Qualcomm Oryon: ecco perché i partner minacciano di ritirarsi

qualcomm oryon
Crediti: Qualcomm

Quella pubblicata da SemiAccurate è sostanzialmente un’inchiesta ai danni di Qualcomm, accusata di star facendo pressioni sulle aziende partner in vista del debutto delle sue CPU proprietarie Oryon. Il progetto è ufficialmente partito a inizio 2021, quando il chipmaker americano acquistò NUVIA per 1,4 miliardi di dollari. Il motivo dell’acquisizione fu presto detto: mettere da parte i core con architettura ARM Cortex in favore di core personalizzati per i suoi processori. Una mossa che la renderebbe più performante nel mercato PC, dove le sue soluzioni attuali non sono riuscite a ritagliarsi una fetta rilevante, ma anche economicamente più profittevole.

Qualcomm Oryon, il progetto dei SoC proprietari per PC si starebbe complicando

Non dovendo dipendere da Arm, per Qualcomm sarebbe più vantaggioso produrre SoC Snapdragon con tecnologia Oryon, non soltanto in termini di performance ma anche di guadagni. In passato, anche Samsung aveva tentato questa strada con i suoi core Mongoose, salvo poi fallire e tornare ad ARM.

Nel caso di Qualcomm, i dubbi che gravitano attorno al progetto non sono tanto di natura tecnica quanto commerciale, con l’inchiesta che solleva dubbi attorno ai rapporti del chipmaker con le compagnie con cui starebbe lavorando al debutto delle sue future soluzioni proprietarie. Qualcomm starebbe approfittando della situazione per vendere i suoi PMIC (Power Management Integrated Circuit), cioè il circuito integrato incaricato di gestire tutta quanta la parte legata all’alimentazione del dispositivo.

Per Qualcomm, sarebbe necessario utilizzare i suoi PMIC in quanto studiati ad hoc per le CPU Oryon; tuttavia, i PMIC realizzati da Qualcomm sarebbero per smartphone ergo non adatti alle esigenze dei PC. Sarebbero i PMIC che Qualcomm utilizza sugli Snapdragon top di gamma, che hanno connessioni alla scheda madre da 0.6 mm, una miniaturizzazione comune su smartphone ma costosa e difficile da realizzare su PC, dove le schede madri sono molto più ampie di quelle telefoniche. Inoltre, essendo così piccoli, questi PMIC non possono tollerare la corrente che alimenta un PC. La soluzione? Utilizzarne 4-6 in parallelo, ovviamente venduti in bundle dal chipmaker, per la gioia delle casse di Qualcomm.

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Il risultato sarebbe conveniente solo per il chipmaker, però, perché per le aziende partner sarebbe molto meglio acquistare un solo PMIC standard, più economico da acquistare e implementare e tecnicamente più efficiente. Nell’inchiesta si parla di come i produttori coinvolti nel progetto avrebbero persino ipotizzato di acquistare i PMIC di Qualcomm per poi scartarli e utilizzare quelli standard.

Se non bastasse, Qualcomm avrebbe affermato che i protocolli SoC/PMIC sarebbero proprietari e integrati, pertanto l’utilizzo di PMIC di terze parti potrebbe non essere possibile. Ed è a questo punto che sarebbero arrivate le minacce di abbandonare il progetto da parte dei produttori di PC, con Qualcomm che avrebbe ricompensato economicamente le aziende coinvolte, con rimborsi che supererebbero il costo dei PMIC finendo quindi per rimetterci denaro.

È ancora presto per affermarlo con certezza, ma lo Snapdragon 8cx Gen 4 dovrebbe essere il primo SoC dotato di CPU Oryon, e ne conosciamo già sia le specifiche tecniche che la data di presentazione.

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