Huawei chiama a raccolta i produttori di chipset per stare al passo con gli USA

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Con l’avanzare dei mesi, si inizia ad insidiare in Huawei la preoccupazione per la fornitura di chipset, nonostante negli USA si stiano muovendo per rivedere le sanzioni. Per questo, il colosso cinese ha chiamato a raccolta i produttori di semiconduttori cinesi al fine di iniziare a lavorare per stare al passo con i tempi.

Huawei: 90 aziende per il comitato nazionale dei produttori di chipset, c’è anche Xiaomi

huawei chipset comitato 2

A riportare la possibilità dell’istituzione di un comitato nazionale per la produzione di semiconduttori è stato il Ministero dell’Industria e Informazione Tecnologica cinese, che spiega come un gruppo ben assortito di azione, circa 90, voglia trovare una via per portare i chipset cinesi al passo con i tempi rispetto a quelli di produttori esteri.

Oltre a Huawei, che praticamente è a capo della “spedizione”, troviamo i produttori di semiconduttori come Unichip Zhanrui (altri non è che Unisoc), Huada Semiconductors ma anche ZTE, SMIC, Ali, China Mobile, Tencent e Xiaomi, ad oggi “rivale” del brand di Ren Zhengfei.

Questo permetterà a queste aziende di avere una seria voce in capitolo, nell’ottimizzazione, nel collegamento tra imprese, al fine di ridurre i costi di sviluppo e operativi, al fine di creare un importante ecosistema tutto cinese, andando a migliorare la competitività globale.

Insomma, in Cina qualcosa si nuove e non poteva che venire da Huawei, che sta cercando nuove vie per tenere vivi determinati settori.

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