Di tutte le novità presentate con il lancio di iPhone 14 Pro e Pro Max, l’Isola Dinamica è probabilmente la trovata che più ha fatto chiacchierare la community. Apple ha avuto un vero e proprio colpo di genio nel mascherare un limite hardware come la “pillola”, necessaria per oscurare fotocamera frontale e Face ID; e lo ha fatto integrandola all’interno dell’interfaccia grafica, rendendo questo spazio nero un vero e proprio elemento della UI. E c’è già chi sta provando a portarlo nel mondo Android, sottolineando come in molti sono curiosi di provare questa novità anche sul proprio smartphone non Apple.
Ecco cosa ne pensa ZTE dell’Isola Dinamica introdotta da Apple su iPhone 14 Pro
Allo stesso tempo, c’è chi non è della stessa opinione e giustamente tira acqua al suo mulino. Sto parlando di ZTE, che prima con Axon 30 e più recentemente con Axon 40 ha portato avanti una filosofia che va da tutt’altra parte rispetto agli ultimi melafonini di Apple. Lo dimostra il breve ma significativo video postato sui social dalla compagnia cinese, in cui l’Isola Dinamica viene presa in giro, rimarcando la sua inadeguatezza rispetto ai tempi moderni.
Di tutte le aziende sul mercato, infatti, ZTE è una delle pochissime ad aver perseguito con costanza la via della fotocamera sotto allo schermo; certo, ci sono eccezioni come Samsung Galaxy Z Fold 4 o Red Magic 7, ma parliamo di smartphone atipici che appartengono a categorie di nicchia (pieghevoli e gaming). Al contrario, ZTE ha scelto di utilizzare questa tecnologia sul suo top di gamma principale, con tutti i pro e i contro del caso. Inutile dire che personalmente non credo che ci sia una soluzione oggettivamente migliore dell’altra: se Apple è “obbligata” ad avere questo spazio ritagliato nello schermo è per integrare un sistema di riconoscimento facciale 3D che non ha eguali (o quasi) nel mondo Android; ZTE ha preferito l’eleganza alla funzionalità, e quasi sicuramente ci sarà anche chi preferisce una soluzione del genere.
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