Era chiaro sin da subito che il ban USA avrebbe messo i bastoni fra le ruote all’andamento di Huawei. Non tanto per le difficoltà tecniche incontrate nei rapporti commerciali con le aziende americane, quanto piuttosto per l’impatto mediatico della notizia. Dopo un 2018 da incorniciare, sembrava che le cose si sarebbero potute mettere male per l’azienda. Basti pensare al calo visto su Amazon in diverse nazioni a seguito del ban, così come le previsioni negative della stessa Huawei ed il rallentamento visto in Europa.
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La verità è che l’allarme USA si è presto ridimensionato, soprattutto per l’assenza di un reale business negli USA e grazie anche al boost avvenuto in Cina. Fatto sta che in Europa, ovvero il secondo mercato dopo l’Asia, l’andamento di Huawei non è particolarmente variato. Anche se c’è stato qualche rallentamento, non si può certo parlare di vera e propria crisi. A questo punto, anche per rassicurare gli investitori, il fondatore Ren Zhengfei ha confermato la volontà di fare ancora meglio lato smartphone.
Secondo le sue valutazioni, Huawei può eccedere i risultati dello scorso anno, spingendosi a ben 270 milioni di smartphone spediti. Numeri elevati, anche rispetto alle previsioni fatte a febbraio, quando Huawei prevedeva qualcosa come 250/260 milioni di unità. Tuttavia, siamo ancora a fine luglio ed un risultato del genere potrebbe subire ribaltamenti, soprattutto in vista del lancio di un Huawei Mate 30 Pro che non arriverà prima del Q4 2019.
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