Non scopriamo certo oggi che, quando si parla di top di gamma, le vendite tendano spesso a premiare i prodotti marchiati Apple anziché quelli Android. Sin da quando esistono gli smartphone, per molti consumatori i melafonini sono una delle scelte principali quando si vuole spendere tanto. Fortunatamente il mercato è variegato e permette agli utenti di poter scegliere quanto e come spendere, preferendo delle caratteristiche rispetto ad altre. E se si guarda a chi ha venduto più smartphone nel corso del 2021, non è la compagnia di Tim Cook a guidare la classifica. Ma il discorso si fa ben diverso se ci si concentra unicamente sulla fascia premium.
La fascia premium è sempre di più nelle mani di Apple, cala Android
A darci una panoramica sulla vicenda è Counterpoint Research, uno dei principali centri di ricerca quando si parla di analisi del mercato tecnologico. Il primo fattore da tenere di conto è l’aumento del prezzo medio di vendita (detto anche ASP): come dimostra la classifica degli incassi dei vari produttori, il prezzo medio degli smartphone acquistati è salito del +12%, raggiungendo una media di 322$. Il merito (o il demerito, a seconda del punto di vista) di questo trend è da attribuire proprio ad Apple, che con il successo riscosso dalla serie iPhone 13 ha spostato la bilancia del mercato.
Vendere un top di gamma non è affatto un’impresa facile: non basta creare uno smartphone con tutte le specifiche al giusto posto per convincere il pubblico. Quando si tratta di spendere centinaia se non migliaia di euro, entrano in ballo molti altri aspetti: garanzia di assistenza, solidità e prestigio del marchio, per citarne alcuni. Tutti aspetti in cui i produttori Android non sembrano brillare, stando ai dati pubblicati da Counterpoint Research.
Come ci mostra questo grafico, dal 2020 al 2021 Apple è salita ulteriormente di gradimento, passando dal 55,4% al 63,5% del mercato premium degli smartphone. Il grafico non fa riferimento alle vendite mondiali ma soltanto a quelle in Cina, ma è comunque un dato altamente interessante. Questo perché la maggior parte dei produttori Android hanno sede proprio in questa nazione: Xiaomi, OPPO, vivo e OnePlus. E nonostante Huawei abbia lasciato ampi margini di manovra a causa del suo tracollo nelle vendite, questi brand non sono riusciti a capitalizzare dalla sua dipartita.
Tutte le aziende hanno provato a sfruttare l’assenza di Huawei per conquistare più fette del mercato premium: l’abbiamo visto con OnePlus, che ha lanciato il suo top di gamma con mesi d’anticipo rispetto all’occidente. Ma anche con Honor e OPPO, entrambe alle prese per la prima con gli smartphone pieghevoli a cui si aggiungerà a breve vivo. Tuttavia, il mercato non sembra star rispondendo come previsto: per esempio, le vendite nel primo mese di lancio di Xiaomi 12 e 12 Pro (460.000 unità) sono inferiori rispetto a quelle di Mi 11 e Mi 11 Pro (1,12 milioni di unità).
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