Sono giorni di fuoco per i rapporti fra USA e Cina, con rappresentanti di ambo le parti che si sono incontrati per discutere dell’accesa diatriba dei dazi. In questo scontro incrociato è ricaduta direttamente Huawei, definita “capro espiatorio” dal presidente della divisione italiana. E sorprendentemente l’amministrazione di Donald Trump avrebbe deciso di aprirsi nuovamente all’azienda cinese, per quanto parzialmente. Nei piani del governo c’è la volontà a breve di fornire licenze ad alcune società americane sulla base dell’ultima proroga promulgata. Un cambio di piano non da poco, se si considera che ad oggi praticamente tutte le aziende che avevano fatto richiesta avevano ricevuto due di picche dal governo statunitense.
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Le fonti interne vicine alla vicenda parlano di un alleggerimento delle tensioni venutesi a creare fra le due macro-nazioni. La decisione è arrivata da parte del presidente Trump che, in occasione di una riunione della settimana scorsa, ha dato il via libera a queste licenze. Ciò deriverebbe anche dall’incontro tenutosi ad Osaka a giugno fra Donald Trump e Xi Jinping, presidente della Cina.
Saranno poche e selezionate le società che potranno bypassare il ban derivante dalla Entity List: non ci sono ancora nomi, ma quasi sicuramente non riguarderà la compra-vendita di prodotti “sensibili”. Non è da escludere che possa esserci anche un progressivo addolcimento dei dazi da ambo le parti, anche in vista delle festività. Anche perché sarebbe in arrivo una vera e propria mazzata per le famiglie americane, con aumenti fino al 60% per l’elettronica.
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