Sono ormai anni che parliamo di crisi dei chip, una vicenda che ha prontamente penalizzato il mercato tecnologico, Xiaomi compresa. Forse vi ricorderete la situazione attorno allo Xiaomi Mi 11 Lite 5G, con la compagnia che ha dovuto rimpiazzarlo con una New Edition dal differente SoC di Qualcomm. Il chipmaker americano ha prodotto uno Snapdragon 780G che ha trovato posto unicamente sullo smartphone Xiaomi. Un’anomalia, dato che solitamente i SoC Qualcomm li ritroviamo sui numerosi modelli OPPO, vivo, Realme, Honor e così via.
La crisi dei chip sta per concludersi: parola di Xiaomi
Il motivo per cui il mercato globale sta vivendo questa crisi dei chip ve l’ho già spiegata in questo editoriale, ma sull’argomento è tornata a esprimersi proprio Xiaomi. Negli scorsi giorni, Xiaomi ha rilasciato un rapporto finanziario che è stato accompagnato da dichiarazioni sulla situazione attorno al settore dei semiconduttori. Ecco quanto affermato dal presidente Wang Xiang alle domande degli analisti: “Per quanto riguarda la questione dell’offerta di chip, penso che quest’anno si tornerà alla normalità. Guardando all’intero 2022, ci sarà anche una situazione di eccesso di offerta, ma le sfide nel primo trimestre sono ancora molto grandi.”
Ha poi aggiunto che Xiaomi sta affrontando altre problematiche, come quella legata alla logistica colpita dai nuovi lockdown in Cina. Senza contare il conflitto fra Russia e Ucraina, le cui conseguenze graverebbero sulle materie prime utilizzate nella fabbricazione di chip e semiconduttori. Un conflitto che sta comportando sia un vantaggio per aziende come Xiaomi sia uno svantaggio, in entrambi i casi in termini di vendite.
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