Ripercorriamo gli eventi: dopo anni di dualismo Exynos e Snapdragon, Samsung si piega alle critiche, si scusa delle problematiche dei suoi chipset e decide di interrompere la produzione. Il risultato è che la serie Samsung Galaxy S23 si basa interamente sullo Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy prodotto da TSMC e Qualcomm. L’esito è molto positivo, con i top di gamma Samsung che vantano ottime prestazioni e livelli di autonomia, senza più i difetti nel confrontare le varianti Exynos con quelle Snapdragon. Ma se pensavate che Samsung non ci avrebbe riprovato, potreste rimanere delusi.
Samsung parla del ritorno degli Exynos in sfavore degli Snapdragon di Qualcomm
Quasi un anno fa, si iniziò a vociferare che Samsung avesse deciso di mettere in standby il progetto Exynos, in modo da prendere tempo e concentrare gli sforzi per rimettersi in sesto in vista dei prossimi anni, rumors a cui seguì una ristrutturazione del team. Da quel momento in poi, le voci attorno al ritorno dei SoC Exynos è iniziata a circolare sempre più prepotentemente, prima con l’Exynos 2300 e più recentemente con l’Exynos 2400.
Quelle che prima erano soltanto indiscrezioni adesso diventano realtà: in un recente annuncio del vicepresidente Hyeokman Kwon, la divisione semiconduttori sta “spingendo per il ritorno di Exynos per i fiori all’occhiello della serie Galaxy“. Non c’è nessun riferimento esplicito, ma sono dichiarazioni che si ricollegano alle ultime indiscrezioni secondo cui l’Exynos 2400 dovrebbe essere il microchip che alimenterà la prossima serie S24. Del System-on-a-Chip se ne parla come di uno dei più potenti mai visti prima, come rimarcano i punteggi ottenuti nei benchmark e le incredibili specifiche tecniche, anche in termini di efficienza energetica.