Recensione vivo X80 Pro: finalmente uno smartphone diverso dagli altri

Le intenzioni di vivo le avevamo già iniziate a capire ai tempi dell’X50 e dell’X60 Pro Plus. Negli ultimi anni il brand ha portato nel mercato dei diamanti allo stato grezzo che, serie dopo serie, ha migliorato e reso sempre più competitivi, arrivando poi all’apprezzatissimo Vivo X70 Pro Plus. Siamo però ormai nel 2022 ed il brand ha deciso di scoprire le sue carte e puntare al poker, prendendosi però non pochi rischi: Vivo X80 è il nuovo top di gamma dell’azienda, ha un hardware da primo della classe con delle chicche mai viste finora in uno smartphone, ma costa 1299 euro.

Ed è proprio in base al prezzo che lo valuteremo: perché da uno smartphone che ufficialmente costa 1300 euro mi aspetto il meglio in ogni comparto. Insomma è inutile girarci intorno: il rischio che, vendendo un prodotto a questa cifra, vivo abbia fatto il passo più lungo della gamba è altissimo. Ma come vedremo, il brand ha deciso di puntare al top in ogni comparto, introducendo delle funzionalità mai viste in uno smartphone fino ad oggi.

Recensione vivo X80 Pro: caratteristiche, fotocamera, prezzo e alternative

Design e materiali

Anche se a prima vista in molti potrebbero dire che il design del vivo X80 Pro è simile a quello che abbiamo visto con l’X70 Pro Plus, in realtà il nuovo smartphone del brand prende spunto da un altro prodotto che abbiamo recensito ad inizio 2022: l’iQOO 9 Pro (qui la recensione). E va bene così: non dimentichiamoci che iQOO è un sub-brand di vivo, e sono piuttosto certo che anche nel vivo X80 Pro l’enorme camera bump posizionato sul retro (identico, appunto, a quello dell’iQOO) sia nato per un doppio scopo: evidenziare la collaborazione con Zeiss e, soprattutto, migliorare la dissipazione delle temperature generate dall’ormai noto Qualcomm Snapdragon 8 Gen. 1. E, ve lo anticipo, ci sono (quasi) riusciti, ma a metà.

 

Effettivamente però, delle somiglianze con l’X70 Pro Plus ci sono. Entrambi i prodotti anteriormente sfoggiano un pannello OLED QHD+ da 6.68 pollici, e la back cover continua ad essere realizzata con un pannello in vetro realizzato con una tecnologia chiamata AG Fluorite, che gli dona un aspetto opaco e “brillante” allo stesso tempo, molto simile a quello della carta vetrata.

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Ciò che effettivamente cambia, è l’aspetto del camera bump che, nonostante continui ad essere in linea di massima delle stesse dimensioni, nel vivo X80 Pro ha tutte le fotocamere inserite in una sezione circolare, eccezion fatta dello zoom periscopico, che è stato posizionato in un angolo della zona rettangolare.

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Insomma, che lo si odi o lo si ami, il posizionamento delle fotocamere sembra di certo avere più senso in questo vivo X80 Pro piuttosto che nell’X70 Pro Plus, ma il camera bump ha un piccolo problema: se la back cover è in grado di gestire egregiamente le impronte digitali, il vetro che protegge tutta la zona delle fotocamere invece ne soffre parecchio e, per eliminare le impronte e la polvere, bisognerà pulirlo in continuazione.

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È presente anche un blaster IR, posizionato nella cornice superiore, ed integra un paio di altoparlanti stereofonici che sono in grado di garantire un audio con una buona spazialità, ma con un piccolo problema di bilanciamento (del quale parleremo a brevissimo).

Display

In quanto a schermo, nel vivo X80 Pro siamo al top della categoria. Se vogliamo dirla tutta, nel nuovo top di gamma del brand l’azienda ha utilizzato lo stesso, identico, pannello che abbiamo visto nell’iQOO 9 Pro: ed ha fatto bene. Anche perché stiamo parlando di un un AMOLED 1440p di tipo LTPO di seconda generazione, con un refresh rate variabile in grado di arrivare fino a 120 Hz ed una luminosità di picco di 1500 nits. E c’è poco da fare, quando si guarda un pannello E5, non si viene mai delusi per la qualità e la finezza dei colori. Anche in neri ed il contrasto sono di ottimo livello, e c’è veramente poco da obiettare al lavoro fatto da iQOO e Samsung.

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È compatibile con Dolby Vision ed HDR10+, ma l’unico appunto lo farei sulla gestione della luminosità automatica che ho trovato decisamente poco conservativa: capita che in alcuni momenti ci si ritrovi con questo super display troppo luminoso per l’ambiente in cui lo si sta utilizzando e, puntualmente, si potrebbe sentire la necessità di abbassare la luminosità manualmente.

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Ciò che non mi fa impazzire però è la frequenza di aggiornamento del tocco, che con i suoi 300 Hz è un po’ al disotto delle aspettative: sia chiaro, il touch risponde bene, ma non con quell’immediatezza che abbiamo trovato in smartphone come lo Xiaomi 12 Pro (qui la recensione). Inoltre, soprattutto nei bordi curvi dello schermo, ho avuto diverse difficoltà con le gesture per tornare indieto: probabilmente si tratta di un problema di ottimizzazione software che verrà corretto con un prossimo aggiornamento, ma capita che il sistema non rilevi il gesto per tornare indietro effettuato sulle zone laterali, costringendo l’utilizzatore a ripeterlo più volte facendo molta più attenzione.

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Lo schermo è di tipo LTPO 2.0 ma, anche se il brand garantisce gli 1Hz di frequenza di aggiornamento per risparmiare batteria, nei miei test ho riscontrato che la gestione del refresh rate tende a fermarsi ad un valore minimo di 10 Hz.

Hardware e prestazioni

Una delle caratteristiche hardware più innovative del vivo X80 Pro è proprio nello schermo. Il nuovo smartphone è il primo modello ad integrare il “nuovo” lettore per le impronte digitali di Qualcomm, che utilizza una tecnologia ultrasonica 3D che lascia davvero a bocca aperta. Con il vivo X80 Pro le impronte digitali vengono riconosciute in 0.2 secondi, ed è anche possibile attivare un ulteriore sistema di sicurezza con il quale, per avviare un’app specifica o sbloccare il dispositivo, il sistema richiederà l’utilizzo di due impronte contemporaneamente.

Ma prima di parlare di hardware e prestazioni, un piccolo appunto sul sensore lo volevo fare. Vedete, quando ho usato le virgolette parlando di “nuovo” sensore per le impronte digitali, è perché in realtà questa tecnologia non è affatto nuova, anzi. Qualcomm l’ha presentata ormai due anni fa, e questo da un ulteriore merito a vivo: il brand ha deciso di utilizzare una tecnologia decisamente innovativa ed in grado di influenzare profondamente l’esperienza utente, che gli altri brand hanno totalmente ignorato per anni. E lo hanno fatto a mio parere per un unico motivo: la pigrizia. Quindi, di nuovo, quando ho visto questo sensore nel nuovo vivo X80 Pro sono rimasto doppiamente contento. Bravi.

Ma ora veniamo ai numeri. Snapdragon 8 Gen. 1, 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5 e 256 GB di memoria interna di tipo UFS 3.1. Sono queste le caratteristiche del sample che abbiamo ricevuto in prova, ed è inutile girarci intorno: si tratta di un hardware in grado di garantire prestazioni al top in qualsiasi operazione si possa mai chiedere ad uno smartphone. Che si voglia editare un video in 4K, oppure giocare ad un gioco con grafiche 3D complesse, il vivo X80 Pro svolge sempre tutto senza alcun problema.

Eccetto uno: il surriscaldamento. Perché sì, nonostante l’azienda abbia utilizzato lo stesso “trucchetto” del camera bump con funzioni di dissipazione, la gestione delle temperature del “forno” che è lo Snap 8 Gen. 1 è molto diversa da quelle che abbiamo visto nel modello da gaming del brand.

E senza girarci troppo intorno: lo smartphone si riscalda, parecchio, e ha il tipico throttling del processore di Qualcomm. Ed è una cosa che si nota molto nello stress test di AnTuTu: per eseguirlo ho dovuto aumentare la temperatura di sicurezza a 50 gradi (contro i tipici 45°) e dal grafico si nota parecchio quanto, in maniera altalenanti, le performance del processore variano dal 60 all’80 percento, frenate da una gestione molto conservativa delle frequenze dei vari core del SoC. E nonostante questo, in 15 minuti di test la temperatura è arrivata a circa 49 gradi.

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Quindi spero che, nonostante in giro ci sia chi dice che lo Snap 8 Gen. 1 sia il miglior SoC disponibile, sarete d’accordo con me quando invece dico proprio l’opposto: a me questo processore non piace per niente. Vero è però che nella stragrande maggioranza dei casi, il vivo X80 Pro non soffrirà di evidenti problemi di surriscaldamento, cosa che però in lunghe sessioni di gioco potrebbe diventare più evidente.

Buono l’audio in capsula e la ricezione della rete cellulare, così come la connessione e le prestazioni con le reti WiFi. Ciò che mi ha lasciato piuttosto perplesso è l’audio stereofonico. Come vi dicevo garantisce un buon volume di riproduzione, ma il bilanciamento dei livelli è da migliorare: il volume emesso dallo speaker posizionato inferiormente è sensibilmente più alto rispetto a quello superiore, ed è una cosa che rovina l’effetto stereofonico. Davvero un peccato, anche perché da uno smartphone che costa 1300 euro, come vi dicevo io mi aspetto il meglio in ogni comparto.

Foto e video – vivo X80 Pro

Arriviamo ora al cuore di questo vivo X80 Pro: le fotocamere. Molti degli smartphone in commercio vantano un sistema a quattro fotocamere, ma pochi modelli hanno effettivamente quattro ottiche utilizzabili. Non è così con il vivo X80 Pro, che vanta un sistema quad-camera “reale”, realizzato in collaborazione con Zeiss. C’è una nuova fotocamera principale da 50 megapixel f/1.57 che utilizza un sensore GNV Samsung personalizzato con stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), una fotocamera ultra grandangolare da 48 megapixel f/2.2 con autofocus e sensore Sony IMX598, uno zoom ottico 2X da 12 megapixel f/1.85 con sistema di stabilizzazione gimbal di Vivo e, infine, un tele 5X periscopico f/3.4 con OIS. La fotocamera anteriore è una 32 megapixel ed utilizza un sistema di messa a fuoco fissa.

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E veniamo subito al sodo: la collaborazione con Zeiss non ha comportato l’utilizzo di ottiche realizzate dal brand, ma l’integrazione di una serie filtri e, come vedremo a breve, sistemi di fotografia computazionale che dovrebbero replicare alcune delle più famose ottiche prodotte dal brand. C’è poi una modalità chiamata proprio “Zeiss” che modificherà la gestione dei colori, per garantire immagini quanto più naturali possibili.

Premesso questo, le immagini scattate con la fotocamera principale, forti del chip dedicato all’imaging V1 Plus, sono ben saturate e ricche di dettaglio e la gestione della gamma dinamica continua ad essere un punto forte del brand. La gestione del rumore è piuttosto buona e lo è altrettanto quando si scattano fotografie in modalità notturna. Vivo da tempo ormai è diventato uno dei brand con cui la fotografia notturna è protagonista, e nel vivo X80 Pro continua ad essere così, purché si utilizzi sempre la fotocamera principale.

C’è però un problema da non sottovalutare: la bassa profondità di campo (f/1,57) dell’ottica principale. Il che vuol dire che se ci si avvicina troppo a un soggetto che ha una certa profondità, è probabile che si verifichi una sfocatura perché la distanza di messa a fuoco è molto ridotta.

Perché passando all’ultra-wide le cose cambiano un po’. Certo, considerando il tipo di ottica, le fotografie scattate in condizioni di buona luminosità sono più che decenti, con un buon dettaglio e una buona gestione della gamma dinamica, ma rispetto alla principale la riproduzione dei colori in alcuni casi potrebbe essere piuttosto incoerente, per colpa di un contrasto più marcato e di tonalità nere troppo “schiacciate”. L’ultra wide soffre anche di distorsioni forse troppo evidenti, soprattuto con soggetti vicini, cosa che da un 114° di field of view non mi sarei aspettato. Ma, nonostante l’assenza della stabilizzazione micro-gimbal, l’ultra-wide se la cava piuttosto bene anche nelle foto notturne in cui certo, la qualità sarà inferiore rispetto alla principale, ma tutto sommato decente, con buoni dettagli, una buona gestione del rumore e pochi episodi di colori pastellati.

In quanto a zoom direi che ci siamo, o meglio, siamo nella media. Lo zoom ottico 2x garantisce scatti di buona qualità che però continuano ad essere non proprio coerenti con quelli scattati con la principale, mentre la fotocamera periscopica 5X in alcuni casi tende ad aumentare in maniera troppo aggressiva i livelli di nitidezza, ma garantisce comunque delle immagini più che buone, purché ci si fermi al 5x di ingrandimento.

Lo zoom 2x è dotato del sistema di stabilizzazione micro-gimbal di Vivo il che farebbe pensare che per scattare le foto notturne lo smartphone tenda a sfruttare quest’ottica: ma in realtà non è sempre così. Capita molto spesso che, soprattutto per le foto notturne, il dispositivo tenda a croppare le immagini scattate con la principale. E non chiedetemi il perché. Ad ogni modo, quando viene effettivamente utilizzata, la fotocamera 2x è in grado di catturare scatti ben luminosi e con un buon dettaglio anche di notte.

Ottimi i ritratti, che è possibile scattare anche sfruttando uno dei 5 filtri realizzati in collaborazione con Zeiss che, diciamolo, sono piuttosto simili tra loro ad eccezione di quello “cinematografico”, che produce scatti con un rapporto d’aspetto ben lontano dai 4:3, con un effetto profondità davvero molto piacevole.

In quanto a video, c’è un altro bel pippone da fare. Mi dispiace, ma è così. La risoluzione massima di registrazione è 8k a 30 fps, e sono presenti decine di effetti e metodologie di stabilizzazione. C’è una modalità cinematografica realizzata in collaborazione con Zeiss che genera dei video a 24 fps con un fantastico effetto sfocato, ma che funziona solo con le persone: l’AI che la gestisce riconosce i volti e punta il fuoco sul soggetto ma, ad esempio, l’ho provato con il mio cane e l’effetto non ha funzionato.

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C’è poi un fantastico sistema di stabilizzazione che l’azienda ha chiamato “linea orizzontale” con il quale, in soldoni, si potrà ruotare lo smartphone come si vuole, ma l’inquadratura rimarrà sempre perfettamente orizzontale: e se avete mai utilizzato una Insta360 o una Insta Go 2 sapete di cosa parlo. In realtà la fotocamera del vivo X80 Pro ha talmente tante funzionalità, che per parlarne spiegarle tutte non basta una sola recensione, ma ci vorrebbe un approfondimento a parte.

Il punto però è uno: qualsiasi sia la modalità con cui si registra, i video sembrano non reggere il confronto con la fluidità che si trova in iPhone 13 Pro. Perché, vuoi per la stabilizzazione, vuoi per l’effetto scelto, le immagini soffrono sempre di piccoli scatti e non sempre sono fluide, né in anteprima né in riproduzione.

C’è poi un altro limite con i video: per poterli registrare sfruttando tutte le ottiche disponibili, bisognerà fermarsi ai 30 fps: indifferentemente dalla risoluzione, quando si passa a 60 fps si potranno utilizzare solo l’ultra-wide e la principale, ma non le altre fotocamere.

La fotocamera anteriore è piuttosto buona: una volta disattivata la modalità bellezza e l’effetto mirroring, gli scatti sono di buona qualità, anche se la gestione della gamma dinamica potrebbe risultare piuttosto piatta in determinate condizioni di luce e non vengono troppo modificate dall’intelligenza artificiale.

Software

Ad animare vivo X80 Pro ci pensa Android 12 personalizzato con la FunTouch OS 12, l’interfaccia grafica del brand che – anno dopo anno – tende ad offire un’esperienza grafica molto tendente all’Android Stock. Cosa che io apprezzo tantissimo. Nonostante si tratti di una GUI che potrebbe sembrare poco invasiva però, in realtà andando a spulciare tutti i menu e le impostazioni, si troveranno un gran numero di personalizzazioni possibili, come il funzionamento delle animazioni, le opzioni audio personalizzate e molto altro.

Insomma, si tratta di un’interfaccia grafica molto semplice ed intuitiva e piuttosto piacevole, anche se il lavoro che deve fare vivo è ancora molto lungo. In via del tutto generale, le animazioni non sembrano poi chissà quanto fluide, soprattuto considerando i 120 Hz del pannello, ed ho riscontrato qualche problema relativo alle notifiche, che in alcuni casi arrivano ma in modo del tutto casuale e non immediatamente.

Insomma, dal punto di vista software il mio parere è piuttosto contrastante: l’interfaccia di vivo è quella con le maggiori possibilità di offrire un’esperienza utente davvero eccezionale, ma il lavoro di ottimizzazione necessario è ancora lungo. Va detto però, che il sample che abbiamo ricevuto in prova sicuramente verrà aggiornato quando lo smartphone entrerà in commercio, e sono convinto che molti di questi problemi verranno risolti dall’azienda, soprattutto considerando che il brand garantisce aggiornamenti del dispositivo per almeno 3 anni.

Autonomia della batteria

La batteria da 4700 mAh del vivo X80 Pro non è di certo la più capiente che si possa trovare in questa fascia di prezzo, ma devo dire che garantisce un’autonomia più che sufficiente per la stragrande maggioranza delle persone. Nei miei test ho generalmente sempre superato le 6/7 ore di display attivo, utilizzando lo smartphone in maniera piuttosto stressante e impostando la frequenza di aggiornamento sempre al massimo. Si tratta di performance tutto sommato buone, che però sono possibili anche perché – per gestire le temperature – in linea generale le frequenze del SoC vengono un po’ castrate.

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Buona anche la ricarica, che è 80w cablata e 50w wireless: con il cavo, ci vorranno circa 37 minuti per una ricarica completa e 20 minuti per arrivare al 74%. Non è di certo la soluzione più veloce del mercato, ma a mio parere è più che sufficiente.

Prezzo e considerazioni

Non c’è nulla da fare: per 1299 euro, uno smartphone come il vivo X80 Pro deve per forza garantire caratteristiche ed esperienza da prodotto ultra-premium. Anche perché, a questa cifra, si mette in diretta competizione con il Samsung Galaxy S22 Ultra e, soprattutto, con l’iPhone 13 Pro Max. E ok, senza prendere in considerazione l’iPhone, solo pensando che l’S22 Ultra ha uno zoom migliore, l’S-Pen e soprattutto uno street price che ormai si è assestato intorno ai 1000 euro, è naturale arrivare alla conclusione che la strada intrapresa da vivo sia molto in salita.

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Sia chiaro, vivo X80 Pro è uno smartphone davvero di qualità, con una fotocamera in grado di garantire funzionalità eccezionali seppure forse troppo confusionarie. Ha un ottimo display, di certo il miglior sensore per le impronte digitali in commercio ed è realizzato con materiali premium. La collaborazione con Zeiss si sente e come, ma dal punto di vista software il lavoro da fare è ancora molto. Vale la pena spendere 1299 euro per uno smartphone del genere? Di certo in vivo X80 Pro ogni comparto punta al top, ma il lavoro di ottimizzazione da fare è ancora lungo. Personalmente aspetterei che lo street-price si assesti intorno ai 1100 euro: a quel prezzo, allora sicuramente sarà un ottimo acquisto.



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