Sono passati solo 6 mesi dalla nostra recensione del Poco M3 Pro 5G, un dispositivo che definimmo “solido e ben bilanciato” per il suo rapporto qualità prezzo e le sue caratteristiche tecniche che, ok, non certo esenti da compromessi ma che in quella fascia di prezzo erano tra le più interessanti. Ebbene, sembra ieri, ma è già arrivato il momento di parlare della nuova versione di quello che per mesi è stato lo smartphone 5G più economico in Italia.
E senza girarci troppo attorno, il Poco M4 Pro 5G porta con sé diverse novità, come una ricarica più rapida, un nuovo processore, una fotocamera principale più risoluta ed un nuovo design, che sono accompagnate da un prezzo di vendita ufficiale leggermente superiore: si parte da 229,90 euro per la versione 4/64 e si arriva a 249,90 per quella 6/128.
E ok, sullo store ci Poco ci sarà il solito Early Bird con il quale lo si potrà acquistare in sconto, ma c’è di più. Il sample che abbiamo ricevuto in prova ci è arrivato direttamente da Goboo, uno store autorizzato direttamente da Xiaomi (e che quindi assicura 2 anni di garanzia) e con cui collaboriamo ormai da anni, sul quale si potrà acquistare in Early Bird a 179 euro nella versione 4/64 e 199 euro nella versione 6/128, ma solo fino al 14 di novembre. Inoltre, per le prime 100 persone che preordineranno lo smartphone, lo store invierà in regalo una Mi Band 6.
Indice
Recensione Poco M4 Pro: caratteristiche, display, fotocamera e prezzo in Italia
Contenuto della confezione
La confezione del POCO M4 Pro 5G continua a seguire la tradizione stilistica dell’azienda e a sottolineare l’intento del brand nel rivolgersi ad un pubblico giovanile. Il suo contenuto poi, è in linea con quanto abbiamo visto fino ad oggi negli smartphone dell’azienda, ed include praticamente tutto il necessario per utilizzare il dispositivo in comodità.
Ecco il contenuto della confezione:
- POCO M4 Pro 5G;
- alimentatore da parete per la ricarica veloce, con presa europea;
- cavo USB/USB Type-C;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- cover morbida trasparente in TPU;
- breve manuale delle istruzioni;
- certificato di garanzia.
Design e materiali
Dal punto di vista del design, il nuovo POCO M4 Pro 5G continua la tradizione iniziata con l’M3. Nonostante la generazione precedente della serie M sia di fatto uno smartphone medio gamma, con il dispositivo l’azienda introdusse un’estetica inedita che è stata ereditata anche dal nuovo modello. In questo caso il design è ispirato al modello M3 base: la cover posteriore è essenzialmente invariata, fatta eccezione per il sistema di fotocamere che richiama quello presente a bordo del Redmi Note 11 cinese (lanciato poco tempo fa), confermando la natura di rebrand di POCO M4 Pro 5G.
Disponibile in Italia in tre colorazioni, Power Black, Cool Blue e POCO Yellow, e grande 163.56mm x 75.78mm x 8.75mm con un peso di 195 grammi, fortunatamente nella colorazione che abbiamo in prova l’azienda è riuscita a risolvere il problema delle impronte digitali sulla back cover (sempre in policarbonato) che con la generazione precedente erano un fastidio non da poco. Nonostante le dimensioni piuttosto generose il grip è buono, ed è altrettanto buono, preciso e veloce il sensore per le impronte digitali posizionato nel tasto d’accensione laterale. Purtroppo però con la plastica utilizzata per produrre la back cover l’azienda non è riuscita ad evitare di trasmettere quella sensazione di smartphone economico.
Continuano ad essere presenti l’ingresso per il jack delle cuffie ed il blaster IR che trasformerà lo smartphone in un telecomando universale, e c’è una bella novità: l’audio stereofonico. Nella cornice superiore è stato inserito uno speaker, che ho però trovato fortemente sbilanciato rispetto a quello “principale” presente nella cornice inferiore: il volume di riproduzione è molto più basso superiormente, e viene generato un effetto stereofonico a mio parere mal distribuito.
Infine, data la fascia di prezzo, POCO M4 Pro 5G continua a non essere dotato di ricarica wireless e di certificazione IP che lo renderebbe resistente ad acqua e polvere.
Display
POCO M4 Pro 5G è poi dotato di un display da 6.6 pollici nel quale è stato inserito un punch hole per la fotocamera frontale. Il pannello utilizzato continua ad essere un IPS protetto da un Gorilla Glass 3, con una risoluzione FullHD+, una densità di pixel per pollice prossima ai 400 ppi ed un refresh rate massimo di 90 Hz con una frequenza di aggiornamento del tocco di 240 HZ.
Aumenta la luminosità di picco, che passa dai 400 nits dell’M3 Pro ai 450 nits, ed è inutile girarci troppo intorno: non aspettatevi un display in grado di stupirvi, perché la realtà dei fatti è che il POCO M4 Pro 5G porta con sé tutti i limiti della tecnologia utilizzata nel pannello, soprattuto in questa fascia di prezzo. Insomma, i neri sono poco profondi, i colori non eccessivamente vividi e gli angoli di visuale dello schermo sono piuttosto limitati.
Tutto sommato però, bisogna ammettere che si tratta di un pannello piuttosto bilanciato in quanto a calibrazione di colore e bianchi, e che grazie al connubio tra il Dynamic Refresh Rate (che adatta la frequenza di aggiornamento al contenuto in riproduzione), le buone frequenze di aggiornamento dello schermo e di campionamento del tocco ed il motore per la vibrazione X-Axis, riesce a trasmettere quella sensazione di velocità e precisione che difficilmente si può trovare in uno smartphone di questa fascia di prezzo.
Hardware e prestazioni
Ad animare questo POCO M4 Pro 5G ci pensa il Mediatek Dimensity 810 con GPU Mali-G57 MC2. Lo smartphone sarà disponibile in due versioni: una con 4 GB di memoria RAM e 64 GB di memoria interna, l’altra con 6 GB di memoria RAM e 128 GB di memoria interna. In entrambi i casi le memorie saranno di tipo LPDDR4X e UFS 2.2. In soldoni, rispetto alla generazione precedente cambia solo la CPU, prodotta ora con un processo a 6 nm (invece dei 7 nm del Dimensity 700 dell’M3 Pro) e che riesce a garantire uno speed bump piuttosto limitato rispetto al modello di 6 mesi fa.
E questo ridotto aumento delle prestazioni lo si nota anche nei benchmark: in GeekBench ad esempio, POCO M4 Pro 5G ha ottenuto un punteggio di 600 punti in Single-Core e di 1812 punti in Multi-Core, contro i 559 punti in Single-Core e i 1756 punti in Multi-Core del poco M3 Pro 5G. Nel test di PC Mark poi, POCO M4 Pro 5G ha ottenuto addirittura un punteggio inferiore al modello precedente, arrivando a 8416 punti contro gli 8995 dell’M3.
Con il test di AnTuTu invece le cose cambiano, anche se non tantissimo: POCO M4 Pro 5G ha ottenuto un punteggio di 352.467 punti contro gli 326.469 punti dell’M3. Numeri che in un certo senso mettono in risalto i pochi passi fatti in avanti da MediaTek con il Dimensity 810, ma che confermano ciò che già dicemmo con la generazione precedente della serie M di Poco: è un terminale solido, che funziona bene e che ha tutte le carte in regola per soddisfare l’utenza a cui si rivolge. Insomma, per quel che costa non gira affatto male.
Certo, potrebbe capitare qualche rallentamento o qualche lag sporadico qualora si utilizzassero app complesse o si avessero troppi processi attivi, ma per la fascia di prezzo in cui si inserisce è uno degli smartphone con le prestazioni più convincenti di questo periodo ed è chiaramente in grado di garantire un buon funzionamento delle applicazioni più comuni, come Facebook, Instagram, TikTok, Telegram e affini.
Non male per quanto riguarda il gaming. Con il POCO M3 Pro 5G si potranno eseguire praticamente tutti i giochi disponibili nel PlayStore, e quelli con grafica più complessa come Call of Duty Mobile si otterrà un framerate piuttosto buono anche con dettaglio alto.
Fotocamere
Dal punto di vista delle fotocamere, ci sono delle novità. Il modulo dedicato alle fotografie e ai video perde la fotocamera macro, ma guadagna qualche megapixel: il sensore principale è da 50 megapixel con ottica f/1.8 ed è affiancato da un’ultra grandangolare da 8 megapixel con ottica f/2.2 ed un field of view di 119 gradi. Nessuna delle due fotocamere è stabilizzata otticamente. E ai nostalgici della fotocamera macro dico una cosa: meglio così, perché l’arrivo dell’ultragrandangolare è sicuramente una novità ben gradita, molto più divertente e dinamica rispetto alla macro.
In condizioni di buona luminosità le foto scattate con il POCO M4 Pro 5G sono buone ed in linea con il mercato. I bianchi sono ben bilanciati ed i colori sono verosimili. Non male la gestione della gamma dinamica, aiutata anche da un HDR che svolge bene il suo lavoro. Nei controluce, ad esempio, capiterà raramente di trovare zone sovra-esposte ed anche se con un crop più spinto si potrebbero notare dei micro-pastellamenti nelle zone più scure e la presenza di un leggero stato di rumore, devo dire che tutto sommato con buona luce il POCO M4 Pro 5G riesce a garantire scatti più che godibili.
Buone anche le immagini scattate con l’ottica grandangolare anche se, ma c’è da aspettarselo soprattutto in questa fascia di prezzo, il gap qualitativo con la fotocamera principale è molto visibile. Vuoi per l’ottica meno luminosa, vuoi per un sensore di qualità più bassa, ma le immagini prodotte con l’ultra-wide soffrono un po’ di più di rumore e pastellamenti, soprattutto lungo i bordi dove i dettagli vanno un po’ a perdersi.
Con il nuovo sensore da 50 megapixel poi, quelli di Poco hanno fatto dei buoni passi in avanti nelle fotografie scattate con la modalità notturna, che può essere comunque utilizzata solo con la fotocamera principale: buona la gestione della gamma dinamica e dei colori in generale, il rumore è sempre un po’ presente, ma le prestazioni notturne sono di ottima qualità per la fascia di prezzo in cui si inserisce lo smartphone.
Buone le foto ritratto, anche in mancanza del sensore di profondità, ed altrettanto buone le foto scattate con la frontale da 16 megapixel con ottica f/2.45 in grado di scattare anche selfie di gruppo. Nella media i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima 1080p a 30 fps, ma fanno sentire molto la mancanza di una qualsivoglia stabilizzazione ottica. Ok, per questo prezzo pretendere un OIS è forse troppo, ma anche l’EIS in alcune situazioni potrebbe essere in difficoltà.
Software
POCO M4 Pro 5G è animato da Android 11, personalizzato con l’ormai conosciutissima MIUI 12.5. Al momento della recensione la versione dell’interfaccia grafica di Xiaomi installata sullo smartphone è la 12.5.1, nella la quale troviamo tutte le caratteristiche software tipiche degli smartphone del brand, senza alcuna novità di rilievo.
Anche nel POCO M4 Pro 5G il drawer delle applicazioni può essere diviso in diverse sezioni, e sono presenti tutte le funzionalità che abbiamo già imparato a conoscere con gli smartphone Xiaomi. Per questo, non penso valga ormai più la pena soffermarsi troppo sul software, quindi è meglio andare dritti al punto: sì, chiaramente con il Poco M4 Pro 5G è possibile utilizzare tutte le Google Apps, sì, dispone della certificazione Widevine L3 per vedere Netflix in FullHD e sì, l’esperienza software è fluida, piacevole e tutte le varie opzioni tipiche della MIUI funzionano in maniera egregia.
Autonomia della batteria
POCO M4 Pro 5G è animato dalla stessa batteria da 5000 mAh che però questa volta può essere ricaricata più velocemente grazie al caricabatterie veloce da 33w incluso in confezione. Ed è questa la novità più importante, perché se in linea di massima l’autonomia della batteria è leggermente superiore rispetto alla generazione precedente (parliamo di circa 7 ore di display acceso con un uso intenso), con la nuova tecnologia di ricarica veloce si potrà portare a termine una ricarica completa (dallo 0% al 100%) in circa un’ora.
Prezzo e considerazioni
POCO M4 Pro 5G sarà ufficialmente disponibile al prezzo di 229,90 euro per la versione 4/64 e a 249,90 per quella 6/128. In soldoni, il prezzo di vendita è aumentato e sostanzialmente con la cifra necessaria per portarsi a casa il modello “base” è praticamente la stessa con la quale si poteva acquistare la versione più pompata dell’M3 Pro al momento del lancio. Fortunatamente però, su Goboo potrete acquistarlo in Early Bird a 179 euro nella versione 4/64 e 199 euro nella versione 6/128 (trovate il link nel box in basso), ma solo fino al 14 di novembre, e ai primi 100 preordini lo store regalerà una Mi Band 6.
Quindi, tiriamo le somme: questo aumento di prezzo è giustificato dalle novità introdotte dall’azienda? Secondo me no. Ma pagato al prezzo di vendita di Goboo le cose cambiano radicalmente e l’acquisto diventa azzeccatissimo. Ad ogni modo è innegabile che con il POCO M4 Pro 5G la tradizione continua, e il neo arrivato in casa Xiaomi continua ad essere un dispositivo solido, ben bilanciato, con una fotocamera e delle prestazioni più che sufficienti per la sua fascia di prezzo. Se quelli di Poco avessero evitato questo aumento (parzialmente ingiustificato) del prezzo di vendita, avrebbero fatto bingo. Ma al prezzo di GoBoo è sicuramente da comprare!
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