Recensione Galaxy Z Fold 4: tutti i SEGRETI del pieghevole di Samsung

Samsung ha una grossa responsabilità: continuare a portare avanti, soprattutto in occidente, il mercato degli smartphone pieghevoli. Perché ok, diciamola tutta, vivo X Fold, Xiaomi MIX Fold 2, Oppo Find N (qui la recensione), sono tutti foldable che – effettivamente – hanno introdotto soluzioni migliori in termini di display interni e cerniere: ma qualcuno li ha visti in in commercio dalle nostre parti? No, appunto. In realtà Samsung è l’unico brand che ha avuto il coraggio di mettere nelle mani delle persone comuni dispositivi con una tecnologia relativamente nuova (ed inizialmente fragile), che sono stati torturati, aperti e chiusi per migliaia di volte e che, certo, non sono stati esenti da problemi, ma almeno sono stati venduti.

Ed in un certo senso ce l’hanno fatta. Qualche giorno fa, sul mio profilo Instagram ho portato avanti una giornata Q&A in cui ho risposto a tutte le domande che mi si faceva, ed il 90% dei messaggi che ho ricevuto riguardava proprio i nuovi foldable di Samsung. Insomma, l’interesse verso questi nuovi dispositivi ormai è più che consolidato.

Questo Samsung lo sa bene, e lo si nota anche nelle strategie che ha intrapreso con i suoi pieghevoli, migliorandoli anno dopo anno, ma non stravolgendoli. Anche con il Samsung Galaxy Z Fold 4 il brand ha fatto piccoli (grandi) passi in avanti, migliorando l’usabilità del display esterno, utilizzando un processore top di gamma degno di questo nome, modificando la cerniera e sfruttando al meglio delle sue possibilità Android 12L. Ma la strada da fare è ancora lunga.

Recensione Samsung Galaxy Z Fold 4

Design e materiali

Che Samsung sia convinta di aver trovato una struttura ottimale per i suoi pieghevoli, lo si nota dal fatto che effettivamente le differenze superficiali tra lo Z Fold 3 e lo Z Fold 4 quasi non si notano. I due dispositivi non sono radicalmente diversi tra loro ma, in realtà, il brand ha apportato tante piccole migliorie al suo nuovo pieghevole, con le quali è riuscita a migliorare tangibilmente l’esperienza utente.

Lo spessore delle fotocamere è stato ridotto e sono cambiate le proporzioni: lo smartphone è ora leggermente più largo e poco più basso rispetto alla generazione precedente, ed anche se non è una novità che si nota subito quando lo si utilizza, in realtà è piuttosto influente nella user experience, soprattutto se poi si torna ad impugnare uno Z Fold 3.

Sia anteriormente che posteriormente Samsung Galaxy Z Fold 4 è protetto da uno vetro Gorilla Glass Victus+ sul quale io continuo ad avere qualche perplessità. Possono chiamare questi vetri con il nome che vogliono, ma in realtà continueranno sempre a graffiarsi: sul mio sample, ad esempio, il display anteriore ha subito iniziato a soffrire di micro-graffi superficiali, al punto che ho pensato di applicare una pellicola in vetro temperato perché no, quest’anno sullo schermo del Samsung Galaxy Z Fold 4 il brand non ha pre-applicato nessuna pellicola. Cosa che dovrebbe fare immediatamente chi decide di acquistarlo.

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Misura 155,1 x 130,1 x 6,3 mm da aperto e 155,1 x 67,1 x 15,8/14,22 mm da chiuso, ed ha un peso più ridotto rispetto alla generazione precedente: con i suoi 263 grammi è più comodo da impugnare e la differenza con lo Z Fold 3 è palese appena lo si inizia ad utilizzare. Certo, rimane ancora piuttosto pesante (tenete presente che l’iPhone 13 Pro Max pesa 240 grammi, mentre l’S22 Ultra di pesa 229 grammi), ma è indubbio che l’azienda abbia fatto un ottimo lavoro sotto questo punto di vista.

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C’è poi una novità che effettivamente Samsung non ha valorizzato, neppure nel corso della presentazione dello smartphone: la cerniera è stata ridisegnata da zero ed è tutta nuova. È meno invasiva quando lo si apre, ha molti meno ingranaggi al suo interno ed oppone un po’ più di resistenza quando si apre o chiude lo smartphone. Insomma, la sensazione è quella di una maggiore robustezza generale, che rende molto più comodo anche utilizzare il dispositivo con il display inclinato a qualsivoglia angolazione. Certo, continua ad essere un po’ invasiva, ma non dimentichiamoci che si tratta di un meccanismo con il quale il brand ha reso il Samsung Galaxy Z Fold 4 resistente all’acqua e polvere: è certificato IPX8, il che vuol dire che sopravviverà per 30 minuti immerso ad un metro di profondità.

Display

Appena visti i display poi si potrebbe pensare che, oltre ad uno schermo esterno più largo di circa 3 millimetri rispetto alla generazione precedente, le novità siano poche. E chi lo pensa non ha tutti i torti, perché effettivamente le novità introdotte da Samsung (soprattutto per il display pieghevole) non si possono notare ad occhio nudo. Ed è proprio dal display interno che vorrei iniziare.

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Il pannello utilizzato è un Dynamic AMOLED da 7.6” con una risoluzione di 2176 x 1812 pixel ed una luminosità di picco di 1200 nits. I più attenti noteranno un leggero cambio di risoluzione rispetto a quella del Fold 3 (che era 2208 x 1768), che è dovuto ad una modifica del telaio e del rapporto degli schermi. Ad ogni modo, si tratta di un pannello LTPO di seconda generazione, che è in grado di gestire un refresh rate variabile da 1 Hz a 120 Hz e che, è inutile girarci intorno: è uno schermo eccellente, che può anche essere utilizzato “ad L” in una sorta di modalità “mini laptop”, ma questo già lo avevamo visto nello Z Fold 3, no?

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In realtà, la più grande novità del display interno del Samsung Galaxy Z Fold 4 è sotto la scocca, ed è una novità piuttosto importante soprattutto in termini di longevità del dispositivo. Sotto il vetro flessibile “ultrasottile e rinforzato” (così lo descrive l’azienda) Samsung ha rimosso una piastra di metallo che nella generazione precedente era utilizzata per migliorare la resistenza strutturale dei meccanismi, e l’ha sostituita con una struttura a rete che non solo è più resistente, ma è anche più leggera e longeva.

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Insomma, è una novità importante che effettivamente nessuno riuscirebbe a vedere ad occhio nudo. Ma ciò che in realtà si vede è la piegatura che sì, è stata migliorata anche grazie alla nuova cerniera ed è leggermente meno invasiva rispetto alla generazione precedente, ma continua ad essere visibile soprattutto quando si guardano immagini scure e se si guarda il display ad angolazioni spinte.

E lo so, molti di voi ora staranno pensando che “se Oppo è riuscita ad eliminarla nel suo Find N o se Huawei è riuscita a farlo nel nuovo Mate XS2 (qui la nostra anteprima), per quale motivo Samsung non ci ha messo più impegno?”. Ed è una domanda più che lecita, la cui risposta probabilmente si può trovare nel discorso che abbiamo fatto all’inizio. Ma sono più che convinto che nello Z Fold 5 la piega scomparirà, come per magia.

Il display interno poi continua a supportare la S Pen, ma solo il modello Pro o quella specifica per Fold, senza introdurre alcuna novità dal punto di vista software e continuando ad essere una grande marcia in più soprattutto quando si utilizza lo smartphone in modalità “tablet” per la produttività.

Infine, sempre nel display interno, continua ad essere presente una fotocamera nascosta sotto lo schermo che è leggermente meno visibile rispetto alla generazione precedente, ma che è sempre caratterizzata caratterizzata da pixel con una densità inferiore rispetto al pannello.

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Passiamo ora allo schermo esterno, che rappresenta una delle novità più “visibili” di questo Samsung Galaxy Z Fold 4. Il pannello continua ad essere un Dynamic AMOLDED da 6.2”, ma è ora 2.7 millimetri più largo rispetto alla generazione precedente e, credetemi, per il mio utilizzo è una differenza che si nota parecchio. Certo, il rapporto 23.1:9 gli conferisce ancora una forma “stretta e lunga”, ma questi pochi millimetri in più ne migliorano profondamente l’usabilità, soprattutto per quanto riguarda la tastiera.

Perché, sono sincero: per una questione di immediatezza e velocità, il 70% delle volte utilizzo questo smartphone da “chiuso”, e lo schermo troppo stretto dello Z Fold 3 alla fine mi ha spinto a tornare ad utilizzare uno smartphone “tradizionale”. Ecco, quella sensazione di “poco spazio” che avevo con la precedente generazione è (quasi) scomparsa con il Samsung Galaxy Z Fold 4. Certo, l’azienda può ancora fare molto per ottimizzare le cose, ma con il nuovo foldable del brand non ho più riscontrato problemi di digitazione con la tastiera che, tra le altre cose, riesco ad utilizzare senza problemi anche con una mano.

Ed è forse questo uno dei punti di forza di questo Samsung Galaxy Z Fold 4: spessore a parte, l’impressione che ho avuto è quella di uno smartphone che ormai si può facilmente utilizzare con una mano quando è chiuso, ma che offre anche la possibilità di avere a disposizione un grande display quando necessario. E parliamoci chiaro, utilizzare il Z fold 3 con il display anteriore, era veramente scomodo.

Hardware e prestazioni

Ora ditemi la verità: non vi fa un po’ strano che un dispositivo pieghevole sia più potente del top di gamma del brand? Perché, effettivamente, con il Samsung Galaxy Z Fold 4 le cose stanno così ed è una cosa piuttosto logica considerando lo spirito profondamente multitasking del dispositivo. Ad animare il nuovo foldable dell’azienda continuano a pensarci 12 GB di memoria RAM ed almeno 256 GB di memoria interna (che può arrivare fino a 1 TB), ma la vera novità è il Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1 perché è proprio grazie a questo SoC che il Samsung Galaxy Z Fold 4 ha fatto i suoi più importanti passi avanti.

Quindi, veniamo al punto: ricordate i problemi di surriscaldamento e di autonomia che caratterizzavano lo Z Fold 3? Ecco, grazie al nuovo SoC di Qualcomm sono stati totalmente risolti. Inutile dire che in termini di prestazioni il Samsung Galaxy Z Fold 4 si comporta egregiamente e non ci sarà assolutamente nulla che non gli si potrà chiedere. Lo Snap 8+ poi rende la OneUI fluida che è un piacere ed i micro-lag sono solo un lontano ricordo.

Ma ora veniamo ai numeri nudi e crudi, perché è grazie a questi test che ci si rende conto di come l’azienda abbia deciso di gestire il nuovo SoC di Qualcomm e di quanto sia diverso rispetto all’Exynos dell’S22 Ultra (qui la recensione). I 1302 punti in Single-Core ed i 3773 in Multi-Core su GeekBench, assieme al punteggio di 1.019.288 su AnTuTu, confermano quanto il nuovo Snap 8+ sia migliorato nelle prestazioni, ma non così radicalmente alla generazione precedente: insomma, ci sono stati dei miglioramenti, ma nulla di così profondamente rivoluzionario.

Ma una rivoluzione c’è, e la si nota sia con il benchmark normale che con lo stress test di AnTuTu: nel test generico, lo smartphone ha gestito la temperatura egregiamente, passando dai 29.3 gradi iniziali ai 31.8 gradi finali con una punta di 35.7 gradi, mentre nello Stress Test da 15 minuti la temperatura non ha mai superato i 37 gradi. E questo è un risultato eccezionale.

Certo, questa gestione delle temperature è dovuta anche ad una strategia di gestione del SoC che potrebbe sembrare leggermente conservativa, in cui i core della CPU tendono ad avere dei picchi verso il basso piuttosto notevoli, portando il processore a lavorare ad una media dell’80% delle sue performance, ma con diversi picchi verso il 100%: insomma, ho l’impressione che Samsung abbia ben compreso l’architettura di questo SoC (che, tra l’altro non produce più in casa), e che lo spinga al massimo solo quando è necessario.

Tant’è che, a differenza di quanto accade nell’S22 Ultra, dove nelle impostazioni si può scegliere di impostare il sistema in modo che vengano migliorate le prestazioni (con tre modalità: ottimizzata, elevata e massima), nel Samsung Galaxy Z Fold 4 le cose vanno al contrario e ci sono solo due opzioni: utilizzare al massimo il processore, oppure ridurne leggermente le performance per far aumentare l’autonomia della batteria. Insomma se nell’S22 Ultra il brand dava la possibilità all’utente di aumentare le prestazioni del dispositivo (perché chiaramente il battery drain era molto marcato), con il Samsung Galaxy Z Fold 4 l’azienda lo fa già andare al massimo (con una gestione certosina delle frequenze di funzionamento dei Core) dando all’utente la possibilità di scegliere di “frenare” leggermente il processore, aumentando così (ancora di più) l’autonomia della batteria.

Tornando ad argomenti più “umani”, l’audio in capsula è ottimo, così come l’effetto stereofonico garantito da due speaker indipendenti, ottima la connettività alle reti WiFi 6E e la possibilità di sfruttare l’uscita video tramite la porta USB-C 3.1.

Fotocamere

Un’altra bella novità di Samsung Galaxy Z Fold 4 sta nel comparto fotocamere. Perché la sua fotocamera principale da 50 megapixel f/1.8 stabilizzata otticamente, affiancata da uno zoom 3x da 10 megapixel f/2.4 ed una ultra-wide da 12 megapixel f/2.2 in soldoni allinea il foldable dell’azienda con gli ottimi S22 ed S22+. Sia chiaro, la qualità delle fotocamere del Samsung Galaxy Z Fold 4 è ben distante da quelle dell’S22 Ultra e sì, mi sarebbe piaciuto vedere anche uno zoom periscopico, ma finalmente si può dire che c’è un pieghevole con un comparto fotografico degno del suo prezzo di vendita: qui in basso potete trovare tre scatti, realizzati allo stesso momento con il Samsung Galaxy Z Fold 4 ed il Samsung Galaxy S22 Ultra.

In condizioni di buona luminosità le foto scattate con tutti gli obiettivi sono di buona qualità, con un’ottima gestione della gamma dinamica, un buon bilanciamento dei colori e senza essere troppo influenzate da quella saturazione eccessiva tipica dei dispositivi dell’azienda. Insomma, la fotocamera del Samsung Galaxy Z Fold 4 è la migliore espressione di Samsung nel settore dei pieghevoli, e senza dubbio rappresenta il comparto più completo e di qualità dell’intero mercato dei foldable.

E la stessa qualità la si ritrova anche negli scatti notturni: sempre grazie all’ottima elaborazione software, è possibile realizzare fantastici scatti di notte, anche in condizioni di luce nulla a mano libera anche se, soprattutto in particolari condizioni di scatto, è proprio di notte che si nota di più il divario qualitativo tra l’ottica principale e le altre due.

Non mancano poi le tante modalità di scatto a cui ci ha abituati l’azienda, oltre alla possibilità di poter utilizzare lo smartphone “ad L” come se fosse uno stand evitando quindi la necessità di un treppiedi: cosa che personalmente non farò mai, perché non ho assolutamente il coraggio di appoggiare il dispositivo su una qualsivoglia superficie sullo schermo.

Bene i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima 8k a 24 fps, ma che danno il meglio di sé se si scende dai 4K a 30 fps in giù: in questo caso sarà possibile utilizzare tutte le ottiche senza dover interrompere la registrazione del video. Ad ogni modo la stabilizzazione è davvero di qualità anche se, di nuovo, è piuttosto evidente il divario tra la fotocamera principale che è OIS e le altre due, anche se lo zoom 3X ha l’OIS.

Software

Dal punto di vista del software, c’è una novità che io ho apprezzato sin da quando se ne è iniziato a parlare: ad animare Samsung Galaxy Z Fold 4 ci pensa Android 12L, personalizzato con la OneUI 4.1.1. E la versione del sistema operativo di Google ottimizzata per schermi grandi porta con sé diverse migliorie che migliorano radicalmente l’esperienza utente del dispositivo, soprattutto a schermo aperto.

La prima, più importante, novità sta nella taskbar. Si tratta di una sorta di dock che compare quando il display è aperto con il quale sarà più immediato non solo accedere alle proprie applicazioni preferite, ma anche utilizzare le diverse modalità multi-window della OneUI. Per mettere due o più app affiancate basterà trascinarle, oppure si potranno ridimensionare con un tap sui bordi, oppure ancora si potranno affiancare alcune app ed avviarne delle altre in modalità finestra. Insomma è un sistema che Samsung ha ottimizzato moltissimo, e non solo in termini di gestualità ed immediatezza, ma anche per quanto riguarda tutte le animazioni dell’interfaccia grafica che, a mio parere, sono migliorate in maniera piuttosto drastica.

Ci sono poi altre gesture con le quali si potranno ridurre velocemente le applicazioni in finestra, tramite la sezione LABS si potranno forzare affiancamento e rotazione delle app che non lo supportano, insomma, il software di questo Samsung Galaxy Z Fold 4 è probabilmente la prima versione che si può considerare davvero ottimizzata per gli smartphone pieghevoli.

Ma non è però tutto oro. Continua ad esserci un problema tanto futile quanto fastidioso: l’applicazione di Instagram. Perché se quelli di Samsung hanno ottimizzato l’app del social network per sfruttare la modalità flex dello Z Flip 4, pare si siano totalmente dimenticati del Fold. O, molto più probabilmente, sono gli stessi sviluppatori di Meta che dormono: se ad esempio TikTok dispone di un’interfaccia ottimizzata a schermo aperto, Instagram viene eseguito ancora in modalità “tradizionale”. Ed è una cosa molto fastidiosa per chi, come me, utilizza molto il social network.

Batteria

Per quanto riguarda la questione batteria e ricarica sono piuttosto perplesso, ma non per quanto riguarda l’autonomia. Perché anche se la batteria del Samsung Galaxy Z Fold 4 rimane una 4400 mAh, l’autonomia è decisamente migliorata rispetto alla generazione precedente e con display impostati alla massima risoluzione e al massimo refresh rate, utilizzando per l’80% quello esterno e non facendomi troppi problemi nel mettere sotto stress il dispositivo, sono arrivato a circa 7 ore di display acceso, il che non è niente male considerando che lo smartphone ne ha 2, ed è ovviamente possibile grazie all’ottimo lavoro di ottimizzazione che Qualcomm ha fatto con il suo Snap 8+: è davvero un SoC eccezionale dal punto di vista dell’ottimizzazione energetica.

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Ciò che mi ha lasciato piuttosto perplesso è che Samsung in questo 2022 non ha fatto assolultamente alcun passo in avanti in quanto a ricarica rapida. E soprattutto per un dispositivo del genere, che punta sulla produttività, la multimedialità ed il multitasking, è davvero un peccato. Sia chiaro, con i suoi 25w è in grado di ricaricarsi del 50% in poco meno di 30 minuti, ma siamo a livelli ormai troppo bassi rispetto a quanto propone la concorrenza.

E lo stesso discorso vale per la ricarica wireless, che resta ferma a 15w e che può essere utilizzata anche in modalità inversa.

Prezzo e considerazioni

Il prezzo di vendita del Samsung Galaxy Z Fold 4 è di 1879 euro per la versione da 256 GB di memoria interna e per chi lo preordina ci saranno in omaggio 6 mesi di DAZN o 12 di Netflix, oltre che ad un anno di Samsung Care+. E sì, è inutile girarci intorno: è un prezzo alto dettato anche dal fatto che, effettivamente, data la mancanza di concorrenza Samsung può dettare legge.

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Ok, ci sono smartphone “tradizionali” come il Vivo X80 Pro (qui la recensione) che costano quasi quanto il pieghevole di Samsung, ma nel mio mondo ideale la serie Z Fold dovrebbe partire dai 1299 euro, mentre la serie Z Flip dovrebbe partire dai 999 euro. Con questi prezzi sono convinto che ne venderebbero a tonnellate, ma data la situazione attuale mi rendo conto che il mio pensiero è (e continuerà ad essere) solo un sogno: considerando l’andamento del mercato degli smartphone in questo 2022 “nero”, forse è già tanto che il brand non abbia aumentato i prezzi.

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Ed è inutile girarci intorno, Samsung è in vantaggio nel mondo dei pieghevoli di almeno 3 se non 4 anni e può permettersi di migliorare i suoi dispositivi dettando i ritmi. È migliorato rispetto alla generazione precedente? Sì, ma non è stato stravolto. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere scomparire la piegatura dello schermo interno e, magari, un dispositivo più sottile e maneggevole sarebbe stato perfetto. Ma non c’è dubbio che il Samsung Galaxy Z Fold 4 sia il miglior foldable che si potrebbe acquistare dalle nostre parti, almeno per le vie ufficiali.

Anche perché continua ad essere l’unico.


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