Lo scontro tecnologico con gli Stati Uniti sta portando la Cina a compiere grossi passi verso un’industria nazionale dei semiconduttori più indipendente dall’occidente. I risultati raggiunti, perlomeno a livello mediatico, stanno venendo raggiunti perlopiù grazie a due società precise: Huawei e SMIC. Nonostante le due aziende non ne parlino apertamente, la produzione del chipmaker cinese ha permesso a Huawei di resuscitare la divisione HiSilicon Kirin, e si vocifera che siano pronte al salto generazionale verso i 5 e 3 nm, per quanto non manchino i dubbi.
Huawei, SMIC e il futuro dei microchip cinesi: si lavora per i 5 e 3 nm, ma i dubbi non mancano
Il successo di vendite raggiunto da Huawei Mate 60 è anche dovuto al suo Kirin 9000S, che oltre a riportare il 5G sugli smartphone del brand cinese ha alimentato lo spirito nazionale dell’avere un top di gamma alimentato da un microchip tutto cinese, in sfavore delle soluzioni Qualcomm e MediaTek. Un traguardo tutt’altro che perfetto, però: mentre la concorrenza vanta SoC a 4 e 3 nm, il Kirin 9000S è ancora fermo a quei 7 nm che ritroviamo sugli smartphone di qualche generazione fa.
In passato, le voci di corridoio hanno suggerito che Huawei e SMIC fossero pronte a passare ai 5 nm, avvicinandosi pur senza raggiungere la produzione TSMC e Samsung ormai prossima ai 3 nm. SMIC avrebbe creato un team dedicato a quello che viene definito un “obiettivo monumentale“: causa ban, non può acquistare i macchinari litografici EUV di ASML e deve quindi ripiegare su quelli con tecnologia DUV.
Per quanto non sia impossibile usarla per stampare chip così miniaturizzati, farlo significa andare incontro a un basso tasso di rendimento e alti costi di produzione a causa dell’alto numero di chip da scartare; per capirci, gli addetti ai lavori affermano che i chip SMIC a 5 nm costerebbero fino al 50% in più di quelli TSMC. Ciò sarebbe comunque reso possibile dai grandi investimenti del Partito Comunista Cinese in virtù della volontà di rendersi indipendente dagli Stati Uniti, anche in ottica intelligenza artificiale.
Ci vorranno comunque anni prima di vedere eventualmente i primi SoC SMIC a 3 nm, e anche con il prossimo Huawei Mate 70 non sarebbero proviste novità di sorta. Come già vociferato, il futuro top di gamma avrà un nuovo Kirin più prestante del suddetto 9000S, ma non in termini di processo produttivo visto che sarebbe nuovamente fabbricato da SMIC a 7 nm, e probabilmente lo avremo anche su Mate X6.
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