Il braccio di ferro fra USA e Cina non vuole accennare a placarsi, almeno nell’immediato. Di questo storico scontro ne abbiamo parlato nell’editoriale che riguarda la questione Huawei, l’azienda che è stata maggiormente investita dalle conseguenze economiche e politiche. A tal punto da essere inserita nella blacklist statunitense, divenendo così impossibilitata a commerciare liberamente con le società statunitensi. Decisione che è stata tuttavia messa in standby da una prima proroga di 90 giorni, recentemente rinnovata fino a novembre.
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Proprio quest’ultima proroga è stata decisa dall’amministrazione Trump per non auto-boicottare la propria economica, volente o nolente dipendente dalla controparte asiatica. Basti pensare che la sola Google rischierebbe di perdere qualcosa come 800 milioni di utenti se Huawei si allontanasse dal mondo Android. E vista la presentazione di Harmony OS, non è da escludere che ciò possa avvenire nel corso dei prossimi anni.
Alla luce di tutto ciò, le idee in casa USA non sono ancora del tutto chiare. D’altronde si sa, Donald Trump si è più e più volte dimostrato incoerente con le proprie dichiarazioni. Ed infatti, a soltanto 2 giorni dalla succitata proroga di agosto, il presidente americano ha affermato di non volere più avere a che fare con Huawei. Secondo quanto riportato da Reuters, ecco quali sarebbero le dichiarazioni di Trump: “In questo momento sembra che non faremo più affari con loro. Non voglio perché sono una minaccia alla sicurezza nazionale e credo che i media ne abbiano parlato in maniera differente“. Le motivazioni non cambiano, quindi, rimanendo ancorate al precedente discorso spionaggio e reti 5G.
Ma allora perchè l’estensione della proroga, se si parla addirittura di minaccia nazionale? Trump ha prontamente sottolineato come alcune piccole parti del business Huawei potrebbero essere esenti dal ban che incombe, facendo intuire che queste riguardino il lato puramente commerciale. Ciò che più preoccupa Trump e la relativa amministrazione continua ad essere il segmento legato a reti ed infrastrutture. Insomma, la situazione rimane complessa e mutevole nell’arco di pochi giorni.
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