A seguito del conflitto in Ucraina, diverse aziende tecnologiche hanno lasciato la Russia o comunque hanno ridimensionato la loro presenza, come nel caso di Apple e Samsung (per quanto siano stati sollevati dubbi al riguardo). Una decisione che è andata a vantaggio degli smartphone cinesi, che se già prima possedevano una grossa fetta del mercato adesso ne detengono una maggioranza sempre più netta.
Si impennano le vendite di smartphone cinesi in Russia dopo
Come afferma il rivenditore russo M.Video-Eldorado, il Q1 2023 si è concluso con il 70% delle vendite per i brand cinesi, un salto in avanti notevole del +42% rispetto agli scorsi anni: prima del conflitto avevano il 40% del mercato, mentre nel 2022 erano già saliti al 50%. Fra questi, Xiaomi e Realme occupano le prime due posizioni del podio, ma non solo: negli scorsi mesi anche Huawei, OPPO, vivo e ZTE hanno avuto impennate a seguito della dipartita dei brand filo-occidentali, con Apple è scesa dal 1° al 3° posto e Samsung dal 3° al 4° posto. Nel frattempo, il Cremlino sta spingendo i suoi funzionari nello smettere di usare iPhone per evitare di essere spiati dall’intelligence NATO; allo stesso tempo, le autorità ucraina accusano Xiaomi di essere “sponsor della guerra“.
A causa del crollo del valore del rublo, molti sono accordi ad acquistare elettronica di consumo prima di vedersi erodere ulteriormente il potere d’acquisto, iniziando a utilizzare anche lo yuan cinese come valuta di scambio; che la Cina sia vitale per la Russia lo si vede anche nel settore automobilistico: anche Geely (nuova proprietaria di Meizu), Chery e Great Wall Motor stanno prendendo il posto di Hyundai, Kia, Renault, BMW e Mercedes.
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