Ha generato un certo buzz mediatico l’annuncio del Huawei Qingyun L540, un PC portatile che nessuno di noi occidentali vedrà mai sugli scaffali ma che ha fatto parlare di sé per via del Kirin 9006C. Dopo anni di stasi causati dal ban statunitense, la divisione semiconduttori HiSilicon è ufficialmente ripartita, dando modo a Huawei di riutilizzare SoC proprietari sui suoi prodotti. Negli smartphone lo abbiamo visto prima con la serie Huawei Mate 60 e il Kirin 9000S, più recentemente con i Kirin 9000SL e Kirin 8000 della serie Nova 12, mentre in ambito PC è la prima volta che un notebook Huawei non è mosso da soluzioni Intel o AMD.
Huawei Qingyun L540 monta il Kirin 9006C a 5 nm, ma in realtà è un vecchio SoC Huawei
Quando si parla di SoC Huawei, il punto focale è sempre lo stesso: chi lo ha fabbricato? Perché i limiti del ban USA sono sempre attivi, e perciò non può affidarsi agli impianti di TSMC o di Samsung come invece fanno le varie Qualcomm, MediaTek, Apple, NVIDIA e così via. Nel caso dei vari Kirin 9000S, 9000SL e 8000, Huawei non si è ufficialmente pronunciata e cercando sul sito ufficiale non si trova alcuna menzione di questi SoC, il ché non può che sollevare domande e dubbi sulla loro legittimità.
Secondo prove, indizi e insider, questi SoC sarebbero prodotti dal chipmaker cinese SMIC, anch’esso bannato dagli Stati Uniti e che pertanto non ha accesso ai macchinari EUV con cui stampare a 5 nm e oltre. Da cui la scelta, o meglio, la necessità di creare a fine 2023 un SoC a 7 nm (Kirin 9000S) indietro di qualche generazione rispetto ai più avanzati microchip odierni a 4 e 3 nm.
Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, Huawei ha apertamente parlato del Kirin 9006C presente dentro al Qingyun L540, un SoC che rispetto a quelli succitati vanta persino un processo produttivo più avanzato a 5 nm anziché 7 nm; una notizia che si è subito ricollegata all’indiscrezione secondo cui Huawei e SMIC sarebbero pronte a passare a 5 nm.
Ma la verità è ben diversa, come svela il teardown svolto dal team di TechInsights, gli stessi che lo fecero sul Kirin 9000S. Il disassemblaggio ha rivelato che il SoC è sì a 5 nm ma non è di SMIC bensì è stato prodotto da TSMC nel Q3 2020, quando il ban non era ancora attivo e il chipmaker taiwanese poteva ancora lavorare con Huawei. Che ci fosse qualcosa di anomalo fu evidente sin da subito: il Kirin 9006C altri non sarebbe che il Kirin 9000 del 2020 riproposto e rebrandizzato con un altro nome.
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