Ha quasi del ridicolo la situazione venutasi a creare fra USA e Huawei, anche se sarebbe meglio dire USA e Cina. È ormai palese che l’azienda di Ren Zhengfei sia soltanto una pedina nella più ampia scacchiera che vede contro le due potenze globali. La guerra commerciale sta andando avanti senza esclusione di colpi e, seppur sia in atto una proroga ormai da mesi, la vicenza è tutto meno che tranquilla. Lo stesso Trump ha affermato di voler tenere Huawei lontana dagli Stati Uniti e se le casse della compagnia cinese ne stanno risentendo è anche perché, in realtà, questa proroga non sta avendo effetto.
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Il calo registrato nelle entrate da Huawei di circa 10 miliardi non può che derivare dall’affaire Trump. L’inserimento all’interno della Entity List (sorte toccata anche alla divisione nostrana) ha avuto conseguenze non da poco. Anche perché le 130 aziende statunitensi che avrebbero cercato di appellarsi alla proroga hanno ricevuto picche dal governo. Questa proroga permetterebbe di poter fare richiesta al Dipartimento del Commercio per ottenere una speciale licenza e bypassare il ban. Almeno in teoria.
Lo riporta Reuters e, se fosse vero, rimarcherebbe il comportamento solitamente incoerente portato avanti da Donald Trump e relativo gabinetto. D’altronde situazioni così delicate e su così ampia scala vivono sul filo del rasoio, con equilibri molto delicati ma che, volente o nolente, impattano su milioni di persone. Da un lato Trump sembra aprirsi ogni tanto alla Cina, salvo poi ritrattare tutto anche a distanza di pochi giorni. Nel frattempo sia USA che Cina stanno cercando di rendersi indipendenti a vicenda. Per la potenza occidentale potrebbe essere più complicato del previsto, mentre Huawei si sta già adoperando, fra la creazione di HarmonyOS e la possibile alleanza sovietica.
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