Alibaba e SenseTime: dalla Cina arrivano nuovi rivali di ChatGPT

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In occasione del Cloud Summit 2023, Alibaba ha presentato il suo modello LLM di intelligenza artificiale generativa Tongyi Qianwen e ha annunciato che lo integrerà in tutte le sue app. Il sistema parla in cinese e in inglese, può scrivere lettere di invito, pianificare viaggi e dare consigli di moda, e il CEO Daniel Zhang afferma che porterà grandi cambiamenti e che renderà l’IA ancora più popolare, aprendolo in Beta Testing ai propri clienti affinché possano creare modelli personalizzati. C’è poi SenseChat, un’altra IA generativa cinese fresca di presentazione da parte di SenseTime, azienda cinese divenuta nota per la controversia con gli uiguri. Entrambe le aziende si uniscono così a Baidu, la “Google cinese”, che di recente ha presentato il suo Ernie Bot, ma in ogni caso devono scontrarsi con le stringenti regole cinesi.

Non solo Baidu: anche Alibaba e SenseTime lanciano i propri “rivali” di ChatGPT

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Subito dopo la presentazione di Tongyi Qianwen da parte di Alibaba, infatti, il governo Xi Jinping ha pubblicato una bozza di regole su come dovrebbero essere gestiti servizi del genere. Le regole cinesi sostengono l’innovazione ma a patto che i contenuti generati rispettino i valori socialisti e le leggi sul trattamento dei dati. Sin da quando esiste internet in Cina, il governo si applica con azioni di censura verso argomenti delicati: non a caso, il chatbot di Baidu si rifiuta di rispondere a domande su Xi Jinping o sugli scontri di piazza Tiananmen.

Anche in occidente non mancano preoccupazioni attorno alle nuove tecnologie IA, come dimostra il blocco italiano di ChatGPT, le indagini verso OpenAI in tutto il mondo e la lettera firmata da molti (fra cui lo stesso Elon Musk) in cui si sollevano dubbi sull’avanzamento tecnologico.

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