Recensione OPPO Find N: una fusione tra iPhone 13 mini e Z Fold 3 (quasi) perfetta

Nel corso dello scorso anno ne abbiamo visti tanti di pieghevoli. Tutta la serie Fold e Flip di Samsung, il Motorola Razr 5G, ma anche lo Xiaomi Mix Fold e, più recentemente, l’Honor Magic V e il Huawei P50 Pocket. Prodotti tecnicamente eccezionali, nati però da un concetto in cui c’è stato solo un brand a fare da apripista: Samsung. Perché è pur vero che ognuno di questi smartphone pieghevoli sia caratterizzato da un’identità propria e da implementazioni software pensate ad hoc da ognuna delle aziende produttrici, ma è altrettanto vero che, indifferentemente dal form-factor, sono tutti “eredi” dalle forme e dal concetto che ha introdotto Samsung con i suoi primi pieghevoli.

E poi è arrivata OPPO, o meglio, non è arrivata (almeno in Italia), che ha tentato di cambiare le carte in gioco con il suo OPPO Find N, non solo presentando lo smartphone pieghevole più economico nel mercato Cinese, ma anche introducendo per la prima volta una nuova forma ed un nuovo modo di concepire i pieghevoli stessi.

È compatto, ha un nuovo display interno in cui la piega è decisamente meno visibile, è realizzato con materiali e processo costruttivo di altissimo livello. Con l’OPPO Find N il brand ha chiaramente dichiarato di voler far evolvere la “novità” in “necessità”, lo straordinario in ordinario. E se il 2022 sarà l’anno della consacrazione dei pieghevoli, è molto probabile che sarà proprio l’OPPO Find N il modello che potrebbe fare da pioniere a questa nuova tendenza: probabilmente anche grazie ai (tanti) errori commessi dalla concorrenza, OPPO è riuscita al primo tentativo (dopo 5 anni di ricerca e sviluppo) a presentare un prodotto che, in alcuni aspetti molto importanti, riesce a superare gli stessi limiti degli smartphone pieghevoli.

Peccato però che non arriverà in Italia, almeno non subito. Ma potreste comunque acquistarlo tramite il box che trovate qui in basso nella stessa versione che abbiamo noi in prova, cioè quella con rom cinese ma con tutti i servizi Google (ed il Play Store) funzionanti.

Recensione OPPO Find N: una nuova era per gli smartphone pieghevoli

Unboxing

La confezione di OPPO Find N è curata nei minimi particolari. Dalla sua forma al meccanismo di apertura, che alza il dispositivo al momento dell’apertura, è chiaro che l’azienda vuole trasmettere quella sensazione “premium” che tanto piace a chi compra un pieghevole. Peccato però, che nella confezione non è stata inserita alcuna cover protettiva.

Design e materiali

Chiunque voglia un foldable, probabilmente vorrà in tasca uno schermo più grande di quelli tradizionali o, quantomeno, uno smartphone più compatto da portare in tasca (come succede con i Flip). E se nella seconda opzione sugli smartphone clamshell non c’è molto da cambiare (che siano pieghevoli o meno, il form-factor è sempre quello), è nella prima evenienza (cioè la possibilità di avere uno schermo più grande da aprire all’occasione) che non si è ancora trovata la quadra relativa alle reali forme.

E qui entra in gioco l’OPPO Find N, che è fondamentalmente più basso e largo rispetto ad un Fold 3, ed è molto (ma molto) più semplice da maneggiare. Dato il suo fattore di forma però, lo spessore è molto importante: parliamo di 15.9 millimetri, il che lo rende leggermente fastidioso quando lo si porta in tasca, anche perché pesa ben 275 grammi.

L’arma vincente è però il formato rettangolare classico (cioè 2:1) che lo rende molto più comodo da utilizzare in diverse occasioni. Insomma, è il primo foldable con il quale si può utilizzare il display esterno senza alcun limite particolare anche se, da aperto, il formato dello schermo qualche limite potrebbe porlo. Ma a questo ci arriviamo.

Ottima la cerniera, che permette l’apertura libera dello schermo tra i 50° ed i 120° e che nel mese in cui stiamo provando il dispositivo è sempre risultata solida e precisa.

Display

OPPO Find N ha due display, ma prima di parlare dell’esperienza utente (che è la cosa più importante) andiamo di caratteristiche. Quello interno è da 7.10” con un rapporto di 8.4:9 (praticamente da aperto è quasi un quadrato) ed è un AMOLED di tipo LTPO con una frequenza di aggiornamento massima di 120 Hz, una frequenza di campionamento del tocco di 1000 Hz ed una luminosità di picco di circa 500 nits. Quello esterno è sempre un AMOLED, ma ha una diagonale da 5.5 pollici ed una frequenza di aggiornamento di 60 Hz.

E sì, arriviamo subito al primo compromesso di questo OPPO Find N. Questa differenza tra le frequenze di aggiornamento dei due display si sente, soprattutto quando si utilizzano entrambi i display costantemente, e rompe un po’ quella soluzione di continuità che Oppo ha tanto esaltato quando ha presentato il suo smartphone. Ancora più deludente poi è la frequenza di campionamento del tocco del display esterno, che decisamente inferiore rispetto a quella dello schermo pieghevole, e che trasmette una sensazione di poca reattività del pannello touch.

Ora però arriviamo al bello, l’esperienza utente. Partiamo dal display interno: è sbalorditivo. E lo è non solo perché l’ultimo dei 12 layer con cui è realizzato rende la piega praticamente invisibile, ma perché il suo rapporto di forma lo rende perfetto per l’utilizzo quotidiano.

Ok, non sarà di certo il miglior formato per l’intrattenimento, perché vedere un film in 16:9 su uno schermo quadrato tende a massimizzare le bande nere, ma l’esperienza visiva è decisamente confortevole nella lettura e nella navigazione web. È come se fosse un piccolo libro tascabile, e leggere o navigare è davvero un piacere.

Per quanto riguarda il display esterno l’ho già detto: è il miglior display esterno in uno smartphone pieghevole perché, finalmente, è stato abbandonato quello stupido rapporto 2.5:1 che troviamo nei Fold di Samsung. Ed anche se il display esterno dell’OPPO Find N è più largo e meno alto di quello che si troverebbe in uno smartphone tradizionale, utilizzarlo per le operazioni più comuni è davvero comodo.

OPPO Find N è uno dei pochi smartphone che si può davvero utilizzare con una mano, che permette la digitazione dei messaggi con una mano, ed il concetto è semplice: Oppo è riuscita a produrre un dispositivo davvero compatto e comodo da utilizzare che, però, da aperto è più grande di uno smartphone tradizionale. È questo il concetto che dovrebbero seguire tutti i foldable.

Hardware e prestazioni

Ad animare OPPO Find N ci pensa un Qualcomm Snapdragon 888, affiancato da 12 GB di RAM di tipo LPDDR5 e 512 GB di memoria interna di tipo UFS 3.1. Ed è forse il processore l’unico “limite” (permettetemi il termine) di questo modello, perché non utilizzando il nuovo Snapdragon 8 Gen. 1, qualora dovesse arrivare nel mercato italiano tra qualche mese, arriverebbe con un processore “vecchio” di almeno una generazione.

Ma poco male, perché ormai conosciamo tutti le prestazioni dello Snap 888 e la sua capacità di portare a termine tutte le operazioni possibili su un dispositivo mobile: che si giochi o che si utilizzino applicazioni complesse, l’OPPO Find N non perde un colpo.

E se conosciamo ormai più che bene le prestazioni di questo processore, conosciamo altrettanto uno dei suoi più grandi problemi: quello del surriscaldamento. Un problema che sull’OPPO Find N non è così marcato come negli altri modelli animati dallo stesso SoC, anche se effettivamente la gestione del processore pensata da Oppo è più conservativa.

Il punto però è un altro: la dissipazione del calore tende a dare all’OPPO Find N due personalità distinte, da aperto e da chiuso. E mi spiego meglio, il thermal throttling con lo Snap 888 è una cosa alla quale ci siamo abituati, ma data la diversa dissipazione dell’OPPO Find N da aperto e da chiuso, non è sempre lo stesso.

In soldoni, lo stress test di Antutu ha evidenziato che quando si utilizza lo smartphone da chiuso, quindi in una configurazione in cui la dissipazione del calore è più difficile, il sistema tende a frenare le prestazioni del SoC con picchi che alcune volte scendono verso il 60%, cosa che non accade quando lo si utilizza da aperto: in questa configurazione il calore viene dissipato molto più facilmente, il che si trasforma i prestazioni del sistema molto più stabili rispetto a quando lo si utilizza da chiuso.

Ma questi sono solo numeri perché, di nuovo, le prestazioni di OPPO Find N sono davvero ottime. Ciò che non mi ha convinto è l’audio stereofonico: per carità è di buona qualità, ma i due speaker sono rivolti nella stessa direzione e l’effetto Display parzialità non è proprio il massimo.

Manca poi il supporto per le eSIM, ma è comunque possibile utilizzarlo con due nanoSIM contemporaneamente.

Fotocamere

OPPO Find N è dotato di 5 fotocamere, due sono delle selfie camera da 32 megapixel, e poi ci sono quelle principali, posizionate in un camera bump posteriore rettangolare. Il sensore principale è un IMX766 da 50 megapixel f/1.8 stabilizzato otticamente, ed è affiancato da un’ultra grandangolare da 16 megapixel f/2.2 ed uno zoom ottico 2x da 13 megapixel f/2.4.

 

Gli scatti giorni realizzati con la fotocamera principale sono più che buoni, i dettagli sono presenti e anche la gestione della gamma dinamica è decente. Nella stragrande maggioranza delle condizioni di illuminazione il bilanciamento del bianco è buono e sempre stabile.

Non è proprio così però con la fotocamera grandangolare da 16 megapixel, che nei nostri test ha evidenziato una gestione della gamma dinamica non in grado di competere con quella che troviamo nella fotocamera principale, ed una nitidezza meno marcata lungo i bordi delle immagini scattate.

C’è poi lo zoom, che si è dimostrato più valido di quel che pensavo. Certo, è un tipo di ingrandimento piuttosto standard, che però garantisce una messa a fuoco ottima, una buona accuratezza dei colori ed una giusta gestione della gamma dinamica e del bilanciamento di colori e bianchi.

Buoni anche gli scatti con poca luce, dove la modalità notturna di Oppo fa un buon lavoro ed è in grado di recuperare molti dettagli nelle aree illuminate. Ma anche qui il tallone d’Achille del comparto fotocamere è l’ottica ultra grandangolare, che risulta sempre poco luminosa e non in grado di mantenere il passo con le altre due.

Ottimi i selfie, anche se data la natura del dispositivo il mio consiglio è quello di realizzare gli autoscatti con la fotocamera principale e sfruttando l’anteprima nel display esterno, buoni i video che possono essere registrati alla risoluzione massima di 4K a 60 fps e che risultano piuttosto stabili e bilanciati.

Software

Il sample dell’OPPO Find N che abbiamo in prova è la versione asiatica e, per questo, non penso sia il caso di dare un giudizio approfondito al software. Lo smartphone è animato da Android 11, personalizzato con l’ultima versione della ColorOS 12, ma ciò su cui vale la pena concentrarsi sono le personalizzazioni che l’azienda ha pensato per sfruttare la natura foldable del dispositivo.

Ciò su cui quelli di Oppo hanno lavorato molto è la gestione delle applicazioni multifinestra, che può essere sfruttata con delle gesture molto semplici, e che permette di affiancare due applicazioni, oppure aprirne una in modalità finestra, magari anche sopra ad un’altra coppia di app.

Le finestre possono essere ridimensionate, è possibile scegliere se avviare le applicazioni in modalità schermo intero oppure con le bande laterali e riposizionarle a proprio piacimento in tre diverse zone dello schermo e si può decidere se continuare ad utilizzare le applicazioni sull’altro schermo qualora si dovesse aprire o chiudere il dispositivo.

Ovviamente aver utilizzato la versione asiatica della ROM di questo Oppo Find N ha avuto qualche limite, come dei piccoli problemi con le notifiche, la lingua inglese e alcuni bloatware preinstallati. Ma la fluidità del sistema è eccellente, ed anche il passaggio tra lo schermo interno a quello esterno (o viceversa) è davvero velocissimo.

Autonomia della batteria

Ad animare OPPO Find N ci pensa una batteria da 4500 mAh, divisa in due celle (una per ogni sezione del pieghevole), in grado di garantire una buona autonomia allo smartphone. Con un utilizzo piuttosto stressante sono riuscito ad arrivare a fine giornata senza alcun problema, sfruttando spesso il display interno e con la luminosità automatica che è sempre stata medio-alta.

La ricarica cablata è da 33w, non di certo velocissima, ed è presente anche la ricarica wireless da 15w che può essere utilizzata anche in modalità inversa.

Prezzo e come comprarlo in Italia – OPPO Find N

Ad oggi OPPO Find N non è disponibile in Italia e non si hanno notizie certe circa la sua distribuzione in occidente. Qualora vogliate acquistarlo però, potreste farlo tramite Trading Shenzen e vi portereste a casa la stessa versione che abbiamo noi in prova: ossia quella con ROM asiatica, in inglese ma con GMS e PlayStore utilizzabili ed eventualmente aggiornabile alla versione globale qualora dovesse essere rilasciata una ROM.

Il prezzo parte da 1357 euro per la versione 8/256 GB ed arriva a 1647 euro per la versione 12/512 GB.

Considerazioni

E c’è poco da fare, l’OPPO Find N è probabilmente lo smartphone più interessante su cui abbiamo messo le mani ultimamente. È compatto e grande allo stesso tempo, funziona molto bene ed è uno dei pochissimi dispositivi che si può utilizzare davvero con una mano senza alcun problema. E tutto questo senza neppure averlo mai aperto, condizione in cui si possono sfruttare tutte le implementazioni software pensate dal brand e, soprattutto, la piega dello schermo è praticamente invisibile.

Se proprio vigliamo dirla tutta, quelli di Oppo avrebbero potuto fare qualche sforzo in più circa la frequenza di aggiornamento dello schermo esterno, oppure sull’effetto stereofonico dell’audio. Certo, non è uno smartphone impermeabile come lo Z Fold 3 di Samsung e non è dotato di una tecnologia di ricarica ultra-rapida, ma è probabilmente lui il modello che potrebbe farti venire davvero voglia di utilizzare un foldable senza troppi compromessi.



N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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