Non è la prima volta che Xiaomi finisce sotto i riflettori per le ragioni sbagliate: di recente, per esempio, è stata accusata di rallentare i suoismartphone. Una questione che ha fatto parlare in rete, non tanto per Xiaomi in sé quanto per la dinamica di molti produttori di utilizzare chipset molto potenti ma limitarli perché “troppo potenti”. Se avete seguito la vicenda, probabilmente saprete della polemica che ruota attorno ai chip Qualcomm Snapdragon, criticati per essere sì potenti ma poco efficienti sotto il profilo delle temperature. Una polemica che ha fatto storcere il naso nel caso di Xiaomi, che in passato ha truccato i benchmark per sopperire a queste limitazioni pur avendo affermato quanto i benchmark non siano affidabili.
Aggiornamento 11/05: una nuova testimonianza dà contro le prove secondo cui Xiaomi rallenterebbe i suoi smartphone. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.
Gli utenti lamentano rallentamenti sui propri smartphone Xiaomi di fascia alta
E pure questa volta la critica verso Xiaomi gravita attorno ai benchmark, anche se a questo giro il soggetto incriminato non è né la CPU né la GPU, bensì la memoria RAM. Tutto è partito dalla segnalazione di un possessore di Xiaomi Mi 10T, che ricordiamo monta lo Snapdragon 865 perciò memorie RAM di tipo LPDDR5. Sulla carta, questo standard dovrebbe consentire alla RAM di raggiungere velocità di lettura attorno ai 4 Gbps. Più una memoria RAM è veloce, più prestante è lo smartphone quando deve gestire le app in esecuzione.
Tuttavia, eseguendo un benchmark come quello di A1 SD Bench il risultato ottenuto è ben sotto alle aspettative, attestandosi attorno a 1,5 Gbps. Risultato che compare non soltanto nei test di Xiaomi Mi 10T ma anche in quelli di POCO F3, smartphone che si basa sullo Snapdragon 870 e che quindi monta anch’esso memorie RAM LPDDR5.
Ed è paradossale che lo stesso test A1 SD Bench eseguito invece su Redmi K20 aka Xiaomi Mi 9T, smartphone più vecchio e dotato dello Snapdragon 730 con memorie RAM LPDDR4X, restituisca un punteggio pari a 2,9 Gbps.
Indagando più a fondo, un utente sulla Xiaomi Community ha portato alla luce un dettaglio che potrebbe spiegare questo rallentamento. Questa limitazione sarebbe applicata tramite un blocco del kernel, che impedirebbe anche tramite modding di poter alzare le frequenze per raggiungere i punteggi teorici nei benchmark. Resta da capire perché ciò avvenga e se Xiaomi abbia deciso di applicare queste limitazioni per evitare surriscaldamenti come avvenuto nei succitati casi.
Arriva la smentita | Aggiornamento 11/05
Dopo la polemica sorta in rete, altri utenti Xiaomi hanno effettuato altre verifiche per capire se effettivamente ci fossero rallentamenti della RAM degli smartphone. E a quanto pare ci sarebbe un problema con la piattaforma che è stata presa di riferimento, ovvero A1 SD Benchmark. Come fa presente un utente su Reddit, questo tipo di benchmark mostra soltanto un tipo di risultato, ovvero quello “RAM copy“: non è chiaro a cosa si riferisca, ma dovrebbe essere una media fra il punteggio di lettura e scrittura della memoria RAM.
Utilizzando un’altra tipologia di test come quello dell’app Passmark, il risultato che si ottiene su uno smartphone come POCO F3 è decisamente più conforme. Il test dà un punteggio in lettura di 3,8 Gbps, in linea con i 4 Gbps previsti dallo standard LPDDR5 della memoria RAM di questo smartphone con Snapdragon 865. Qualora voleste provare anche voi a testare la RAM del vostro Xiaomi, vi consiglio di inserire l’app Passmark in Game Turbo e attivare la modalità Performance per avere il massimo dal telefono.