l’intercettazione legale non sono altro che una cortina di fumo. Non aderiscono a nessuna forma di logica accettata nel campo della sicurezza informatica. Siamo molto indegnati che il governo USA non abbia risparmiato sforzi per stigmatizzare Huawei utilizzando problemi di sicurezza informatica. Se gli USA scoprono le violazioni di Huawei, chiediamo nuovamente di divulgare prove specifiche invece di utilizzare i media per diffondere voci.”

Aggiornamento 15/02

Huawei non si tira indietro dal confronto, anzi, rincara la dose. A parlare questa volta è John Suffolk, senior vice presidente e capo della sicurezza di Huawei. La richiesta è molto chiara: vedere le prove a supporto di queste accuse.

Non abbiamo accesso a queste apparecchiature, non sappiamo quali informazioni vengano intercettate, non sappiamo quando vengono intercettate. Tutto ciò che facciamo è fornire un lato della scatola, il quale è cieco a quello che succede dall’altro lato.

Diciamo soltanto: “Non nascondetele, non siate timidi. Pubblicatele, lasciate che il mondo lo veda.. Non sono a conoscenza di nessun operatore che abbia detto a Huawei: “Vieni a sederti in questa stanza e guarda cosa sta succedendo”.

Se avessi scoperto che il nostro personale era coinvolto in tali cose, avremmo preso le misure appropriate al riguardo. La fiducia dei nostri clienti, e lo potete vedere nei risultati degli ultimi 30 anni, fornisce un’indicazione di ciò che i nostri clienti pensano di tali accuse.

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